ASCOLTA TUA MADRE

8 SETTEMBRE NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA


GIORNO DI GIOIA    Esultante di gioia, oggi la Chiesa ci fa dire con ragione: "La tua nascita, o Vergine Madre di Dio, fu per il mondo intero messaggio di consolazione e di gioia, perché da te è sorto il sole di giustizia, Cristo nostro Dio, che ci ha liberati dalla maledizione per darci la benedizione e, vincitore della morte, ci ha assicurato la vita eterna" (Antifona dei secondi Vespri). La nascita di un bambino porta gioia nella casa ai genitori, che pure ne ignorano l'avvenire e, se la Chiesa il 24 giugno ci dice che quel giorno è un giorno di gioia, perché la nascita del Battista ci fa sperare la nascita di Colui del quale egli viene a preparare la strada, la nascita di Colei che sarà la Madre del Redentore non porterà gioia a tutti coloro che attendono la salvezza e la vita? Sappiamo dal Vangelo che la nascita del Battista fu motivo di gioia per i suoi genitori, per il villaggio di Ain Karim e per le borgate vicine. Nulla invece sappiamo della nascita di Maria; ma, se tale nascita passò inosservata per molti, se Gerusalemme restò davanti ad essa esteriormente indifferente, sappiamo tuttavia che il giorno di tale nascita resterà un giorno di incomparabile gioia non solo per una città o per un popolo, ma per tutto il mondo e per tutti i secoli. GIOIA NEL CIELOÈ gioia in cielo per la Santissima Trinità; gioia del Padre, che si rallegra per la nascita della sua prediletta, che egli farà partecipe della sua paternità; gioia del Figlio, che contempla la soprannaturale bellezza di Colei che diventerà sua Madre, alla quale egli chiederà in prestito la carne per riscattare il mondo; gioia dello Spirito Santo di cui Maria è il santuario immacolato e la cooperatrice nell'opera della concezione e dell'incarnazione del Verbo. È gioia per gli Angeli: Essi vedono che questa fanciulla è la meraviglia delle meraviglie dell'Onnipotente; in Lei Dio ha spiegato la sua sapienza, la sua potenza, il suo amore più che in tutte le altre creature; egli ha fatto di Maria lo specchio purissimo in cui si riflettono tutte le sue perfezioni; essi comprendono che Maria, da sola, dà al suo creatore più onore e più gloria che tutte le loro gerarchie insieme e già la salutano come regina, gloria dei cieli, ornamento del mondo celeste e del mondo terrestre (Giovanni il Geometra, Annunciazione, 37, PG 106, c. 845). GIOIA NEL LIMBOSan Giovanni Damasceno pensa che anche le anime trattenute nel limbo abbiano conosciuto questa nascita felicissima e che Adamo ed Eva, con una gioia mai più provata dopo la loro caduta nel paradiso terrestre, abbiano gridato: "Sii benedetta, o figlia, che il Signore ci promise il giorno della nostra caduta: da noi hai ricevuto un corpo mortale e ci restituisci la veste dell'immortalità. Tu ci richiami alla nostra prima dimora; noi abbiamo chiusa la porta del paradiso e tu restituisci libero il sentiero che porta all'albero della vita" (Dormitio Virginis: PG 96, c. 733). Altri scrittori antichi ci presentano i patriarchi e i profeti, che da lontano avevano annunziata e benedetta la venuta di Maria, intenti a salutare il compimento dei loro oracoli divini (Giacomo il Monaco, Natività di Maria: PG 127, c. 573). GIOIA SULLA TERRAFu anche gioia sulla terra. Senza temerità, possiamo con i santi pensare che Dio diede alle anime "che attendevano allora la redenzione d'Israele" (Lc 2,38) una allegrezza straordinaria, una gioia grave e religiosa, che si insinuò nei loro cuori, e intimamente le convinse, senza spiegare come, che l'ora della salvezza del mondo era ormai prossima. Ma gioia particolare in questo senso ebbero i felici genitori, i santi Gioacchino e Anna. Essi contemplarono rapiti la radiosa, piccola bambina, loro donata nella vecchiaia, contro tutte le speranze. Forse essi si chiesero se non era uno degli anelli della linea benedetta dalla quale doveva uscire il Re, che avrebbe ristabilito il trono di Davide e salvato Israele e il loro ringraziamento salì fervido al Signore, che essi sentivano presente nella loro umile casa.MARIA CAUSA DELLA NOSTRA GIOIALa nascita di Maria è dunque causa di gioia e la gioia è sentimento che oggi tutto assorbe e tutto penetra. La Chiesa desidera che noi entriamo in questa gioia che straripa e trionfa. Ci invita a questa gioia in tutto l'Ufficio e ci fa cantare, fino dall'invitatorio di Mattutino: "È la nascita di Maria, facciamole festa, adoriamo Cristo, suo figlio, nostro Signore". E poco dopo ci fa aggiungere: "Celebriamo con tenera divozione la nascita della beata Vergine Maria, perché interceda presso Gesù Cristo. Con allegrezza e tenera divozione, celebriamo la nascita dì Maria" (Responsorio del Mattutino). La Chiesa ci invita alla gioia perché Maria è la Madre della divina grazia e, nel pensiero divino, già la Madre del Verbo incarnato. Le parole grazia e gioia hanno in greco una stessa radice, vanno sempre a fianco e si richiamano a vicenda: Maria, essendo piena di grazia, è anche piena di gioia per sé e per noi. La Liturgia