Come errano perciò coloro che hanno la certezza che con la Resurrezione di Gesù, la vittoria del Maligno è ormai definitiva e, di conseguenza, il demonio non può più nuocere all’uomo. Invece non è così. Il diavolo fino alla seconda venuta di Cristo (Parusia), per permesso di Dio, ha la capacità di nuocere, ha il potere di tentare e di distrarre l’uomo dal cammino di salvezza e di indurlo all’autocondanna. Il Maligno, benché ferito ed indebolito, ha ancora la possibilità di schierare la sua offensiva contro il genere umano, come anche il serpente, bastonato e frastornato, comunque conserva quel veleno mortale che, se iniettato, riduce il malcapitato ad una larva. La stessa "Salve Regina" ci nomina la seguente frase: "… orsù dunque, Avvocata Nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo questo esilio, Gesù …"; Questo sta a significare che noi non viviamo in una sorta di Paradiso Terrestre, anzi, al contrario, qui siamo in esilio ed abbiamo come unico compito quello della conquista della salvezza. Questa terra è un teatro di lotta, un palco dove si affrontano tenacemente le forze del bene e le potenze sataniche. Questa grande pugna ha come bersaglio il cuore dell’uomo: la sua anima. Noi, ricevendo il battesimo, abbiamo in dono la grazia; viene cancellato il peccato originale con gli eventuali peccati personali. E se moriamo nella fede ci è donata la vita eterna. È vero che la grazia ci viene data in abbondanza attraverso i Sacramenti ed in modo particolare mediante la S.S. Eucaristia, tuttavia, la nostra anima rimane debole ed incline al male. Con il permesso di Dio, il Maligno opera e tenta, vaga intorno a noi e cerca in tutti i modi di distruggere con le vanità, la lussuria ed il lusso, la grazia che con difficoltà riusciamo a conquistare. La vita dell’uomo, nonostante tutto, è un tempo di grazia, ma è anche il tempo del combattimento spirituale. Lo sottolinea addirittura Gesù, là dove dice che nel campo di Dio cresce anche la zizzania (cioè gli spiriti immondi ed i figli del Maligno) e crescerà insieme al grano (cioè i figli di Dio) fino alla fine dei tempi. Soltanto al termine di questo mondo il male sarà definitivamente segregato all’Inferno da dove sarà ridotto nella condizione di innocuo nemico. Altre parabole sono esplicative e basta leggerle con attenzione per avere fede e speranza: "Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio" (Matteo 13, 24-30); "Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi Discepoli gli si accostarono per dirgli: "Spiegaci la parabola della zizzania nel campo". Ed egli rispose: "Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del Maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!" (Matteo 13, 36-43). Dio permette al Maligno di tentarci; anche Gesù, come ogni uomo, è stato tentato. Dio, nella sua immensa bontà, fa sì che il Maligno ci tenti, ma tiene anche conto delle nostre reali capacità. La logica conseguenza è che Dio permette a Satana di "molestarci", ma sempre nei limiti della nostra tolleranza; Dio non è sadico, Egli non ci sottoporrebbe mai delle prove "perse in partenza". Certamente viene automatico chiedersi il perché Dio concede questo largo spazio a Satana e, perché lo ha concesso anche per tentare il suo unico Figlio. Col Battesimo ci viene cancellato il peccato originale, ma rimaniamo vittime della concupiscenza, ovvero di quelle tendenze che ci inducono a peccare, come una calamita attrae il metallo. Dice il Concilio di Trento che noi, attraverso la battaglia, possiamo sperimentare la potenza della grazia e riusciamo a meritare la corona della vittoria eterna. La redenzione è sì un dono di Dio, ma rimane comunque una conquista, un merito, secondo il mio parere è l’unico vero trofeo da conquistare. Ecco perché Dio ha lasciato in noi la tendenza al male; il Signore permette a Satana di tentarci, ma queste tentazioni non saranno mai al di sopra delle nostre possibilità di reazione e delle nostre forze spirituali. Ed è una vera grazia che noi sperimentiamo la grandezza di Dio ed il bene che egli ci vuole, perché in questa maniera rimaniamo piccoli, umili, sottomessi al volere di chi ci ha creati. Ecco una importante testimonianza: "Non perdete la fede! Questo è il vero scopo del Maligno e non quello di creare le sofferenze. Lui non desidera provocare in noi dolore fisico, dispiaceri ed