Gli ultimi mesi sono stati testimoni di un virulento attacco secolarismo sempre più ostile contro Papa Benedetto da parte di Istituzioni Internazionali, Governi e mezzi di comunicazione. Il motivo scatenante è stata la "volutamente" mal compresa affermazione del Pontefice sul "solo" uso del preservativo. L’affermazione del Papa è nota. Il pontefice aveva semplicemente detto che «l'epidemia di Aids in Africa non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi». Il Papa aveva indicato come unica strada efficace quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualità. «La soluzione passa per un risveglio spirituale e umano". Se con animo puro e libero da precondizioni si comprendono le parole del Vescovo di Roma si deve leggere ciò che il Papa ha inteso dire: "Non si risolve la questione Aids distribuendo più preservativi". E sfido chiunque a sostenere il contrario! L’Aids si affronta con una paziente ed efficace educazione alla castità, alla solidarietà, al rispetto scambievole, ecc. E’ il tema caro a papa Benedetto: quello della educazione della persona appunto, della educazione all’eros, al sentimento, all’amore. Quello che il Papa ha detto è condiviso dalla comunità scientifica internazionale, sia o no cattolica. Siamo, dunque, davanti alla risposta di un laicismo ogni volta più radicale e virulento che non da alcun valore all’etica cristiana, né tanto meno è disposto a ricercare soluzioni ai gravissimi problemi che attanagliano la nostra società. Questo laicismo radicale ha conosciuto in Europa una fase di incubazione negli ultimi decenni. Tuttavia si è acutizzato in modo del tutto singolare con la caduta del muro di Berlino nel 1989. Benedetto XVI l’aveva denunciato quando ancora era cardinale. Con la grande acutezza che Gli è propria e la sua grande capacità di comprensione dei fenomeni contemporanei Joseph Ratzinger aveva segnalato rimarcato che l’Europa aveva iniziato una pericolosa corsa verso il precipizio. Mentre l'Europa abbandona le sue radici cristiane, crea un futuro in cui la religione non ha posto nella sfera pubblica e dilapida l’eredità del proprio umanesimo, grazie al quale aveva ottenuto e raggiunto una altissima vetta in merito alla concezione che aveva della persona umana, la sua dignità e uguaglianza radicale, la sua libertà e il suo destino trascendente. Invece di accogliere queste sagge e sapienti osservazioni l’Europa si è abbandonata a una ortodossia laicista sempre più radicale. Qualcuno parla e scrive addirittura che l’Europa è in preda a una sorta di "cristofobia"! E’ da registrare che solo un terzo o anche meno degli abitanti di Gran Bretagna, Germania, Italia e Francia afferma che la religione gioca un ruolo importante nella propria vita. Gli stessi Stati Uniti d’America si erano mantenuti più o meno estranei a questa realtà tragica. Questo spiega perché il Papa abbia preso atto e abbia dato atto di una laicità più speranzosa e certamente meno ostile nel corso della sua ultima vista negli States. Parlando negli Stati Uniti poco più di un anno fa, ha affermato: "Ritengo significativo il fatto che qui in America, a differenza di molti luoghi in Europa, la mentalità secolare non si è posta come intrinsecamente opposta alla religione. All'interno del contesto della separazione fra Chiesa e Stato, la società americana è sempre stata segnata da un fondamentale rispetto della religione e del suo ruolo pubblico e, se si vuol dar credito ai sondaggi, il popolo americano è profondamente religioso". Con un affermazione che si è rivelata autentica profezia, Benedetto XVI ha detto: "Non è sufficiente contare su questa religiosità tradizionale e comportarsi come se tutto fosse normale, mentre i suoi fondamenti vengono lentamente erosi". In effetti anche se non sono ancora tanto virulenti come i laicisti in Europa, le forze secolari degli Stati Uniti sono diventate più audaci, cercando di emarginare la Chiesa e di etichettare il suo insegnamento sul matrimonio e la vita come