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COME TI ADDESTRO IL BAMBINO KAMIKAZE


Le truppe pachistane pensavano di trovare i talebani. Ma nel campo d'addestramento jihadista si sono, invece, trovati di fronte delle facce di bambini, tutti d'etą compresa fra gli undici e i quindici anni, rapiti dalle loro famiglie per essere iniziati all'arte del martirio in nome di Allah. Liberati e portati via dalla regione pachistana dello Swatt dove erano stati reclusi hanno poi raccontato le loro storie a un giornalista del Times. Storie di esercizi fisici sfiancanti della durata di sedici ore consecutive, di promesse di enormi ricompense e di lavaggi del cervello che li costringevano a pensare che i cristiani, e i pachistani a loro alleati, sono i nemici di Dio da eliminare. Racconta Kurshid, 14 anni: «Mi hanno insegnato che anche uccidere i genitori se stanno dalla parte sbagliata č un atto di fede». Una volta giudicati ormai in grado di sostenere un attacco omicida, i baby-kamikaze venivano portati in moschea e incoraggiati con elogi sulla preferenza di Dio per loro. Racconta Abdul 15 anni: «Mi hanno detto che allenarmi per combattere i nemici dell'islam č dovere di ogni buon musulmano». Dopo il blitz, qualcuno č stato riconsegnato alla famiglia. Dice il papą di Murad: «Non avevo idea di dove fosse finito mio figlio. Mi ha fatto orrore pensare che poteva diventare un kamikaze». Qualcun altro invece manca all'appello. Molti sono stati venduti, mentre altri sono probabilmente gią morti. - Benedetta Frigerio -Tempi -