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LETTERA DI UNA INSEGNANTE ANGOSCIATA DAL PERICOLO GENDER NELLE SCUOLE


Carissimo Padre, ho  pensato di scriverle da quando ho letto la sua newsletter che parlava della scuola. Io sono un’insegnante e seguo con angoscia l’iter del DDL sulla riforma scolastica. DDL che nessuno (o quasi) vuole, ma che pare inarrestabile, nonostante l’adesione altissima allo sciopero e le continue manifestazioni e proteste, la prospettiva di bloccare gli scrutini. L’informazione distorta fa credere che gli insegnanti non vogliano essere giudicati, ma non è questo. La preoccupazione è che i futuri superpresidi (a parte i soliti inciuci all’italiana) finiscano per limitare fortemente la libertà didattica e educativa degli insegnanti. E questo già da solo sarebbe un male per la scuola. Ma le domande sono molte: in base a cosa i presidi selezioneranno? Quale sarà il modello di bravo insegnante e di buona scuola? Cosa succederà agli insegnanti che non vogliono aderire a questo modello? Tutte riassumibili in una: perché, dall’alto, si vuole tanto fortemente questa riforma, nonostante il mondo della scuola la contesti così compattamente? O meglio: qual è il vero obiettivo che questa riforma persegue? La buona scuola o una scuola conforme ai dettami del “mondo”? Una scuola cioè dove non s’insegni più nulla di chiaro (le farei vedere i materiali di certi corsi d’aggiornamento) a parte l’educazione gender, imprescindibile e grimaldello per l’introduzione ad un’educazione al sessismo esasperato fin dalla scuola materna (il prossimo passo sarà lo “sdoganamento” perfino della pedofilia che non sarà più considerata indecente, ma un diritto dei bambini, purché consenzienti). Una scuola dalla quale si uscirà ignoranti, ma cittadini del mondo, senza pregiudizi, senza tabù, senza religione, ma con un’etica laicista tanto tanto compassionevole, facile alla commozione e comprensiva di ogni capriccio di ogni “io”. È chiaro che, se sarà il preside a scegliere, e se a loro volta i presidi saranno scelti e opportunamente selezionati, la realizzazione di questo tipo di scuola subirà un’accelerazione esponenziale perché chiunque la contesti potrà essere messo alla gogna, allontanato, licenziato. Gli insegnanti “migliori”… resteranno. Spero proprio di sbagliarmi, ma mi pare che ultimamente il male lieviti di giorno in giorno su molti fronti e la scuola è solo uno di essi. Però qui ci sono di mezzo i bambini. Allora io vorrei domandarle di pregare per la scuola italiana, per tutti i bambini e i giovani che la frequentano, per i piccoli del Signore che non possono essere scandalizzati. E poi le domando: un insegnante che voglia vivere secondo il Vangelo, o perlomeno cerchi di farlo, cosa deve fare quando arriverà una bella circolare che imporrà ai bravi insegnanti della buona scuola… lezioni o interventi di esperti di educazione gender? Cosa dovrà fare se non vuole perdere l’anima, ma non può perdere il lavoro? Ecco, questo più di tutto mi angoscia. Cosa deve fare? Elisabetta».  Carissima Elisabetta, Il problema è molto serio e adesso devono essere i genitori a manifestare tutto il loro sdegno nelle sedi opportune, non possono rimanere in silenzio o agire in futuro quando il decreto legge sarà approvato dal governo. Si uniscano agli insegnanti che vogliono scioperare in tutta Italia e vadano nelle piazze a gridare “vergogna” per una legge diabolica e perversa contro i bambini per arrivare a manipolare gli adulti. Elisabetta ti dico che l’anima viene al primo posto, la coscienza non deve accettare l’errore, quindi, prima di parlare del rimedio propongo una grande e costante preghiera per la Chiesa, per l’Italia e la scuola italiana. La protesta potrebbe bloccare questa legge, anche se non è facile perché l’organizzazione che vuole questa legge in tutta Europa agisce fortemente in tutte le 28 Nazioni di questa assurda unione europea. Con la preghiera si potrà almeno ottenere la libertà di coscienza degli insegnanti e ognuno sarà libero di scegliere se favorire o meno l’ideologia del gender.  