ASCOLTA TUA MADRE

LA CASETTA DEL "RIPOSO DI MARIA"


A Beit Gemal (la casa di Gamaliele ), non lontano da Gerusalemme, presso il convento delle Suore di Betlemme, c'è una casetta in collina che è considerata, per la tradizione, «Il Riposo di Maria». Pare che la Madonna vi si sia fermata accompagnando i funerali di Santo Stefano, il diacono lapidato dai giudei. Una chiesa salesiana vi ricorda l'apparizione notturna a Luciano, curato di Cafargamala (nome che significa dimora di campagna di Gamaliele), il 3 agosto del 451, del famoso rabbi Gamaliele, maestro di San Paolo. Erano circa le 3 e il prete, caduto in una specie di estasi, si vide davanti un uomo d'aspetto maestoso, molto anziano, con una gran barba bianca e una tunica dello stesso colore, con ricami in oro e con una croce nel mezzo. Reggeva una croce pure d'oro. Disse di essere Gamaliele e spronò Luciano ad andare ad Aelia Capitolina (il nome che i Romani avevano dato a Gerusalemme dopo averla rasa al suolo nel 70), dal vescovo Giovanni per dirgli : « Sino a quando dobbiamo restare chiusi in noi stessi ? È sotto il tuo episcopato che dobbiamo rivelarci ». « Luciano, apri rapidamente il sepolcro dove sono state gettate, alla rinfusa, le nostre spoglie affinché Dio possa aprire la porta della Sua clemenza al mondo, poiché i numerosi e quotidiani peccati degli uomini, lo pongono in pericolo ». Il curato Luciano rispose : « Chi sei tu Maestro e chi sono quelli che sono con te ? » « Io sono Gamaliele, il maestro di Paolo, l'Apostolo di Cristo, a cui ho insegnato la Legge a Gerusalemme. Quello che si trova al mio lato, nella tomba, ad est, è Stefano, lapidato dai Principi dei Sacerdoti e dagli ebrei a Gerusalemme per la sua fede in Cristo, all'esterno della porta Nord, sul cammino di Cedar dove vi restò, insepolto, per un giorno ed una notte per divenire, secondo l'empio ordine del Gran Sacerdote, preda delle bestie selvagge ! Ma, per volere di Dio, nulla lo toccò : né bestie, né uccelli, né cani. Ed io , Gamaliele, pieno di compassione per il destino di questo Ministro di Cristo, ebbi il privilegio di poter fare qualcosa per questo fedele sant'uomo e durante la notte, sollecitai e pregai tutti gli uomini pietosi che credevano in Gesù, tra gli ebrei, di venire di nascosto presso il luogo della tortura per prendere il corpo e portarlo su uno dei miei carri a casa mia, nel villaggio di Cafargamala (nome che significa 'dimora di campagna di Gamaliele'). Qui furono celebrati i funerali che durarono 40 giorni, dopo di che il corpo venne collocato nella tomba preparata per me, nell'urna funeraria ad est. »Luciano eseguì immediatamente e riferì tutto al vescovo. Questi, seguendo le indicazioni della visione, trovò effettivamente le spoglie di Stefano e di Gamaliele, ma anche quelle di Abibon, figlio del rabbi, e di Nicodemo. Tutti costoro erano stati battezzati dai discepoli di Cristo e oggi la Chiesa li venera come santi. Il vescovo Giovanni li fece conoscere in tutto il mondo cristiano.Le reliquie furono richieste dappertutto e sant'Agostino rende testimonianza, nella « Città di Dio », dei miracoli che accompagnarono il pellegrinaggio delle reliquie di santo Stefano per tutto il Nord Africa, sino a Roma. A Beit Gemal c'è una casetta in collina che per la tradizione, dopo 2000 anni, è «Il Riposo di Maria». Pare che la Madonna vi si sia fermata accompagnando i primi discepoli ai funerali di santo Stefano, il diacono lapidato dai giudei. Il messaggio di Santo Stefano? Nella chiesa di Bet Gemal, sopra l’abside, è dipinto Gesù in croce con ai piedi la Vergine Maria e San Giovanni. A fianco del Crocifisso, a caratteri cubitali, è scritta la richiesta di Gesù al Padre, a riguardo dei suoi crocifissori: “Pater, dimitte illis”,  - “Padre, perdona loro”. - controlamenzogna -