insuccessi, ma qualcosa di più. Egli desidera che noi proferiamo frasi del tipo": "Basta, sono un vinto, Dio non è capace di liberarmi";"Dio dimentica i suoi figli e non ascolta le mie preghiere";"Dio non mi ama, perché mi ha fatto succedere questo …";"Il Maligno è superiore a Lui, a me cosa importa del dopo, io voglio vivere bene adesso";"Capitano tutte a me….;… bestemmie e spergiuri vari …Questa è la vera vittoria del diavolo. La fede però è la nostra unica salvezza. Se noi non crediamo con fermezza, per esempio, il male fattoci dai nostri simili o dagli esseri immondi, può durare anche per tutta la vita e portarci alla disperazione. La fede ci insegna che dopo la Croce c’è immancabilmente la Resurrezione, come dopo la notte viene il giorno e il bagliore della salvezza e della liberazione. Alla luce di quanto detto, è importante non ignorare mai questa inclinazione al male che l’uomo ha insita in esso. Cerchiamo di vigilare saldi nella fede e fortificati nella preghiera, specialmente nei momenti di decisioni importanti, politiche, sociali e di costume. Ricordiamoci che ogni qual volta non ci affidiamo a Cristo è il male che interviene per farci prendere le scelte sbagliate. Il Burattinaio dell’uomo interviene con le sue allettanti proposte e suscita in noi quella spinta che ci induce ad abbracciare il cammino più semplice, quello meno arido e più fruttifero, ma che in realtà è sbagliato per la nostra crescita spirituale in Cristo. Gesù dice: "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!" (Matteo 7, 13-14); "Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona" (Matteo 6, 24); "Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde" (Matteo 12, 30). Viviamo quindi spensierati sotto il potere di Dio ed osservanti della sua legge, ma non dimentichiamo mai che la Sacra Scrittura spesso ci comunica apertamente che il mondo intero è pervaso da demoni. "Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del Maligno. Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. Figlioli, guardatevi dai falsi dei!" (1 Giovanni 5, 19-21). - "il Burattinaio" di Carlo Maria di Pietro M.S.M.A - Pontifex -
IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE: CONSIGLI PRATICI
Come errano perciò coloro che hanno la certezza che con la Resurrezione di Gesù, la vittoria del Maligno è ormai definitiva e, di conseguenza, il demonio non può più nuocere all’uomo. Invece non è così. Il diavolo fino alla seconda venuta di Cristo (Parusia), per permesso di Dio, ha la capacità di nuocere, ha il potere di tentare e di distrarre l’uomo dal cammino di salvezza e di indurlo all’autocondanna. Il Maligno, benché ferito ed indebolito, ha ancora la possibilità di schierare la sua offensiva contro il genere umano, come anche il serpente, bastonato e frastornato, comunque conserva quel veleno mortale che, se iniettato, riduce il malcapitato ad una larva. La stessa "Salve Regina" ci nomina la seguente frase: "… orsù dunque, Avvocata Nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo questo esilio, Gesù …"; Questo sta a significare che noi non viviamo in una sorta di Paradiso Terrestre, anzi, al contrario, qui siamo in esilio ed abbiamo come unico compito quello della conquista della salvezza. Questa terra è un teatro di lotta, un palco dove si affrontano tenacemente le forze del bene e le potenze sataniche. Questa grande pugna ha come bersaglio il cuore dell’uomo: la sua anima. Noi, ricevendo il battesimo, abbiamo in dono la grazia; viene cancellato il peccato originale con gli eventuali peccati personali. E se moriamo nella fede ci è donata la vita eterna. È vero che la grazia ci viene data in abbondanza attraverso i Sacramenti ed in modo particolare mediante la S.S. Eucaristia, tuttavia, la nostra anima rimane debole ed incline al male. Con il permesso di Dio, il Maligno opera e tenta, vaga intorno a noi e cerca in tutti i modi di distruggere con le vanità, la lussuria ed il lusso, la grazia che con difficoltà riusciamo a conquistare. La vita dell’uomo, nonostante tutto, è un tempo di grazia, ma è anche il tempo del combattimento spirituale. Lo sottolinea addirittura Gesù, là dove dice che nel campo di Dio cresce anche la zizzania (cioè gli spiriti immondi ed i figli del Maligno) e crescerà insieme al grano (cioè i figli di Dio) fino alla fine dei tempi. Soltanto al termine di questo