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ORA APPROVIAMO UNA "LEGGE MARTINI": SPARATA FRESCA DI STAMPA PER CONFONDERE I LETTORI


C’era da aspettarselo. Hanno talmente ricamato, in questi giorni, sugli ultimi istanti di vita del Card. Martini che, ad esequie avvenute, il passo non poteva che essere la sparata di Paolo Flores d’Arcais, fresca di stampa. «Ora approvino una “legge Martini”».Per la verità, gli sparvieri volteggiavano sopra Milano già da qualche giorno. Dall’alto si son gustati la scena della folla in piazza Duomo per l’estremo saluto alla salma, ed anche se i medici da subito si son sgolati per smentire in maniera categorica una qualsiasi affinità tra Martini, Welby o Eluana, come spesso accade non è la realtà ciò che conta, ma la sua interpretazione a proprio uso (e soprattutto abuso). Ecco, allora, tolte le ali da sparviero, Flores D’Arcais in versione prestigiatore, pronto ad estrarre il suo asso nella manica se non ora quando.Tagliuzzando qui e lì la lettera di Giulia, la nipote del Card. Martini, nell’articolo di oggi strattona a tal punto il verbo “sedare” (che nel gergo medico ha un preciso significato), da far credere ai lettori – prendendoli per allocchi – che sia un altro modo, più soft, per dire che al Cardinale è stata iniettata una soluzione letale. Così scrive: «Carlo Maria Martini ha deciso, deciso liberamente e sovranamente, il momento in cui voleva perdere definitivamente conoscenza, non “vivere” più la propria agonia e la propria morte». Guardate: bastano un verbo, un avverbio, un aggettivo piazzati furbescamente qui e lì per mistificare la realtà. E così la sedazione, che fa parte delle terapie palliative usate normalmente negli ospedali e ammesse dalla Chiesa, esattamente come il rifiuto dell’accanimento terapeutico, viene spacciata, dal Nostro, come «richiesta di essere definitivamente sedati». Lo ripete due volte, nell’articolo e, la terza – melius abundare – parla di «sedazione definitiva». Non solo. La sedazione viene definita «sonno eterno, eterno riposo, (…) fine irreversibile di ogni sofferenza e di ogni angoscia».Cosa capisce il lettore? Per fortuna, non quello che vorrebbe Flores D’Arcais, ma quel che capite voi, quel che ho capito io, e cioè: questo ci prende per scemi e ci vuole fregare.Caro Flores: la sedazione (basta aprire il dizionario…) non è il «sonno eterno», né «l’eterno riposo». Sedati o non sedati, se il cuore batte si è vivi. Lo si impara da bambini e non lo si dimentica più. E dunque, un consiglio: se vuole premere per l’eutanasia scelga, per la legge, un altro nome. Martini? Non disponibile perché non credibile. Prima di morire di morte naturale era semplicemente… addormentato. Saro, Luisella  - Fonte: CulturaCattolica.it