Il figlio del leader della Lega Nord Umberto Bossi, ha messo on line un giochino elettronico dal titolo, rimbalza il clandestino, subito dopo le notizie relative alla strage del 73 immigrati. Ne abbiamo parlato con giurista cattolico e Presidente di Sezione di Cassazione, dottor Vincenzo Nardi: “ dal punto di vista etico e morale, mi consenta di usare un termine poco elegante, si tratta di una schifezza, di una condotta riprovevole che denota scarsa sensibilità e poco rispetto. Insomma, una cosa indecente”. Parli da giurista, vi è stata una denuncia, secondo lei è reato?: “ dico di no. Non vedo, leggi alla mano, alcuna fattispecie penalmente rilevante, sottolineo purtroppo, perché una condotta simile meritava anche un castigo secondo il diritto naturale. Ma non vi sta la diffamazione, e neppure l’incitazione all’odio razziale. Magari questi reati specifici andrebbero inseriti e sanzionati con maggior vigore, ma temo che le denunce contro il figlio di Bossi saranno archiviate. Lo ripeto, non ci vedo fatti penalmente rilevanti”. Qualche giorno fa, però, il senatore Bossi aveva sparato a zero sull’inno di Mameli: “ allora io il reato lo avrei contestato e non a caso, forse consigliato dagli avvocati, il senatore ha cambiato idea, rettificando il giorno dopo”. Da cattolico che cosa vede di orribile in quel gioco: “ la mancanza di rispetto per un popolo intero. Recentemente sono stato in vacanza a Barcellona e poi a Lourdes. Bene, ho notato a Lourdes che i più amanti del rispetto, del silenzio, della spiritualità, erano proprio quelli di colore. Oggi accade in Italia che nello stesso tempo non si rispetta la religione cattolica e si vuole fare lo stesso con le altre, basti vedere coloro che si oppongono alle moschee “. Bossi ha litigato con la Santa Sede affermando che non reca buon esempio e che dovrebbe aprire le porte agli altri: “ Bossi non perde occasione per un sano tacere e la smetta. La Chiesa cattolica in Italia e nel mondo fa tanto per i poveri e disagiati, certamente molto di più di quanto svolgono certi governi o partiti. Ma in Italia, sino a quando il Governo sarà succube della Lega, non vedo vie di uscita”. Pensa che ci sia una deriva xenofoba?: “ sono sicuro che è così, basta leggere certe dichiarazioni e non ritengo che alcuni provvedimenti legislativi in tema di sicurezza risolveranno il problema. Lo ripeto, questo governo va al traino della xenofobia della Lega, dimenticando i valori della solidarietà e dell’accoglienza. Spero che quelle 73 vittime abbiano giustizia, il reato di omissione di soccorso ci sta tutto, ora bisogna accertare chi lo ha commesso nel concreto”. Un ultimo tassello, la recente sentenza del Tar sulla ora di religione: “ un pronunciamento quanto meno discutibile e da rivedere. Fortunatamente il Ministro ha messo le cose a posto, ma anche tra noi Magistrati guai a confondere laicità con laicismo”. - Bruno Volpe- Pontifex -
IL GIOCO ELETTRONICO DEL FIGLIO DI BOSSI PUR ESSENDO UNA SCHIFEZZA NON E' PENALMENTE RILEVANTE PURTROPPO!!!
Il figlio del leader della Lega Nord Umberto Bossi, ha messo on line un giochino elettronico dal titolo, rimbalza il clandestino, subito dopo le notizie relative alla strage del 73 immigrati. Ne abbiamo parlato con giurista cattolico e Presidente di Sezione di Cassazione, dottor Vincenzo Nardi: “ dal punto di vista etico e morale, mi consenta di usare un termine poco elegante, si tratta di una schifezza, di una condotta riprovevole che denota scarsa sensibilità e poco rispetto. Insomma, una cosa indecente”. Parli da giurista, vi è stata una denuncia, secondo lei è reato?: “ dico di no. Non vedo, leggi alla mano, alcuna fattispecie penalmente rilevante, sottolineo purtroppo, perché una condotta simile meritava anche un castigo secondo il diritto naturale. Ma non vi sta la diffamazione, e neppure l’incitazione all’odio razziale. Magari questi reati specifici andrebbero inseriti e sanzionati con maggior vigore, ma temo che le denunce contro il figlio di Bossi saranno archiviate. Lo ripeto, non ci vedo fatti penalmente rilevanti”. Qualche giorno fa, però, il senatore Bossi aveva sparato a zero sull’inno di Mameli: “ allora io il reato lo avrei contestato e non a caso, forse consigliato dagli avvocati, il senatore ha cambiato idea, rettificando il giorno dopo”. Da cattolico che cosa vede di orribile in quel gioco: “ la mancanza di rispetto per un popolo intero. Recentemente sono stato in vacanza a Barcellona e poi a Lourdes. Bene, ho notato a Lourdes che i più amanti del rispetto, del silenzio, della spiritualità, erano proprio quelli di colore. Oggi accade in Italia che nello stesso tempo non si rispetta la religione cattolica e si vuole fare lo stesso con le altre, basti vedere coloro che si oppongono alle moschee “. Bossi ha litigato con la Santa Sede affermando che non reca buon esempio e che dovrebbe aprire le porte agli altri: “ Bossi non perde occasione per un sano tacere e la smetta. La Chiesa cattolica in Italia e nel mondo fa tanto per i poveri e disagiati, certamente molto di più di quanto svolgono certi governi o partiti. Ma in Italia, sino a quando il Governo sarà succube della Lega, non vedo vie di uscita”. Pensa che ci sia una deriva xenofoba?: “ sono sicuro che è così, basta leggere certe dichiarazioni e non ritengo che alcuni provvedimenti legislativi in tema di sicurezza risolveranno il problema. Lo ripeto, questo governo va al traino della xenofobia della Lega, dimenticando i valori della solidarietà e dell’accoglienza. Spero che quelle 73 vittime abbiano giustizia, il reato di omissione di soccorso ci sta tutto, ora bisogna accertare chi lo ha commesso nel concreto”. Un ultimo tassello, la recente sentenza del Tar sulla ora di religione: “ un pronunciamento quanto meno discutibile e da rivedere. Fortunatamente il Ministro ha messo le cose a posto, ma anche tra noi Magistrati guai a confondere laicità con laicismo”. - Bruno Volpe- Pontifex -