ASCOLTA TUA MADRE

IL MALE OSCURO DELLE MAMME


Caldaro – Bolzano: Martina di appena 5 mesi trovataannegata nell'acqua di una cisterna, poco dopo nella stessa cisterna verràtrovata la mamma.Parabiago: Lorenzo 4 anni, strangolato dalla mamma con un filo elettrico.Martina aveva 5 mesi ed era nata conil morbo di down, la sua mamma Evi Drescher di anni ne aveva 44, la descrivonocome una brava maestra d’asilo, una mamma attenta, aveva un altro figlio di 5anni. Le hanno trovate morte, in unacisterna piena d'acqua. L’ipotesi più probabile è che Evi si sia calata nellacisterna con la piccola in braccio, pare che la nascita di Martina l’avessefatta precipitare nella depressione post parto, per questo si stava curando.Lorenzo aveva 4 anni, abitava a Parabiago, in una bella casa con il papà e lamamma, Marcella, 36 anni, una famiglia tranquilla, normale dicono i vicini, macos’è normale?La nonna e la zia del piccolo, insospettite perché non riuscivano a mettersi incontatto con la mamma sono corse a casa e hanno trovato la mamma in stato dishock, Lorenzo in fin di vita, strangolato con il filo di un caricacellulare, èmorto poco dopo. Si ipotizza che anche lei soffrisse di depressione.Già, il male oscuro.Lo chiamano così, una malattia che ti corrode l’anima, che ti toglie lacapacità di vedere cosa di buono c’è intono a te, guardi, ma non vedi, e non ticonsolano gli amici, le persone che ti amano, le carezze di un figlio, ilguardarlo crescere, non c’è nulla che ti dia gioia.C’è solo il buio, una grande fatica, una grande solitudine nella qualesprofondi, un nodo alla gola che non si vuole sciogliere. Cos’è questo demoneche ci succhia l’anima?Perché pare che oggi più di ieri trovi terreno per mettere radici nella nostraanima?Non bastano i medici e i sociologi a spiegarlo, non bastano i farmaci afermarlo, si insinua nella normalità, e ti toglie il sorriso, rende tuttoinsignificante, inutile, il cuore impermeabile all’amore, e l’anima se ne stainerte, come chiusa in una bottiglia di vetro, la vita tua e degli altri non tipare più preziosa di un granello di polvere che puoi soffiare e disperdere nelvento. Così di un figlio vedi solo la fatica di accudirlo, di chi ti ama vedisolo i difetti, degli amici vedi l’egoismo e ti sfugge il loro affetto, la lorodisponibilità, di Dio vedi solo la possibilità di raggiungerlo per trovare lapace che non hai. Cosa sia accaduto a queste donne e a molte altre non si sa,cosa faccia dire – basta – ad una vita che agli altri pare normale e a teinsopportabile, nessuno lo sa spiegare. Chi ha tentato il suicidio senzariuscirci e si è salvato ha detto – non cercate motivi, io che sono vivo non soperché ho tentato di morire.  La scienzanon sa dirci come salvare queste mamme e questi figli, come farli sentire menosoli, chissà se la statistica può dirci se anche una volta, quando la vita eraun dono di cui non si poteva disporre il male oscuro aveva la meglio? -  Buggio, Nerella -  CulturaCattolica-