Mons. Sgreccia risponde a Fini: nessun precetto ma non taceremo sui diritti umaniLa Chiesa cattolica non ha mai pensato di imporre al Parlamento italiano "precetti religiosi", ma "non tacerà sui temi di bioetica, che riguardano i diritti umani, i dettami costituzionali, la stessa razionalità umana e il bene comune". Lo ha detto mons. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, commentando l'osservazione del presidente della Camera Gianfranco Fini, secondo cui il Parlamento non può farsi orientare da "precetti religiosi". Non si tratta di precetti religiosi, ha osservato il vescovo, ma "di argomenti basati sulla ragione e il diritto: il fatto che vengano portanti avanti dal clero o da organismi cattolici non deve consentire a nessuno di considerarli come prodotto di una razionalità minore". "Nessuno di noi - ha spiegato il presule - ha mai pensato di imporre al Parlamento precetti religiosi. Qui non si sta parlando di andare a messa la domenica o di fare la carità. Si sta discutendo di bioetica, un tema legato alla razionalità umana, ai diritti fondamentali della persona, alla famiglia, alla vita, alla stessa costituzione italiana". "II fatto che siano i cattolici a presentare alcuni argomenti non deve permettere a nessuno di sottovalutarli", ha aggiunto mons. Sgreccia. Il pericolo, ha ammonito, è che "certe polemiche, usate magari per scopi elettorali, finiscano per fare calare la nebbia su una materia così importante". Per tale motivo, "tanto più forte faremo sentire la nostra voce". "Continueremo a parlare - ha annunciato mons. Sgreccia - basandoci sui diritti umani, sulla carta costituzionale, sul diritto". "MORALE DELLA FAVOLA" La fede cristiana non dovrebbe informare il comportamento e le idee dei deputati? L'ambizione politica di Fini (che nel 1999 in interviste la pensava all'opposto), rivela la sua voglia di arrivare a cariche istituzionali lusingando aree politiche sensibili a questi discorsi anticlericali.ALLEGO UNA PREGHIERA MOLTO ADATTA PER DIVERSI POLITICI:Signore, sono un politico.Lo so che è difficile riconoscermi, poiché è restato molto poco di quanto avevo quando ho iniziato a percorrere la via della politica. Allora ero pulito, sincero, schietto, avevo un sorriso aperto ed incoraggiante, mi commuovevo dinanzi alle necessità della povera gente e non vedevo l'ora di arrivare per aiutarla.Ero certo che la politica andava male perché mancavo io, ma poi, con il mio arrivo, tutto sarebbe cambiato. Filibustieri, ladri, intrallazzatori, arrampichini, cacciatori di stipendi ed incompetenti avrebbero dovuto vedersela con me.Ora, Signore, il tempo è passato e la mia faccia di allora è irriconoscibile, è una maschera, sono sporco; bugiardo; ho un sorriso che allontana; la povera gente non mi attira più, anzi mi urta.Gradisco solo chi mi loda; chi mi promette voti; chi mi fa regali; chi si fa delatore del mio rivale; chi mi aiuta a segare la gamba della poltrona del mio superiore per farlo cadere prima; chi mi aiuta a trovare la strada più sicura per allontanare senza sospetto l'amico dei tempi duri, il compagno di tante battaglie, il fedelissimo anche nelle sconfitte, divenuto improvvisamente pericoloso perché potrebbe pretendere una delle tante portate che sono riuscito ad arraffare. Dividere non è il mio forte!Signore, come faccio a condividere con gli amici sinceri le fortune che essi mi hanno aiutato a mettere insieme?Signore, tu sai che gli onesti non vanno lontano, tu sai che per salire più alto possibile bisogna essere prepotenti, spregiudicati, falsi e ricattatori. Se non si imbocca questa scorciatoia non si arriva mai alla stanza dei bottoni, al banchetto degli dei. Anch'io ho percorso questa strada, ma coloro che mi hanno aiutato a percorrerla tengono la bocca chiusa solo che io riempia le loro tasche. Se smetto di farli mangiare, per me è finita.Ecco Signore perché non mi riconosci; io non sono l'uomo mascherato, ma soltanto uno che ha perso libertà e dignità; un illuso che credeva di essere un "ARRIVATO" ed invece si è trovato come un "FATTO ARRIVARE" per spingere i bottoni per gli altri che, al coperto, non rischiamo nulla. Il giorno che questa piramide di gente che mi sostiene si stancherà di me e mi farà crollare, quel giorno, Signore, Ti prego, fa che tra le mie rovine io ritrovi almeno me stesso e, vicino a me mal ridotto dai ladroni, fa o Signore, che io ritrovi Te col dolce volto del samaritano. Amen! - Don Enrico Righi -