superato, quando non bigotto. L'ostilità verso questo pontificato è aumentata anche nei media. Funzionari delle Nazioni Unite e di alcuni Paesi europei, così come i media internazionali di Stati Uniti e Gran Bretagna, si sono affrettati ad affermare che il Papa aveva torto sull'Aids e i preservativi. Sembra sempre più evidente che Papa Benedetto e la Chiesa cattolica affrontano un asse mondiale laicista, costituito da importanti elementi nell'Unione Europea, nelle Nazioni Unite e ora anche negli Stati Uniti. Questo asse si è mostrato incapace di accettare altro se non i propri valori. E così nonostante l’evidenza delle prove scientifiche in nome della pura ragione - separata dalla fede – tale asse ha criticato irrazionalmente il Papa e si è dimostrato irragionevole nella sua ostilità verso la moralità e la fede della Chiesa Cattolica. Il mondo corre il rischio di cadere nella braccia di una nuova dittatura: quella del relativismo. Dopo la dolorosissima esperienza delle due forme più recenti di laicismo radicale: il socialismo marxista e il socialismo nazista, la Chiesa lungi dal piegarsi di fronte al nuovo laicismo e alla dittatura del relativismo, deve uscire in mezzo alla gente nella città dell’uomo e, con l’audacia dello Spirito della Pentecoste, senza alterigia, ma senza complessi, deve annunciare la propria proposta sull’uomo, sul senso della vita, sulla morte, sulla sofferenza; sul valore del lavoro umano, sulla ansia infinita dell’uomo di auto-trascendenza e di immortalità, il desiderio di essere amato al di là del colore della pelle e della sua situazione economica. Senza dimenticare che oggi – come sempre – la testimonianza dell’amore e del rispetto verso la persona umana, specialmente la persona umana ferita, è la testimonianza cristiana più potente che possiamo dare alla nostra società sempre più secolarizzata e laicista. E’ questa la sfida irrinunciabile per la Chiesa all’inizio di questo Millennio. - Tommaso Stenico- Pontifex -
UN FRONTE MONDIALE LAICISTA CONTRO BENEDETTO XVI
Gli ultimi mesi sono stati testimoni di un virulento attacco secolarismo sempre più ostile contro Papa Benedetto da parte di Istituzioni Internazionali, Governi e mezzi di comunicazione. Il motivo scatenante è stata la "volutamente" mal compresa affermazione del Pontefice sul "solo" uso del preservativo. L’affermazione del Papa è nota. Il pontefice aveva semplicemente detto che «l'epidemia di Aids in Africa non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi». Il Papa aveva indicato come unica strada efficace quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualità. «La soluzione passa per un risveglio spirituale e umano". Se con animo puro e libero da precondizioni si comprendono le parole del Vescovo di Roma si deve leggere ciò che il Papa ha inteso dire: "Non si risolve la questione Aids distribuendo più preservativi". E sfido chiunque a sostenere il contrario! L’Aids si affronta con una paziente ed efficace educazione alla castità, alla solidarietà, al rispetto scambievole, ecc. E’ il tema caro a papa Benedetto: quello della educazione della persona appunto, della educazione all’eros, al sentimento, all’amore. Quello che il Papa ha detto è condiviso dalla comunità scientifica internazionale, sia o no cattolica. Siamo, dunque, davanti alla risposta di un laicismo ogni volta più radicale e virulento che non da alcun valore all’etica cristiana, né tanto meno è disposto a ricercare soluzioni ai gravissimi problemi che attanagliano la nostra società. Questo laicismo radicale ha conosciuto in Europa una fase di incubazione negli ultimi decenni. Tuttavia si è acutizzato in modo del tutto singolare con la caduta del muro di Berlino nel 1989. Benedetto XVI l’aveva denunciato quando ancora era cardinale. Con la grande acutezza che Gli è propria e la sua grande capacità di comprensione dei fenomeni contemporanei Joseph Ratzinger aveva segnalato rimarcato che l’Europa aveva iniziato una pericolosa corsa verso il precipizio. Mentre