ASCOLTA TUA MADRE

22 MAGGIO: MARIA, MADRE DI OGNI BONTÀ


La prima culla dell'uomo, la più naturale, la più bella, la più adatta è stata quella di nostra madre, quando per nove mesi ci tenne vicino al suo cuore. Noi, prima di nascere, siamo stati cullati dai passi, dal respiro e dal calore di nostra madre! E poi venne la luce e il primo contatto col mondo esterno. Ma le braccia di mamma furono le nostre prime tiepide fasce. Dall'intreccio delle sue braccia forse è nata l'idea del canestro, del paniere-culla o zana, delle pelli di renna dei lapponi, della navicella dei greci, della danda dei nostri bambini. Anche per il Figlio di Dio che si fa uomo una culla è indispensabile come per il figlio della più povera delle madri. Senza la culla non vi è famiglia; spesso da un'unica culla si è sviluppato un villaggio intero, un'intera città, un popolo. E mentre le madri col piede dondolano le culle e con le mani sferruzzano, rammendano o filano, il ritmo della storia corre con il dondolìo delle culle. Una culla piena è sempre un gran dono di Dio all'umanità. A Betlemme, Maria diede alla luce il suo Figlio primogenito, "lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia". E la luce della redenzione per tutti gli uomini si accese nella storia dei millenni cristiani, in una stalla, accanto al cuore trepidante della Madre del Verbo di Dio e degli uomini. Quanta riconoscenza deve l'umanità a lei, per aver cullato fra le sue braccia i primi sonni del Salvatore del mondo! E Dio benedica anche mille e mille volte le mani che, piene di amore, giorno e notte mi cullarono i primi sonni! Fioretto: Offrirà a Maria il mio cuore affinché lo lasci puro e innocente come quello di un bambino Giaculatoria: "Madre, stringi al tuo cuor l'Agnello santo che un dì bagnasti con materno pianto, offri al Padre per lui l’uman dolore perché scenda il conforto ad ogni cuore".