Il tuo regno, Signore, è votato quaggiù alla contraddizione ed alla lotta. La tua Chiesa sulla terra è militante. Per appartenerle, per restarle fedele, per farle onore con le virtù, i cristiani hanno bisogno di buona volontà, di generosità e di grazie molteplici. Certamente tu non le rifiuti loro ! Quando in Francia imperversava il giansenismo nella Chiesa del XVII secolo, prima ancora del messaggio di Paray-le-Monial, un grande servo di Dio, san Giovanni Eudes nel suo vivo amore per Cristo, per la Madonna e per la salvezza delle anime, ebbe l’ispirazione di propagare il culto del Sacro Cuore di Gesù e del Santo Cuore di Maria e di fondare una congregazione detta di Gesù e Maria, chiamata oggi gli "Eudisti", cioè sacerdoti dediti alla predicazione nelle campagne e alla direzione dei seminari. Attualmente i membri di questa società di vita apostolica sono quasi 500 ed hanno una sessantina di comunità religiose specie in Europa e in America. Giovanni Eudes era nato a Ri in Normandia il 14 novembre 1601 ed era stato formato dai gesuiti nel loro collegio di Caen. Giovanissimo entrò nella congregazione degli Oratoriani. A Parigi si dedicò alla catechesi in occasione delle missioni popolari e per ascoltarlo giungevano grandi folle che gremivano le chiese. Giovanni si rese subito conto che non erano tanto i fedeli a mancare, bensì la formazione degli stessi sacerdoti. Eudes inoltre a contatto con il popolo delle periferie parigine scoprì lo squallore e la povertà materiale nella quale vivevano tantissimi e soprattutto la situazione di tante ragazze costrette a prostituirsi per avere il minimo necessario per la propria sopravvivenza. Nel 1627 scoppiò in Normandia la peste e padre Giovanni ottenne di rientrare nella sua regione natale per assistere gli appestati che curò con grande eroismo e senza paura dell’eventuale contagio diceva. "Persino la peste ha paura di questa mia pelle". Terminata l’emergenza sanitaria, riprese le missioni popolari finchè venne nominato superiore dell’oratoria di Caen. La sua idea fissa , però era quella di formare un clero zelante secondo i dettami del Concilio di Trento e quindi uscì dalla sua congregazione degli oratoriani e ne fondò una nuova completamente che chiamò "Congregazione di Gesù e Maria" perché il suo cardine spirituale era la devozione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. La nuova congregazione era incentrata sulla formazione teologica dei preti, unita a una forte spiritualità che li rendesse forti interiormente. In tal modo Giovanni Eudes si rese uno dei maggiori protagonisti della Chiesa di Francia della sua epoca. Tutta la sua spiritualità è incentrata sul simbolo del "cuore", espressione dell’amore di Cristo che ha salvato il mondo attraverso di esso il santo mostrava ai sacerdoti la grandezza della loro missione come chiamata all’amore ablativo. Si deve a lui e ai suoi religiosi la vittoria della Chiesa contro le idee rigoriste che mostravano un Dio poco misericordioso. In questo Eudes precedette solo di un anno le rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù, ricevute dalla monaca visitandina Margherita Maria Alocoque, tanto da essere considerato l’apostolo e dottore del culto dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Il suo zelo nelle varie predicazioni fin nelle campagne, le sue fondazioni di opere di carità, i suoi scritti testimoniano l’intensità del suo lavoro apostolico. Egli è stato un vero trascinatore di anime, uomo afferrato dall’amore dolce e insieme forte di Dio, grazie al quale poteva autorevolmente rivolgersi a papi, re e principi. La Chiesa approvò le sue iniziative. Il Sacro Cuore, nelle sue Apparizioni e Rivelazioni a Santa Margherita Alacocque, tracciò la strada d’una devozione popolare destinata a riavvicinare le anime a Cristo, allorché l’eresia giansenista, sotto la copertura di freddo ragionamento, le allontanava sotto il pretesto d’un rispetto pieno di timore ed esposto a generare l’orgoglio e lo scoraggiamento. È dalla vita di santità e non da quella della critica sconvolgente e dall’orgoglio che lo Spirito Santo agisce profondamente nell’anima dei suoi servi e li guida, spesso attraverso le prove, alla realizzazione dei voleri divini. I riformatori e gli innovatori ecclesiali non vanno lontano se non sono tutti impregnati di pensieri e di disegni soprannaturali ed in uno stato d’animo in cui la loro buona e generosa volontà è interamente in dipendenza dal soffio dello Spirito Santo. Giovanni Eudes morì a Caen il 19 agosto 1680, egli dopo santa Gertrude, santa Caterina da Siena, santa Margherita Maria Alacoque e santa Teresa d’Avila, è stato maestro di spiritualità totalmente incentrata sull’amore affettivo di Dio. Signore Gesù, dacci di corrispondere, ad imitazione di san Giovanni Eudes, a queste grandi e toccanti devozioni al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Ammirabile di Maria, affinchè al contatto con la purezza e l’amore di questi santissimi Cuori, il nostro cuore divenga veramente per te, Signore, e per tua Madre, un santuario di filiale pietà e per le anime dei nostri fratelli una sorgente zampillante d’amore . - Don Marcello Stanzione - Pontifex -
