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LA TENTAZIONE DELLO SCORAGGIAMENTO: NON ARRENDERTI ALLA SCONFITTA


Non cedere alla tentazione dello scoraggiamento quando cadi lungo il cammino di santitàNella Sacra scrittura vi è abbondanza di persone che hanno ceduto alla tentazione, commettendo anche peccati gravissimi, ma che poi hanno ripreso il cammino verso Dio pervenendo alle vette della santità. Non è stato così per il Santo re Davide e per l’apostolo Pietro?La caduta nella tentazione è sempre un male e bisogna fare di tutto per evitarla, tuttavia non solo è un male irrimediabile ma a volte la divina misericordia la trasforma in un’occasione di grazia. Se Davide non avesse peccato come avremmo potuto avere in dono il Salmo Miserere? La stessa caduta di Pietro ha reso l’apostolo più consapevole della sua debolezza e più comprensivo verso quella degli altri.Pensavi di essere talmente giusto da fustigare come il fariseo del Vangelo gli errori e i vizi degli altri, – e qui c’è uno sport che mi piace poco, che vedo che sono in parecchi che lo praticano, ma che non è evangelico, loro dicono che lo praticano in nome del Vangelo, ma io dico che il Vangelo ci propone la parabola di Luca 18,11 del fariseo e del pubblicano che dovremmo meditare di più – vedevi la pagliuzza nell’occhio del tuo prossimo, ma non scorgevi la trave nel tuo occhio, in questi casi la caduta è pressoché inevitabile, Dio la permette perché tu prenda coscienza della tua miseria.Ti credevi oramai consolidato nel bene ed ecco che ti trovi a mordere la polvere. E’ una situazione in cui hai molto da imparare e devi approfittarne.Han cominciato a sentirsi migliori degli altri e a puntare il dito.Innanzitutto non devi mai perdere di vista la visione realistica della realtà umana in cui la concupiscenza non è mai spenta. I santi ti insegnano che la lotta per la salvezza eterna della propria anima dura fino all’ultimo istante e che non bisogna stancarsi di chiedere la grazia della perseveranza.Ti eri preparato ad affrontare la tentazione con un fermo proposito sostenuto dal fervore della preghiera, coltivavi nel cuore la speranza della vittoria e confidavi in un intervento speciale della grazia, invece hai di nuovo dovuto fare i conti con la tua debolezza.Il tentatore ne approfitta per suscitare il dubbio che tu un giorno ottenga la vittoria. Egli cerca di convincerti che peccare è umano e che quella di diventare santo è una pia illusione. L’obiettivo dell’astuta serpe è quello di farti gettare la spugna e di non combattere oltre contro il male. Sappi che si tratta di una delle tentazioni più pericolose.Infatti, caro amico, Dio non ti chiede di vincere ma di combattere. La vittoria te la da Lui quando vuole, è un dono della Sua grazia. Ricordati che se tu combatti ti salvi anche se cadi. Se tu non ti arrendi al male ma ricominci daccapo ogni volta sappi che in un certo senso hai già vinto.Infatti, l’Onnipotente vede la tua buona volontà e la lascia nel duro combattimento perché si rafforzi ogni giorno di più. Quando ti vede radicato nell’umiltà e tenace nella lotta allora incomincia ad accordarti le prime vittorie, affinché tu le attribuisca non a te stesso ma all’efficacia della Sua grazia, allora ringrazierai per ogni vittoria.Che fare quando le sconfitte si moltiplicano e non vedi apparenti progressi? Ricomincia ogni volta daccapo. Dopo aver presentato a Dio con totale sincerità di cuore la tua situazione spirituale, non esitare a mostrare al medico della tua anima le ferite e le debolezze che ti fanno soffrire, manifestagli il tuo dispiacere per le cadute che si ripetono e chiedigli la forza di riprendere la lotta. Ricordati della risposta di Gesù a Pietro che domandava al maestro quante volte bisognasse perdonare, “non ti dico fino a sette, ma settanta volte sette” ha risposto il Salvatore,che è un modo semitico per dire sempre.La santità, caro amico, è un lungo cammino dove le cadute sono all’ordine del giorno, vince chi si rialza e va avanti mentre perde chi si stanca e torna indietro. Sappi che se avrai maturato l’umiltà necessaria Dio ti può concedere in poco tempo quanto hai cercato invano di ottenere nel combattimento di lunghi anni, l’importante è non cessare mai di confidare incondizionatamente nella Sua divina misericordia.- Padre Livio Fanzaga - Posté par atempodiblog -