BIOETICA, FINI RAPRE LA POLEMICA: "NO A LEGGI DA PRECETTI RELIGIOSI"
Mons. Sgreccia risponde a Fini: nessun precetto ma non taceremo sui diritti umaniLa Chiesa cattolica non ha mai pensato di imporre al Parlamento italiano "precetti religiosi", ma "non tacerà sui temi di bioetica, che riguardano i diritti umani, i dettami costituzionali, la stessa razionalità umana e il bene comune". Lo ha detto mons. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, commentando l'osservazione del presidente della Camera Gianfranco Fini, secondo cui il Parlamento non può farsi orientare da "precetti religiosi". Non si tratta di precetti religiosi, ha osservato il vescovo, ma "di argomenti basati sulla ragione e il diritto: il fatto che vengano portanti avanti dal clero o da organismi cattolici non deve consentire a nessuno di considerarli come prodotto di una razionalità minore". "Nessuno di noi - ha spiegato il presule - ha mai pensato di imporre al Parlamento precetti religiosi. Qui non si sta parlando di andare a messa la domenica o di fare la carità. Si sta discutendo di bioetica, un tema legato alla razionalità umana, ai diritti fondamentali della persona, alla famiglia, alla vita, alla stessa costituzione italiana". "II fatto che siano i cattolici a presentare alcuni argomenti non deve permettere a nessuno di sottovalutarli", ha aggiunto mons. Sgreccia. Il pericolo, ha ammonito, è che "certe polemiche, usate magari per scopi elettorali, finiscano per fare calare la nebbia su una materia così importante". Per tale motivo, "tanto più forte faremo sentire la nostra voce". "Continueremo a parlare - ha annunciato mons. Sgreccia - basandoci sui diritti umani, sulla carta costituzionale, sul diritto". "MORALE DELLA FAVOLA" La fede cristiana non dovrebbe informare il comportamento e le idee dei deputati? L'ambizione politica di Fini (che nel 1999 in interviste la pensava all'opposto), rivela la sua voglia di arrivare a cariche istituzionali lusingando aree politiche sensibili a questi discorsi anticlericali.ALLEGO UNA PREGHIERA MOLTO ADATTA PER DIVERSI POLITICI:Signore, sono un politico.Lo so che è difficile riconoscermi, poiché è restato molto poco di quanto avevo quando ho iniziato a percorrere la via della politica. Allora ero pulito, sincero, schietto, avevo un sorriso aperto ed incoraggiante, mi commuovevo dinanzi alle necessità della povera gente e non vedevo l'ora di arrivare per aiutarla.Ero certo che la politica andava male perché mancavo io, ma poi, con il mio arrivo, tutto sarebbe cambiato. Filibustieri, ladri, intrallazzatori, arrampichini, cacciatori di stipendi ed incompetenti avrebbero dovuto vedersela con me.Ora, Signore, il tempo è passato e la mia faccia di allora è irriconoscibile, è una maschera, sono sporco; bugiardo; ho un sorriso che allontana; la povera gente non mi attira più, anzi mi urta.Gradisco solo chi mi loda; chi mi promette voti; chi mi fa regali; chi si fa delatore del mio rivale; chi mi aiuta a segare la gamba della poltrona del mio superiore per farlo cadere prima; chi mi aiuta a trovare la strada più sicura per allontanare senza sospetto l'amico dei tempi duri, il compagno di tante battaglie, il fedelissimo anche nelle sconfitte, divenuto improvvisamente pericoloso perché potrebbe pretendere una delle tante portate che sono riuscito ad arraffare. Dividere non è il mio forte!Signore, come faccio a condividere con gli amici sinceri le fortune che essi mi hanno aiutato a mettere insieme?Signore, tu sai che gli onesti non vanno lontano, tu sai che per salire più alto possibile bisogna essere prepotenti, spregiudicati, falsi e ricattatori. Se non si imbocca questa scorciatoia non si arriva mai alla stanza dei bottoni, al banchetto degli dei. Anch'io ho percorso questa strada, ma coloro che mi hanno aiutato a percorrerla tengono la bocca chiusa solo che io riempia le loro tasche. Se smetto di farli mangiare, per me è finita.Ecco Signore perché non mi riconosci; io non sono l'uomo mascherato, ma soltanto uno che ha perso libertà e dignità; un illuso che credeva di essere un "ARRIVATO" ed invece si è trovato come un "FATTO ARRIVARE" per spingere i bottoni per gli altri che, al coperto, non rischiamo nulla. Il giorno che questa piramide di gente che mi sostiene si stancherà di me e mi farà crollare, quel giorno, Signore, Ti prego, fa che tra le mie rovine io ritrovi almeno me stesso e, vicino a me mal ridotto dai ladroni, fa o Signore, che io ritrovi Te col dolce volto del samaritano. Amen! - Don Enrico Righi -