19 AGOSTO SAN GIOVANNI EUDES: E LA DEVOZIONE AI SACRI CUORI DI GESU' E DI MARIA
Il tuo regno, Signore, è votato quaggiù alla contraddizione ed alla lotta. La tua Chiesa sulla terra è militante. Per appartenerle, per restarle fedele, per farle onore con le virtù, i cristiani hanno bisogno di buona volontà, di generosità e di grazie molteplici. Certamente tu non le rifiuti loro ! Quando in Francia imperversava il giansenismo nella Chiesa del XVII secolo, prima ancora del messaggio di Paray-le-Monial, un grande servo di Dio, san Giovanni Eudes nel suo vivo amore per Cristo, per la Madonna e per la salvezza delle anime, ebbe l’ispirazione di propagare il culto del Sacro Cuore di Gesù e del Santo Cuore di Maria e di fondare una congregazione detta di Gesù e Maria, chiamata oggi gli "Eudisti", cioè sacerdoti dediti alla predicazione nelle campagne e alla direzione dei seminari. Attualmente i membri di questa società di vita apostolica sono quasi 500 ed hanno una sessantina di comunità religiose specie in Europa e in America. Giovanni Eudes era nato a Ri in Normandia il 14 novembre 1601 ed era stato formato dai gesuiti nel loro collegio di Caen. Giovanissimo entrò nella congregazione degli Oratoriani. A Parigi si dedicò alla catechesi in occasione delle missioni popolari e per ascoltarlo giungevano grandi folle che gremivano le chiese. Giovanni si rese subito conto che non erano tanto i fedeli a mancare, bensì la formazione degli stessi sacerdoti. Eudes inoltre a contatto con il popolo delle periferie parigine scoprì lo squallore e la povertà materiale nella quale vivevano tantissimi e soprattutto la situazione di tante ragazze costrette a prostituirsi per avere il minimo necessario per la propria sopravvivenza. Nel 1627 scoppiò in Normandia la peste e padre Giovanni ottenne di rientrare nella sua regione natale per assistere gli appestati che curò con grande eroismo e senza paura dell’eventuale contagio diceva. "Persino la peste ha paura di questa mia pelle". Terminata l’emergenza sanitaria, riprese le missioni popolari finchè venne nominato superiore dell’oratoria di Caen. La sua idea fissa , però era quella di formare un clero zelante secondo i dettami del Concilio di Trento e quindi uscì dalla sua congregazione degli oratoriani e ne fondò una nuova completamente che chiamò "Congregazione di Gesù e Maria" perché il suo cardine spirituale era la devozione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. La nuova congregazione era incentrata sulla formazione teologica dei preti, unita a una forte spiritualità che li rendesse forti interiormente. In tal modo Giovanni Eudes si rese uno dei maggiori protagonisti della Chiesa di Francia della sua epoca. Tutta la sua spiritualità è incentrata sul simbolo del "cuore", espressione dell’amore di Cristo che ha salvato il mondo attraverso di esso il santo mostrava ai sacerdoti la grandezza della loro missione come chiamata all’amore ablativo. Si deve a lui e ai suoi religiosi la vittoria della Chiesa contro le idee rigoriste che mostravano un Dio poco misericordioso. In questo Eudes precedette solo di un anno le rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù, ricevute dalla monaca visitandina Margherita Maria Alocoque, tanto da essere considerato l’apostolo e dottore del culto dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Il suo zelo nelle varie predicazioni fin nelle campagne, le sue fondazioni di opere di carità, i suoi scritti testimoniano l’intensità del suo lavoro apostolico. Egli è stato un vero trascinatore di anime, uomo afferrato dall’amore dolce e insieme forte di Dio, grazie al quale poteva autorevolmente rivolgersi a papi, re e principi. La Chiesa approvò le sue iniziative. Il Sacro Cuore, nelle sue Apparizioni e Rivelazioni a Santa Margherita Alacocque, tracciò la strada d’una devozione popolare destinata a riavvicinare le anime a Cristo, allorché l’eresia giansenista, sotto la copertura di freddo ragionamento, le allontanava sotto il pretesto d’un rispetto pieno di timore ed esposto a generare l’orgoglio e lo scoraggiamento. È dalla vita di santità e non da quella della critica sconvolgente e dall’orgoglio che lo Spirito Santo agisce profondamente nell’anima dei suoi servi e li guida, spesso attraverso le prove, alla realizzazione dei voleri divini. I riformatori e gli innovatori ecclesiali non vanno lontano se non sono tutti impregnati di pensieri e di disegni soprannaturali ed in uno stato d’animo in cui la loro buona e generosa volontà è interamente in dipendenza dal soffio dello Spirito Santo. Giovanni Eudes morì a Caen il 19 agosto 1680, egli dopo santa Gertrude, santa Caterina da Siena, santa Margherita Maria Alacoque e santa Teresa d’Avila, è stato maestro di spiritualità totalmente incentrata sull’amore affettivo di Dio. Signore Gesù, dacci di corrispondere, ad imitazione di san Giovanni Eudes, a queste grandi e toccanti devozioni al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Ammirabile di Maria, affinchè al contatto con la purezza e l’amore di questi santissimi Cuori, il nostro cuore divenga veramente per te, Signore, e per tua Madre, un santuario di filiale pietà e per le anime dei nostri fratelli una sorgente zampillante d’amore . - Don Marcello Stanzione - Pontifex -