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SANT’ANNA, MADRE DELLA SANTISSIMA VERGINE


Noi non sappiamo molte cose su Anna, madre di Maria. Ma, quello che sappiamo, basta per ispirarci una reale devozione verso di lei e riflessioni salutari a suo riguardo. Un testo apocrifo, il Protoevangelo di Giacomo narra che Gioacchino ed Anna  “ erano due coniugi uniti, modesti e sobri, che vivevano nell’osservanza della legge di Dio, con costanza ed amore. Il loro pensiero era quello di onorare il Signore ogni giorno, ma la loro gioia era turbata dal fatto di essere ormai giunti in tarda età, senza figli”. Gioacchino allora andò nel deserto, dove rimase per 40 giorni in preghiera. Alla fine seppe da un angelo che il suo desiderio di diventare padre sarebbe stato esaudito. Mentre tornava a casa, la moglie Anna, anch’essa avvertita da un angelo, gli andò incontro esultante fino alla “ Porta Aurea” di Gerusalemme. Per questo, tutt’oggi in questo luogo si crede che passare sotto quella porta sia di buon auspicio per le donne che vogliono diventare mamme. Grata al Signore, Anna fece voto di consacrare al servizio divino il nascituro. Partorì una figlia: Maria, che a tre anni portò al Tempio, in adempimento del voto fatto. Il frutto di tanta attesa e tanto sacrificio era quindi la Vergine Immacolata, Colei che sarebbe diventata il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo. La scelta di Maria, per essere la madre del Salvatore, è libero da parte di Dio. A noi basta sapere che Egli si è portato su questa Vergine di Nazareth e che, quest’anima tutta privilegiata, “piena di grazia e benedetta tra tutte le donne” ha risposto fedelmente, “da serva”, alla sua vocazione. Che un’altra donna, Anna, sia stata ugualmente scelta per essere ella stessa  la madre di Maria di Nazareth, è l’opera delle libere elezioni di Dio, nel suo provvidenziale governo del mondo ed i suoi eterni disegni. Sappiamo comprenderli come un pensiero di saggezza, d’amore, di  bontà. La miseria e la debolezza degli uomini sembrano ingrandirsi quando, sotto l’imperio delle umane passioni e della confusione del mondo, noi umanizziamo i pensieri divini, riportandoli a nostra misura, sottomettendoli per giudicarli, criticarli secondo le nostre concezioni limitate. La libera scelta di Dio nella Creazione di questo mondo, nell’opera della Divina Provvidenza, ecco delle manifestazioni dei suoi disegni. La nostra grandezza di uomini, di creature razionali e libere, create ad immagine del  Padre Celeste, il nostro dovere di figli adottivi di Dio, è di saper ricercare e comprendere questo Dio, allo stesso tempo così trascendente e così vicino, così interamente sovrano e così affettuosamente Padre, così potente e così offertosi al servizio degli altri dalla sua Incarnazione. Vi è un senso di Dio ed una scienza di Dio, che non sono solamente dell’ordine della filosofia e dell’astrazione metafisica, ma della Rivelazione, della religione e della preghiera. L’anima  che cerca Dio, che serve Dio, che ama Dio, che vive con Dio, per quanto semplice agli occhi del mondo,  è un’anima di luce e di saggezza. Di essa e di quella che gli assomigliano parlava Cristo quando ha detto : “Io porto la mia testimonianza, Signore del cielo e della  terra, che voi avete nascosto, ai saggi ed ai sapienti di questo mondo ,i segreti svelati  agli umili. È così perché tale era la vostra volontà”. Quale insignificanza prendono le nostre critiche, le nostre rivendicazioni contro il nostro Maestro e Signore ! Sarebbe cosa talmente vana classificarci tra gli oppositori al comportamento divino ! Che la libera scelta di Dio, che ha preparato la salvezza del mondo, la figliolanza divina degli uomini dalla vita soprannaturale, frutto dell’Incarnazione e della Redenzione, la scelta di Maria e, prima di lei, di Anna sua madre, per occupare nel mondo i loro posti provvidenziali, sia, per noi, riflessione di saggezza, lezione di obbedienza e di servizio a questo Dio, Sovrano Onnipotente e Padre tutto pieno di bontà per gli uomini suoi figli. -  don Marcello Stanzione - Pontifex -