La morte della donna spagnola che a sessantasette anni, nel 2006 aveva dato alla luce due gemelli, ed era per questo considerata la partoriente più vecchia del mondo – ora i due gemelli si ritrovano orfani a tre anni, dopo essere stati concepiti in vitro con ovociti venduti e con seme di un donatore sconosciuto – è arrivata a pochi giorni da un’altra notizia in tema: una inglese settantaduenne si sta preparando al suo settimo tentativo di fecondazione in vitro. Anche lei, come a suo tempo la donna spagnola, ripete che “ogni madre può morire a qualsiasi età: io spero di vivere fino a cento anni, ma se non dovessi farcela chiederei a una delle mie amiche più giovani di fare da tutrice per il bambino”. Il problema vero, come al solito, non è il delirio di onnipotenza e l’idea che un inesistente “diritto al figlio” debba travolgere tutto e tutti (prima di tutto i figli eventualmente venuti al mondo). Il problema vero è che per ogni donna convinta – come l’ultrasettantenne inglese – che i bambini, se proprio va male, si possano lasciare in eredità come un appartamento, si trova sempre un medico pronto, dietro lauto compenso, a offrirle il supporto tecnico. Ma non chiamatela medicina, per favore. - Nicoletta Tiliacos - PiuVoce.net -
ORFANI DELLA MAMMA NONNA MA IN GRAN BRETAGNA CI RIPROVANO
La morte della donna spagnola che a sessantasette anni, nel 2006 aveva dato alla luce due gemelli, ed era per questo considerata la partoriente più vecchia del mondo – ora i due gemelli si ritrovano orfani a tre anni, dopo essere stati concepiti in vitro con ovociti venduti e con seme di un donatore sconosciuto – è arrivata a pochi giorni da un’altra notizia in tema: una inglese settantaduenne si sta preparando al suo settimo tentativo di fecondazione in vitro. Anche lei, come a suo tempo la donna spagnola, ripete che “ogni madre può morire a qualsiasi età: io spero di vivere fino a cento anni, ma se non dovessi farcela chiederei a una delle mie amiche più giovani di fare da tutrice per il bambino”. Il problema vero, come al solito, non è il delirio di onnipotenza e l’idea che un inesistente “diritto al figlio” debba travolgere tutto e tutti (prima di tutto i figli eventualmente venuti al mondo). Il problema vero è che per ogni donna convinta – come l’ultrasettantenne inglese – che i bambini, se proprio va male, si possano lasciare in eredità come un appartamento, si trova sempre un medico pronto, dietro lauto compenso, a offrirle il supporto tecnico. Ma non chiamatela medicina, per favore. - Nicoletta Tiliacos - PiuVoce.net -