Che strano mondo, quello in cui viviamo. Pride ed esibizionismi vari sono bene accetti e guai a chi ne parla male, una donna che allatta un bambino in sala no. Perché darebbe fastidio agli altri clienti. La dottoressa Roberta Rossini ha scritto una lettera al Corriere della Sera per segnalare come a Madonna di Campuglio, in un bel family hotel, le sia stato impedito di allattare la bambina, Bianca, di appena due anni, mentre si trovava al ristorante dell’albergo. Alè: quel seno esibito in sala durante la cena per pochi secondi, per dare del latte ad un’innocente creatura, è diventato la pietra dello scandalo: il maitre di sala, racconta la Rossini, le si sarebbe avvicinato e avrebbe chiesto alla malcapitata mamma di andare ad allattare altrove: “Con la piccola al seno, davo fastidio a qualcuno”, dice al Corriere. Il marito chiede spiegazioni al direttore, che risponde di aver ricevuto alcune lamentele. Dunque, cari lettori: i cani possono ora entrare in tanti locali e così i gatti. Nessuno protesta. Siamo circondati di nudità e sesso esibito giusto per fare ascolto. Nessuno protesta. Qualsiasi sito internet vi propina una signorina ammiccante per vendere le forbicine da unghie incarnite. Nessuno protesta. Qualcuno protesta quando una madre compie il gesto più sereno e pudico di questo mondo, allattare un bambino. Un gesto di tenerezza e dolcezza chiaramente bandito perché dà fastidio. Non sappiamo a chi. Non sappiamo perché. Mi è capitato, quasi vent’anni fa, di vedere in un negozio di scarpe in Calabria un’immagine nientemeno della Madonna che allatta Gesù Bambino. Non ci trovai niente di scandaloso né di sessuale in quell’immagine, né ce lo trovo ora. È un gesto di amore e tenerezza che compie una madre, LA Madre, nei confronti del Figlio. Punto e basta. Del resto, di Dio inteso come madre ebbe a parlarne – citando Isaia – nientemeno che Giovanni Paolo I, suscitando non pochi grattacapi. Eppure aveva ragione. Forse il rifiuto di vedere una donna che allatta è figlio della mentalità contraccettiva di oggi. O, più che altro, dell’immondizia porno erotica di cui ci hanno inconsciamente sommerso. I sentimenti non possono accedere al ristorante, né tantomeno fuori da casa, evidentemente. - Antonino D’Anna - Pontifex -
ANNO 2009: VIETATO ALLATTARE UN BAMBINO
Che strano mondo, quello in cui viviamo. Pride ed esibizionismi vari sono bene accetti e guai a chi ne parla male, una donna che allatta un bambino in sala no. Perché darebbe fastidio agli altri clienti. La dottoressa Roberta Rossini ha scritto una lettera al Corriere della Sera per segnalare come a Madonna di Campuglio, in un bel family hotel, le sia stato impedito di allattare la bambina, Bianca, di appena due anni, mentre si trovava al ristorante dell’albergo. Alè: quel seno esibito in sala durante la cena per pochi secondi, per dare del latte ad un’innocente creatura, è diventato la pietra dello scandalo: il maitre di sala, racconta la Rossini, le si sarebbe avvicinato e avrebbe chiesto alla malcapitata mamma di andare ad allattare altrove: “Con la piccola al seno, davo fastidio a qualcuno”, dice al Corriere. Il marito chiede spiegazioni al direttore, che risponde di aver ricevuto alcune lamentele. Dunque, cari lettori: i cani possono ora entrare in tanti locali e così i gatti. Nessuno protesta. Siamo circondati di nudità e sesso esibito giusto per fare ascolto. Nessuno protesta. Qualsiasi sito internet vi propina una signorina ammiccante per vendere le forbicine da unghie incarnite. Nessuno protesta. Qualcuno protesta quando una madre compie il gesto più sereno e pudico di questo mondo, allattare un bambino. Un gesto di tenerezza e dolcezza chiaramente bandito perché dà fastidio. Non sappiamo a chi. Non sappiamo perché. Mi è capitato, quasi vent’anni fa, di vedere in un negozio di scarpe in Calabria un’immagine nientemeno della Madonna che allatta Gesù Bambino. Non ci trovai niente di scandaloso né di sessuale in quell’immagine, né ce lo trovo ora. È un gesto di amore e tenerezza che compie una madre, LA Madre, nei confronti del Figlio. Punto e basta. Del resto, di Dio inteso come madre ebbe a parlarne – citando Isaia – nientemeno che Giovanni Paolo I, suscitando non pochi grattacapi. Eppure aveva ragione. Forse il rifiuto di vedere una donna che allatta è figlio della mentalità contraccettiva di oggi. O, più che altro, dell’immondizia porno erotica di cui ci hanno inconsciamente sommerso. I sentimenti non possono accedere al ristorante, né tantomeno fuori da casa, evidentemente. - Antonino D’Anna - Pontifex -