l'Europa abbandona le sue radici cristiane, crea un futuro in cui la religione non ha posto nella sfera pubblica e dilapida l’eredità del proprio umanesimo, grazie al quale aveva ottenuto e raggiunto una altissima vetta in merito alla concezione che aveva della persona umana, la sua dignità e uguaglianza radicale, la sua libertà e il suo destino trascendente. Invece di accogliere queste sagge e sapienti osservazioni l’Europa si è abbandonata a una ortodossia laicista sempre più radicale. Qualcuno parla e scrive addirittura che l’Europa è in preda a una sorta di "cristofobia"! E’ da registrare che solo un terzo o anche meno degli abitanti di Gran Bretagna, Germania, Italia e Francia afferma che la religione gioca un ruolo importante nella propria vita. Gli stessi Stati Uniti d’America si erano mantenuti più o meno estranei a questa realtà tragica. Questo spiega perché il Papa abbia preso atto e abbia dato atto di una laicità più speranzosa e certamente meno ostile nel corso della sua ultima vista negli States. Parlando negli Stati Uniti poco più di un anno fa, ha affermato: "Ritengo significativo il fatto che qui in America, a differenza di molti luoghi in Europa, la mentalità secolare non si è posta come intrinsecamente opposta alla religione. All'interno del contesto della separazione fra Chiesa e Stato, la società americana è sempre stata segnata da un fondamentale rispetto della religione e del suo ruolo pubblico e, se si vuol dar credito ai sondaggi, il popolo americano è profondamente religioso". Con un affermazione che si è rivelata autentica profezia, Benedetto XVI ha detto: "Non è sufficiente contare su questa religiosità tradizionale e comportarsi come se tutto fosse normale, mentre i suoi fondamenti vengono lentamente erosi". In effetti anche se non sono ancora tanto virulenti come i laicisti in Europa, le forze secolari degli Stati Uniti sono diventate più audaci, cercando di emarginare la Chiesa e di etichettare il suo insegnamento sul matrimonio e la vita come superato, quando non bigotto. L'ostilità verso questo pontificato è aumentata anche nei media. Funzionari delle Nazioni Unite e di alcuni Paesi europei, così come i media internazionali di Stati Uniti e Gran Bretagna, si sono affrettati ad affermare che il Papa aveva torto sull'Aids e i preservativi. Sembra sempre più evidente che Papa Benedetto e la Chiesa cattolica affrontano un asse mondiale laicista, costituito da importanti elementi nell'Unione Europea, nelle Nazioni Unite e ora anche negli Stati Uniti. Questo asse si è mostrato incapace di accettare altro se non i propri valori. E così nonostante l’evidenza delle prove scientifiche in nome della pura ragione - separata dalla fede – tale asse ha criticato irrazionalmente il Papa e si è dimostrato irragionevole nella sua ostilità verso la moralità e la fede della Chiesa Cattolica. Il mondo corre il rischio di cadere nella braccia di una nuova dittatura: quella del relativismo. Dopo la dolorosissima esperienza delle due forme più recenti di laicismo radicale: il socialismo marxista e il socialismo nazista, la Chiesa lungi dal piegarsi di fronte al nuovo laicismo e alla dittatura del relativismo, deve uscire in mezzo alla gente nella città dell’uomo e, con l’audacia dello Spirito della Pentecoste, senza alterigia, ma senza complessi, deve annunciare la propria proposta sull’uomo, sul senso della vita, sulla morte, sulla sofferenza; sul valore del lavoro umano, sulla ansia infinita dell’uomo di auto-trascendenza e di immortalità, il desiderio di essere amato al di là del colore della pelle e della sua situazione economica. Senza dimenticare che oggi – come sempre – la testimonianza dell’amore e del rispetto verso la persona umana, specialmente la persona umana ferita, è la testimonianza cristiana più potente che possiamo dare alla nostra società sempre più secolarizzata e laicista. E’ questa la sfida irrinunciabile per la Chiesa all’inizio di questo Millennio. - Tommaso Stenico- Pontifex -