mondo il male sarà definitivamente segregato all’Inferno da dove sarà ridotto nella condizione di innocuo nemico. Altre parabole sono esplicative e basta leggerle con attenzione per avere fede e speranza: "Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio" (Matteo 13, 24-30); "Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi Discepoli gli si accostarono per dirgli: "Spiegaci la parabola della zizzania nel campo". Ed egli rispose: "Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del Maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!" (Matteo 13, 36-43). Dio permette al Maligno di tentarci; anche Gesù, come ogni uomo, è stato tentato. Dio, nella sua immensa bontà, fa sì che il Maligno ci tenti, ma tiene anche conto delle nostre reali capacità. La logica conseguenza è che Dio permette a Satana di "molestarci", ma sempre nei limiti della nostra tolleranza; Dio non è sadico, Egli non ci sottoporrebbe mai delle prove "perse in partenza". Certamente viene automatico chiedersi il perché Dio concede questo largo spazio a Satana e, perché lo ha concesso anche per tentare il suo unico Figlio. Col Battesimo ci viene cancellato il peccato originale, ma rimaniamo vittime della concupiscenza, ovvero di quelle tendenze che ci inducono a peccare, come una calamita attrae il metallo. Dice il Concilio di Trento che noi, attraverso la battaglia, possiamo sperimentare la potenza della grazia e riusciamo a meritare la corona della vittoria eterna. La redenzione è sì un dono di Dio, ma rimane comunque una conquista, un merito, secondo il mio parere è l’unico vero trofeo da conquistare. Ecco perché Dio ha lasciato in noi la tendenza al male; il Signore permette a Satana di tentarci, ma queste tentazioni non saranno mai al di sopra delle nostre possibilità di reazione e delle nostre forze spirituali. Ed è una vera grazia che noi sperimentiamo la grandezza di Dio ed il bene che egli ci vuole, perché in questa maniera rimaniamo piccoli, umili, sottomessi al volere di chi ci ha creati. Ecco una importante testimonianza: "Non perdete la fede! Questo è il vero scopo del Maligno e non quello di creare le sofferenze. Lui non desidera provocare in noi dolore fisico, dispiaceri ed insuccessi, ma qualcosa di più. Egli desidera che noi proferiamo frasi del tipo": "Basta, sono un vinto, Dio non è capace di liberarmi";"Dio dimentica i suoi figli e non ascolta le mie preghiere";"Dio non mi ama, perché mi ha fatto succedere questo …";"Il Maligno è superiore a Lui, a me cosa importa del dopo, io voglio vivere bene adesso";"Capitano tutte a me….;… bestemmie e spergiuri vari …Questa è la vera vittoria del diavolo. La fede però è la nostra unica salvezza. Se noi non crediamo con fermezza, per esempio, il male fattoci dai nostri simili o dagli esseri immondi, può durare anche per tutta la vita e portarci alla disperazione. La fede ci insegna che dopo la Croce c’è immancabilmente la Resurrezione, come dopo la notte viene il giorno e il bagliore della salvezza e della liberazione. Alla luce di quanto detto, è importante non ignorare mai questa inclinazione al male che l’uomo ha insita in esso. Cerchiamo di vigilare saldi nella fede e fortificati nella preghiera, specialmente nei momenti di decisioni importanti, politiche, sociali e di costume. Ricordiamoci che ogni qual volta non ci affidiamo a Cristo è il male che interviene per farci prendere le scelte sbagliate. Il Burattinaio dell’uomo interviene con le sue allettanti proposte e suscita in noi quella spinta che ci induce ad abbracciare il cammino più semplice, quello meno arido e più fruttifero, ma che in realtà è sbagliato per la nostra crescita spirituale in Cristo. Gesù dice: "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!" (Matteo 7, 13-14); "Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona" (Matteo 6, 24); "Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde" (Matteo 12, 30). Viviamo quindi spensierati sotto il potere di Dio ed osservanti della sua legge, ma non dimentichiamo mai che la Sacra Scrittura spesso ci comunica apertamente che il mondo intero è pervaso da demoni. "Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del Maligno. Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. Figlioli, guardatevi dai falsi dei!" (1 Giovanni 5, 19-21). - "il Burattinaio" di Carlo Maria di Pietro M.S.M.A - Pontifex -