ASCOLTA TUA MADRE

RICORDIAMO IL 50° ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE DELL'ITALIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA


La consacrazione dell’Italia al Cuore immacolato di Maria, avvenuta a Catania il 13 settembre 1959, a coronamento del XVI Congresso eucaristico nazionale, fu una mirabile sinfonia tra culto eucaristico e venerazione di Maria, "Donna eucaristica". L’Italia si consacrò mentre veniva adorato il Santissimo Sacramento. Con quell’evento si voleva "restituire" la Nazione alla Madre per un risveglio di fede, maggiore frequenza al culto ecclesiale e nuovo impegno cristiano nel sociale.  questo evento fu preceduto dal pellegrinaggio della statua  della Madonna di Fatima . Quando il 13 dicembre 1958 nella riunione della Conferenza episcopale italiana fu approvato all’unanimità il progetto di consacrare l’Italia alla Madonna, si stabilì che tale atto avrebbe concluso il XVI Congresso eucaristico nazionale di Catania, il 13 settembre 1959. Il Comitato, eletto dal Collegamento mariano nazionale, alle dipendenze dei vescovi e sotto la direzione del card. G. Lercaro, si chiese: Come fare per preparare la nazione all’importante avvenimento? Si rivelò subito provvidenziale la proposta di una peregrinatio Mariae. I vescovi italiani affidavano direttamente alla Madonna il compito di predicare una "missione" itinerante: «Prima che l’Italia si metta in ginocchio dinanzi alla celeste Regina, un’immagine di lei farà il giro di tutto il territorio nazionale come per invitare di persona il suo popolo a raccolta. Così l’atto che sarà compiuto il 13 settembre a Catania, dove gli italiani saranno spiritualmente presenti, avrà, tra l’altro, il significato di una visita restituita a tanta visitatrice». La statua della Madonna di Fatima iniziò il suo pellegrinaggio missionario in Italia il 25 aprile 1959 a Napoli, percorse la penisola in 92 capoluoghi di provincia e approdò a Catania sabato 5 settembre. Questo passaggio della Madonna fu paragonato ad una grande e riuscita missione per i 27 milioni di italiani che l’accolsero nelle chiese e nelle piazze. 1. Congresso eucaristico e consacrazione mariana. La statua della Madonna di Fatima approdò a Catania sabato 5 settembre. Il giorno seguente si inaugurò il Congresso. Durante la settimana congressuale, la statua fu venerata in Cattedrale, dove «Messe, confessioni, Comunioni si susseguirono senza sosta anche nelle ore notturne» e nella veglia eucaristica della notte tra martedì e mercoledì. Fra le varie conferenze sul culto eucaristico, il card. G. Lercaro illustrò il tema dell’Eucaristia e consacrazione mariana.2. Consacrazione mariana e fedeltà al Signore. L’Episcopato e il clero italiano, consigliato da Giovanni XXIII, decise l’abbinamento del Congresso e della consacrazione, perché il Congresso «non finisse in una formalità ignorata» dai fedeli. Si era ben consapevoli che con la consacrazione, quale sigillo della settimana eucaristica, il Congresso avrebbe portato indubbi frutti spirituali. Già il messaggio di Fatima, che chiedeva la consacrazione del mondo al Cuore immacolato di Maria, era stato recepito come una "sintesi del Vangelo". Pio XII, nel consacrare il mondo alla Vergine il 31 ottobre 1942, si rivolgeva al «misericordiosissimo Redentore interponendo il potente patrocinio del Cuore immacolato di Maria». La Chiesa cattolica, per poter servire fedelmente il Signore, sempre «passa attraverso i buoni uffici di Maria». A Catania nell’Atto consacratorio si ricorreva alla mediazione e intercessione della Madre per un nuovo impegno di fede e di culto, comportamento secondo il Vangelo, rinascita cristiana e umana della Nazione.A. Nuovo impegno di fede. Nell’Atto si pregava: «(Signore), noi intendiamo riconoscere il vostro sovrano dominio e deporre nelle vostre mani l’offerta delle nostre anime, della nostra vita, delle nostre famiglie, della nostra Patria, di tutto il mondo». Poi si ribadiva: riconosciamo «il sovrano dominio di Dio sulle Nazioni». Proprio per questo si domandava alla Madre la fedeltà all’Atto di consacrazione: «Noi ci rivolgiamo... o Signore nostro Gesù Cristo, a questa SS.ma Madre perché essa, con la sua materna intercessione, ci assista e renda effettivo e operante... quest’Atto di consacrazione».B. Comportamento secondo il Vangelo. Dopo la benedizione eucaristica e un saluto di affetto all’Eucaristia, Giovanni XXIII faceva pervenire da Castel Gandolfo a Catania un suo radiomessaggio, con l’esortazione ad operare perché l’Atto appena compiuto diventasse «un motivo di sempre più serio impegno nella pratica delle cristiane virtù, difesa validissima contro i mali, sorgente di prosperità anche temporale». La consacrazione voleva riconoscere l’autorità