Noi sappiamo che è una ideologia satanica e che numerosi politici italiani l’appoggiano! La teoria del gender sostiene l’idea secondo cui ogni essere umano ha il diritto di scegliere liberamente e senza condizionamenti di alcun tipo la propria identità di genere, a prescindere dalle caratteristiche biologiche. L’essere uomo o donna non è dunque la naturale conseguenza di un fattore biologico presente al momento della nascita, ma una decisione autonoma, una scelta ragionata. Uomo è chi sceglie di esserlo, donna non si nasce. La conclusione è che non esiste differenza tra uomo e donna perché non esistono canoni di riferimento, anzi. Ognuno sceglie chi vuole essere! Prima di leggere la lunga e interessante lettera della nostra parrocchiana, leggiamo un articolo di Giovanni Masini su quanto sta già avvenendo in Germania nelle scuole elementari. «Bimbi che si sentono male in classe, vanno in iperventilazione, svengono. Genitori in carcere per non aver obbligato i figli a partecipare ai corsi sul gender. Succede nella Germania del 2014, dove chi osa anche solo dissentire dall'ideologia imperante del gender viene perseguito con determinazione, e a norma di legge. Al punto da rischiare di ritrovarsi la polizia sul pianerottolo di casa. A Borken, vicino a Munster, sei bimbi sono dovuti rimanere a casa da scuola per essersi sentiti male dopo che in classe erano state mostrate loro immagini esplicite a sfondo sessuale, nell'ambito di un progetto di educazione alla “diversità di genere”. Dopo che un primo bambino ha dato segni di avere problemi di circolazione, si è scatenata una reazione a catena, con altri piccoli studenti che sono andati in iperventilazione e un alunno che è quasi svenuto, rendendo necessario l'intervento dell'ambulanza. La polizia ha minimizzato l'episodio sostenendo che “non fosse successo niente” e che si trattasse di immagini e disegni “assolutamente normali”. Le autorità mediche hanno comunque disposto le analisi del sangue per uno dei bimbi che si sono sentiti male. Negli stessi giorni a Eslohe, 170 chilometri a sudest di Borken, è scoppiato un caso analogo che sta letteralmente spaccando in due l'opinione pubblica in tutto il Paese: due coniugi di 37 anni, Eugen e Luise Martens, sono stati incarcerati per quaranta giorni perché la figlia, iscritta alle scuole elementari, si era rifiutata di partecipare ai corsi di educazione sessuale previsti dall'istituto. Eugen, che con sua moglie ha altri otto figli, era già stato arrestato l'anno scorso con la medesima accusa: in quell'occasione a Luise era stata risparmiato il carcere solo perché incinta. In tutta la Germania si stanno formando movimenti e comitati di solidarietà in appoggio ai coniugi Martens, per esprimere il dissenso contro una scuola che obbliga i bambini di sei anni a frequentare regolarmente lezioni di ideologia gender. In Germania i genitori dei bimbi che saltano la scuola possono essere denunciati dall'istituto e processati dal tribunale, anche se lo studente abbandona la lezione di propria iniziativa, come è stato nel caso della figlia dei Martens. “Il contenuto delle lezioni è perverso, spiega Mathias Ebert, fondatore dell'Associazione Besorgte Eltern (“Genitori preoccupati”). Non solo si mostra ai bimbi come funziona il sesso dei maschi e delle femmine, ma li si mette davanti alle varie pratiche sessuali: sesso orale, sesso anale molto altro. Si dice anche ai bambini, sin dalle elementari, che il loro genere non è determinato e che non possono sapere se sono maschietti o femminucce, che devono pensarci su”. Ebert racconta anche che in Germania c'è molta paura a denunciare episodi come questo, perché “in questo Paese non appena si viene puniti si viene considerati dei criminali”. “Chiediamo solo che non vengano turbati i sentimenti dei bambini. Non è giusto. È una violenza nei loro confronti”». Non ci sono commenti da fare, il dramma è riportato in modo chiaro e il nostro sdegno non deve essere superiore alla preghiera. Ci sia anche lo sdegno, ma la preghiera deve prevalere sull’indignazione. Ogni genitore deve recitare più Corone del Santo Rosario per bloccare questa legge che perverte gli innocenti bambini; bloccare le vergognose iniziative contro la Chiesa e non permettere la distruzione del Cristianesimo. Vorrei dire a tutti i parroci: APRITE LE CHIESE. Chiedete collaborazione ai pensionati e ai più disponibili per vigilare quando siete assenti, ma tenete le CHIESE APERTE dalla mattina alla sera. Così permetterete a centinaia di migliaia o a milioni di italiani ogni giorno di entrare in Chiesa e fermarsi a pregare, per incontrare Dio, forse pentirsi e chiedere di confessarsi. Per riflettere sulla vita adorando l’Eucaristia. Forse dieci minuti in Chiesa in preghiera cambiano la vita e la mentalità, o illuminano sulla scelta migliore o permettono la guarigione da una sofferenza o la liberazione da pensieri ossessivi e da tentazioni violente. Aprite le Chiese e fate pregare un popolo che sta perdendo Dio e che viene travolto dalla mentalità pagana e disordinata. Date la possibilità in ogni momento della giornata a milioni di italiani di incontrare il loro Dio andando davanti al Tabernacolo!Padre Maria Giulio