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POLEMICHE NEL TENTATIVO DI CONDIZIONARE LA CHIESA


Nel lungo e tormentato rapporto tra Stato e Chiesa, non sono pochi i momenti di tensione, dall’Unità d’Italia a oggi, in tempi di Monarchia, come in quelli della Repubblica. Alla base del contrasto c’è la concezione liberale dello Stato, una concezione che, esasperata nel laicismo, trova nella Massoneria la punta di diamante nell’attacco alla Chiesa, il cui potere andrebbe condizionato e limitato. Quello che, però, sta avvenendo in questi giorni, in Italia, trascende le stesse ragioni ideologiche e storiche, per assumere connotati di faziosità, di odio, per motivi, solo apparentemente futili, dal momento che, in realtà, nascondono finalità e scopi che non possono non preoccupare. Minacciare la revisione del Concordato come fa la Lega o sferrare l’attacco giornalistico contro il Direttore di Avvenire, il quotidiano dei Vescovi, sono indubbi segni preoccupanti dell’imbarbarimento della lotta politica. Ma sono anche la spia di un malessere che viene da lontano e che vede, nella Chiesa Cattolica, non l’istituzione depositaria della tradizione di fede, di cultura e di storia del popolo italiano e neppure l’organizzazione che tanto ha concorso e concorre, con le sue opere di carità e di assistenza ai bisognosi, anche alla nascita e allo sviluppo del volontariato nel cosiddetto "Terzo Settore non profit", bensì l’istituzione da combattere, fino a impedirle di levare la voce, contro ingiustizie, malversazioni e corruzioni o di ergersi in difesa della pubblica moralità. Che tanta barbarie si consumi, oggi, nell’Italia democratica e progredita, è certamente grave; ma che governi e uomini, che pure fanno a gara per apparire vicino a qualche prelato, non perdano occasione per screditare la Chiesa e umiliarne le istituzioni (ricorrendo persino al ricatto di cancellare, con legge, benefici come l’ICI e i contributi alla scuola privata), questo grida vendetta al cospetto di Dio. - Saverio D’Amelio - Pontifex -