della Vergine sull’Italia e gli italiani. Quindi era compito di lei, amata e venerata quale Madre e Regina, richiamare la fedeltà al Vangelo, ricreare rapporti di comunione tra i credenti, ritrovare la via dell’unità degli italiani attorno ai valori cristiani. E oggi? Restaurare il culto dovuto a Maria. L’Atto di consacrazione di Catania fu la ripetizione di un gesto che fa parte di una tradizione costante del culto mariano e della storia religiosa d’Italia. La felice decisione della Conferenza episcopale italiana, l’appoggio illuminante e continuo di Lercaro, i preziosi consigli del cardinale di Milano G.B. Montini, l’instancabile impegno del Collegamento mariano nazionale, l’apporto di teologi e scrittori resero possibile quell’evento eucaristico-mariano che, così solenne e partecipato, non si è più ripetuto. Purtroppo dopo il Vaticano II, teologi e in parte anche vescovi, col pretesto che «non c’è bisogno di devozioni», neppure di quelle mariane, in quanto «c’è già tutto nella liturgia», in vari modi hanno "estromesso" dalla liturgia Maria, la padrona della casa del Figlio, la Chiesa, casa egualmente della Madre. Ignorando la pietà popolare, hanno impoverito lo stesso culto mariano. A Catania invece la pietà mariana ha arricchito la liturgia, e la liturgia è sfociata felicemente nel culto mariano. Agli operatori pastorali, sacerdoti, e persino vescovi, che ordinariamente trascurano la pietà mariana, al contrario molto sentita e praticata da movimenti laicali, va ricordato che Paolo VI nel 1965 raccomandava: «Dobbiamo restaurare il culto dovuto a Maria», e nel 1974 aggiungeva: se la pietà mariana sarà «sempre più limpida e vigorosa», porterà un indubbio «profitto per la Chiesa e la società umana» Preghiera di consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato Uniti a tutti gli uomini, in comunione con la Chiesa intera, col nostro Santo Padre, papa Benedetto XVI, noi ti rivolgiamo, o Padre, lanostra supplica in particolare per l' Italia, attraverso il Cuore e le mani della Vergine Maria.Padre, inviaci il tuo Santo Spirito, perché ciascuno di noi possa diventare uno strumento della tua Pace.Dalla fame e dalla guerra, liberaci!Dalla guerra nucleare, da un´autodistruzione incalcolabile, da tutti itipi di guerra e di calamità, liberaci!Dai peccati contro la vita dell´uomo dai suoi primi istanti, liberaci!Dalla disperazione, dall´odio e dalla degradazione della dignità dei Figli di Dio, liberaci!Da tutti i generi di ingiustizia nella vita sociale, nazionale ed internazionale, liberaci!Dalla facilità con la quale si calpestano i comandamenti di Dio, liberaci!Dal tentativo di sradicare dai cuori umani la Verità stessa di Dio, liberaci!Dalla perdita della coscienza del bene e del male, liberaci!Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci!E tu, Madre di Cristo e Madre di tutti gli uomini, noi chiediamo la tua protezione e la tua intercessione per l'Italia.Gesù Cristo, il Redentore del mondo ci ha affidati a te; prega tuo Figlio per noi, affinché invii nel nostro Paesein abbondanza lo Spirito Santo, lo Spirito di verità che è sorgente di Vita. Accoglilo per noi e con noi come facesti il giorno dellaPentecoste, con i primi discepoli.Madre, tu conosci e condividi le nostre sofferenze e le nostre speranze. Oggi siamo qui davanti a te, Maria Regina della Pace e confiducia chiediamo la tua intercessione materna per far fronte alle sfide dell´avvenire. Oggi ti affidiamo il nostro Paese, l'Italia. Tipreghiamo, accompagnaci nel nostro cammino, noi che vogliamo, come l´apostolo Giovanni, accoglierti nelle nostre case per imparare da te adiventare simili a Gesù.Sotto il manto della tua Misericordia, noi ci rifugiamo, Santa Madre di Dio!Assistici nelle difficoltà quotidiane che la vita riserva ad ognuno.A te, Aurora di Salvezza, affidiamo il nostro futuro e il nostro cammino nel nuovo millennio. Ti affidiamo il nostro popolo italiano, acominciare dai più deboli e sofferenti, i bambini non ancora nati, coloro la cui vita è minacciata e coloro che sono nati in condizioni dipovertà, i giovani alla ricerca del senso della vita, i rifugiati, le persone senza lavoro, quelle che sono provate dalla malattia, lefamiglie divise, gli anziani privi di assistenza e tutti coloro che sono soli e senza speranza.Guida i tuoi figli affinché tutti gli uomini, col tuo aiuto,riconoscano il Cristo, Luce del mondo.Che ancora una volta si riveli, nella storia dell´umanità, l´infinita potenza salvatrice del tuo Figlio Gesù, la potenza dell´AmoreMisericordioso del Padre! Che lo Spirito Santo trasformi le coscienze!Che Egli guarisca la nostra memoria e purifichi i nostri cuori. Che Dio regni sempre in mezzo a noi, Lui che è Padre, Figlio e Spirito Santo,AMEN.