ci mostra in questa graziosa bambina appena nata la Madre di Gesù, tanto Maria è inseparabile dal Figlio, che è nata solo per lui, per essere sua Madre e per divenire madre nostra, dandoci la vera vita, la vita della grazia. Tutte le preghiere della Messa acclamano la maternità della Vergine Maria quasi per dire che la Chiesa non può separare la sua nascita da quella dell'Emmanuele.LA PREDESTINAZIONE DI MARIAPresso la culla dei principi si suole pronosticare un avvenire grandioso, facendo loro un'aureola della gloria degli avi. La Chiesa oggi fa questo e meglio di questo. Col Vangelo ci ricorderà la nascita temporale del Messia e di colei, che oggi nasce perché egli possa nascere, ma prima ci mette in evidenza, e per il Figlio e per la Madre, la genesi in Dio con un passo dei Proverbi, e dice: Io era prima che i monti, prima che la terra, io era presente quando egli preparava i cieli. La nostra debole umanità, essendo soggetta al tempo, percepisce le cose nelle evoluzioni successive, ma Dio le considera fuori del tempo in cui le ha poste per la manifestazione della sua gloria. Per Dio il principio di ogni opera è la ragione che la determina. L'Altissimo, che egli domina nella sua eternità, nell'ordine di mutua dipendenza, agendo al di fuori di sé, agì soltanto per rivelare se stesso mediante il Verbo fatto carne, divenuto figlio di una Madre creata, pur essendo figlio del Creatore. L'Uomo-Dio come fine, Maria come mezzo: tale è l'oggetto dell'eterna risoluzione di Dio, la ragione d'essere del mondo, la concezione fondamentale nella quale tutto il resto sarà solo accessorio e dipendente. O Signora che ti degni chiamarci figli, siamo felici che in te la bontà eguagli la grandezza! Felice l'umanità, che vegliava, da tanti secoli, nella tua attesa e finalmente ti incontra, perché con te è la salvezza e la vita. IL MISTERO DI MARIAMaria, dalla quale è nato Gesù: qui è tutto il mistero della Madonna, il titolo costitutivo, come abbiamo veduto, del suo essere di natura e di grazia; come Gesù dovendo nascere da Maria figlia della donna (Gal 4,4) e figlia di Dio (Rm 7,3-4), era dal principio ragione nascosta della creazione il cui mistero si sarebbe rivelato solo alla pienezza dei tempi (Ef 3,9). Opera unica questa della quale il profeta, nella sua estasi diceva: Farai conoscere, o Dio, nella pienezza degli anni l'opera tua; verrà il Santo dalla montagna oscura; i poli del mondo si curvano sotto il passo della sua eternità (Ab 3,3-6). La montagna donde deve venire il Santo, l'Eterno, il Dominatore del mondo, quando sarà il tempo, è la Beata Vergine, che l'Altissimo coprirà della sua ombra (Lc 1,35) e l'altezza della quale, già alla nascita, sorpassò tutte le altezze del cielo e della terra. I tempi sono dunque compiuti. Dal momento in cui l'eterna Trinità uscì dal suo riposo per creare cielo e terra (Gen 1,1) tutte le generazioni del cielo e della terra, come dice la scrittura (ivi 2,4) erano in travaglio dal giorno che dona al Figlio di Dio la Madre attesa. Parallelamente alla linea, che scende da Abramo e da Davide al Messia, tutte le genealogie umane preparavano a Maria la generazione dei figli adottivi che Gesù, figlio di Maria, si sceglierà per fratelli.PREGHIERA A MARIA BAMBINAFinalmente, o Maria, il mondo ti possiede! La tua nascita gli rivela il segreto del suo destino, il segreto d'amore che lo chiamò dal nulla, perché diventasse l'abitazione di Dio al di sotto dei cieli.Ma qual è dunque il mistero di questa debole umanità, che, inferiore agli Angeli per natura, è tuttavia chiamata a dare loro un Re e una Regina? Il Re l'adorano neonato fra le vostre braccia, la Regina la riveriscono oggi nella culla insieme con gli angeli. Astri del mattino, questi nobili spiriti davano inizio alle manifestazioni dell'Onnipotenza e lodavano l'Altissimo (Gb 38,7), ma il loro sguardo non scoprì mai meraviglia pari a quella che li fa ora esultare: Dio, riflesso in modo più puro sotto i veli del corpo fragile di una bambina di un giorno che nella forza e nello splendore dei nove cori; Dio, conquistato egli stesso da tanta debolezza, unita per grazia sua a tanto amore che egli ne fa il suo capolavoro, manifestando in essa suo Figlio. Regina degli Angeli, tu sei anche nostra Regina, ricevici per manifestare fede e omaggio. In questo giorno in cui il primo slancio della tua anima santissima fu per il Signore, il primo sorriso degli occhi per i genitori che ti misero al mondo; si degni la beata Anna ammetterci a baciare in ginocchio le tue mani benedette, già pronte alle divine larghezze delle quali sono predestinate dispensatrici. E intanto cresci, dolcissima bambina, si irrobustiscano i tuoi piedi, per schiacciare il capo al serpente, prendano forza le tue braccia, per portare il tesoro del mondo; l'angelo e l'uomo, tutta la natura; Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, sono in attesa del momento solenne in cui Gabriele potrà spiccare il volo dal cielo per salutarti piena di grazia e portarti il messaggio d'amore. - dom Prosper Guéranger - unavoceveneta -