Tobia era un bambino di quarta elementare silenzioso e sereno. Viveva con i genitori e i fratelli in una modesta casetta ai margini del paese appollaiato su una collina costellata di ulivi a qualche chilometro dal mare. Il giorno della chiusura della scuola prima delle vacanze estive, tutti i bambini della quarta elementare fecero a gara per portare un regalo alla maestra, che si chiamava Marisa ed era gentile e simpatica. Sulla cattedra si ammucchiarono pacchetti colorati. La maestra ne notò subito uno piccolo piccolo, con un bigliettino vergato dalla calligrafia chiara e ordinata di Tobia: “Alla mia maestra”. Marisa ringraziò i bambini, uno alla volta.Quando venne il turno di Tobia, aprì il pacchettino e vide che conteneva una piccola magnifica conchiglia, la più bella che la maestra avesse mai visto: era tutta un ricamo pieno di fantasia foderato di madreperla iridescente. “Dove hai preso questa conchiglia, Tobia?” chiese la maestra.“Giù alla Scogliera Grande” risposte il bambino.La Scogliera Grande era molto lontana e si poteva raggiungere solo tramite un sentierino scosceso. Era un cammino interminabile e tribolato, ma solo là si potevano trovare delle conchiglie speciali, come quella di Tobia.“Grazie, Tobia. Terrò sempre con me questo bellissimo regalo che mi ricorderà la tua bontà. Ma dovevi proprio fare tutto quel lungo e difficile cammino per cercare un regalo per me?”.Tobia sorrise: “Il cammino lungo e difficile fa parte del regalo”.Non si regala un oggetto. Si regala un pezzo del proprio amore.L'unico vero dono è un pezzo di sé. di Bruno Ferrero - C'è ancora qualcuno che danza - atempodiblog -
IL REGALO DI FINE ANNO SCOLASTICO
Tobia era un bambino di quarta elementare silenzioso e sereno. Viveva con i genitori e i fratelli in una modesta casetta ai margini del paese appollaiato su una collina costellata di ulivi a qualche chilometro dal mare. Il giorno della chiusura della scuola prima delle vacanze estive, tutti i bambini della quarta elementare fecero a gara per portare un regalo alla maestra, che si chiamava Marisa ed era gentile e simpatica. Sulla cattedra si ammucchiarono pacchetti colorati. La maestra ne notò subito uno piccolo piccolo, con un bigliettino vergato dalla calligrafia chiara e ordinata di Tobia: “Alla mia maestra”. Marisa ringraziò i bambini, uno alla volta.Quando venne il turno di Tobia, aprì il pacchettino e vide che conteneva una piccola magnifica conchiglia, la più bella che la maestra avesse mai visto: era tutta un ricamo pieno di fantasia foderato di madreperla iridescente. “Dove hai preso questa conchiglia, Tobia?” chiese la maestra.“Giù alla Scogliera Grande” risposte il bambino.La Scogliera Grande era molto lontana e si poteva raggiungere solo tramite un sentierino scosceso. Era un cammino interminabile e tribolato, ma solo là si potevano trovare delle conchiglie speciali, come quella di Tobia.“Grazie, Tobia. Terrò sempre con me questo bellissimo regalo che mi ricorderà la tua bontà. Ma dovevi proprio fare tutto quel lungo e difficile cammino per cercare un regalo per me?”.Tobia sorrise: “Il cammino lungo e difficile fa parte del regalo”.Non si regala un oggetto. Si regala un pezzo del proprio amore.L'unico vero dono è un pezzo di sé. di Bruno Ferrero - C'è ancora qualcuno che danza - atempodiblog -