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LE INDEBITE INGERENZE DELLA CHIESA E IL SILENZIO DELLA FOLLA CHE E' SOLITA STRACCIARSI LE VESTI


Il 1 marzo, prima domenica di quaresima, il Santo Padre, nei saluti dopo la recita dell’Angelus ha detto: «Saluto i lavoratori dello stabilimento FIAT di Pomigliano d’Arco, venuti a manifestare la loro preoccupazione per il futuro di quella fabbrica e delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa per il loro lavoro. Penso anche ad altre situazioni ugualmente difficili, come quelle che stanno affliggendo i territori del Sulcis-Iglesiente, in Sardegna, di Prato in Toscana e di altri centri in Italia e altrove. (…) Desidero esprimere il mio incoraggiamento alle autorità sia politiche che civili, come anche agli imprenditori, affinché con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento. C’è bisogno, infatti, di comune e forte impegno, ricordando che la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie.» Tre considerazioni credo siano spontanee: innanzitutto gratitudine per la carità consapevole, sensibile alle difficoltà dei fratelli che gli sono stati affidati, che il Papa ha dimostrato con affettuosa e semplice schiettezza, come sempre incurante delle conseguenze. Immediatamente dopo la responsabilità e l’impegno che queste parole, del Papa e dei nostri Vescovi, comportano per ciascuno di noi, in particolare in questo periodo di Quaresima, che un mio amico prete ha definito luminoso, perché ci invita a guardare fisso alla grande Presenza, diritto alla sostanza delle cose, cioè con uno sguardo più vero, da uomo. Periodo che il Santo Padre nel Suo messaggio ha illustrato così: «Nel consueto mio Messaggio quaresimale, vorrei soffermarmi quest’anno a riflettere in particolare sul valore e sul senso del digiuno (…) valorizzando il significato autentico e perenne di quest’antica pratica penitenziale, che può aiutarci a mortificare il nostro egoismo e ad aprire il cuore all’amore di Dio e del prossimo (…) Al tempo stesso, il digiuno ci aiuta a prendere coscienza della situazione in cui vivono tanti nostri fratelli. (…) Cari fratelli e sorelle, a ben vedere il digiuno ha come sua ultima finalità di aiutare ciascuno di noi, come scriveva il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II, a fare di sé dono totale a Dio (cfr Enc. Veritatis splendor, 21).» Ma una terza considerazione non può essere taciuta: il silenzio assordante della folla che è solita stracciarsi le vesti per le indebite ingerenze della Chiesa e del Papa nelle questioni che riguardano il nostro Paese, e per l’attentato alla laicità dello Stato. Se un Capo di stato straniero avesse detto le stesse cose, come minimo lo avremmo invitato a guardare in casa sua. Invece tutte le voci sguaiate che solitamente gracchiano rumorosamente hanno taciuto; anzi ad iniziare dai loro megafoni, il Corriere e Repubblica, tutti a riportare, ovviamente nelle pagine interne, le parole del Papa, e citarle compuntamene nei discorsi e nelle interviste. Ma allora è evidente che la reazione alle parole del Papa e della Chiesa, di coloro che solitamente si stracciano le vesti, è strumentalizzazione in favore della propria posizione politica o ideologica, e quindi è una cosa squallida. Nessuno con un minimo di dignità, ed anche un minimo senso del ridicolo, potrà più ingrossare il crocchio arrogante di chi non condividerà interventi su altre questioni. Il crocchio di coloro che in nome della libertà vogliono togliere la libertà alla Chiesa e al Papa.Diamo atto a "Il Corriere della sera" che sempre in una pagina interna, a corredo delle parole del Papa, scrive: «Le Diocesi mobilitate in tutta Italia – Le parrocchie anticrisi: prestiti a tasso zero e accordi con le banche.» Molti altri giornali, soprattutto di sinistra, se ne guardano bene. Ma non posso ignorare chi solitamente alza di più la voce contro le ingerenze e in difesa della laicità: Emma Bonino e Marco Pannella che, ho letto su un giornale, è commosso per "il ritorno di Rutelli". Perché tra molti cito loro? Per una notizia credo interessante e significativa che li riguarda, cioè per la loro attenzione ai temi connessi alla libertà religiosa, ed alla salvaguardia del ruolo delle religioni nelle società post moderne. Sono tra le Personalità che indicono il World Congress for Freedom of Scientific research (Congresso Mondiale per la Libertà della ricerca scientifica) organizzato dal Partito radicale non violento, trasnazionale e traspartitico, dall’Associazione Luca Coscioni, dal Gruppo Liberale, dal Gruppo Socialista, ed altri. Il Convegno si svolgerà dal 5 al 7 marzo nell’aula del Parlamento in cui si tenevano le riunioni della Convenzione presieduta da Giscard d’Estaing. Una sessione del convegno è dedicata ai "Criteri religiosi, bioetici e politici per la libertà della ricerca." Vista la loro attenzione ai temi connessi alla libertà religiosa, hanno chiamato a parlarne gli Esperti che qui Vi elenco: Marco Pannella; Alex Mauron, Professore associato di bioetica, alla Facoltà di Medicina dell’Università di Ginevra, che parlerà sul tema: "relativismo epistemologico e dogma religioso: due alleati contro libertà della ricerca scientifica„; Pervez Hoodbhoy, Preside, della Facoltà di Fisica, dell’Università di Quaid-e-Azam, (Pakistan), che interverrà su "la battaglia per la scienza e il laicismo nel mondo islamico„. Completerà il pannel la signora Laurette Onkelinx, Vice Primo Ministro, Ministro degli Affari sociali e della sanità pubblica del Governo Belga, socialista, distintasi per la promozione dell’aborto, del matrimonio omosessuale e dell’eutanasia, il suo motto è "A 120 anni, il socialismo è ai suoi inizi." Come si vede la libertà religiosa ed il ruolo dell’etica in rapporto alla scienza ... sono in buone mani, possiamo stare tranquilli, anche perché le conclusioni del convegno saranno di Marco Pannella, Emma Bonino e Philippe Busquin, Belga, più volte Ministro e dal 1999 al 2004 Commissario europeo alla ricerca, autore del programma quadro cha finanziava la ricerca sugli embrioni, rigorosamente socialista. - CulturaCattolica -