Ieri Caterina ha recuperato piena autonomia cardiaca (questi medici sono veramente bravissimi). Nei prossimi giorni si spera che possa recuperare anche l’autonomia respiratoria, ma ogni passo sembra aver bisogno delle nostre lacrime e delle nostre suppliche (e vi ringrazio dal profondo del cuore di quello che tutti voi state facendo!!!). Quando è tornata dalla sala operatoria, ieri sera, aveva le mani e i piedi un po’ gonfi e così una guancia e un occhio. Ma non molto. Poverina, è veramente crocifissa, tante sono le ferite e le sofferenze atroci di questi giorni. Ma resta sempre bella come il sole. Incredibilmente bella. Quella sua bella fronte, quelle belle labbra vermiglie come rose, quella sua lunga chioma scura riccioluta…Cosa provano una madre o un padre di fronte a una figlia distesa su un letto, immobile, nell’impotenza di svegliarla non si può dire. L’angoscia e la paura di quello che potrebbe essere non hanno limiti e bisogna subito rifugiarsi nel presente e nell’implorazione alla nostra buona Madre, che può tutto e che ci ama. Guardare la nostra bimba così è come trovarsi davanti al tabernacolo, nell’adorazione eucaristica, ma anziché nel pane e nel vino è in un volto, il volto della figlia che ami, che il Signore ti sta di fronte…Da oggi cominciamo a farle sentire la musica, quella musica che lei tanto ama. Tutto può accadere: che si risvegli e torni fra noi, sana e bella come prima, o che….. non oso dirlo. Non so veramente perché tutto questo stia accadendo. Vedo attorno a me cose immense che Dio sta compiendo: persone che intenerite dalla vicenda di Caterina addirittura ritornano a Dio, che ricominciano a pregare e perfino a digiunare, altre che offrono le loro sofferenze…Signore se la sofferenza di Caterina e la nostra che ti offriamo, abbracciate dalla Tua, ti serve a guarire tante vite, ti lodiamo, commossi e stupiti. E ti imploriamo, ti supplichiamo: consenti ora alla Tua e nostra Madre di guarire Caterina. Non potete immaginare quanto ci ha commosso scoprire un altro piccolo dettaglio della vita di Caterina, qua a Firenze, con gli amici con cui vive questa bellissima esperienza cristiana. Vi ho già detto che per lei il coro degli universitari di Comunione e liberazione (il Coro Foné) è una cosa importantissima perché cantare è qualcosa di vitale per lei, è il modo con cui esprime ciò che sente nella profondità della sua anima. Ebbene, nel concerto di Natale alla S.S. Annunziata, Caterina eseguì come voce solista un canto spagnolo dedicato alla Regina del Cielo intitolato "Ojos de cielo". Una sua amica ci ha dato la traduzione di quella parole e ancora una volta i nostri occhi si sono riempiti di lacrime. C’è come il presagio di quello che sarebbe accaduto e il grido di Caterina che sia Lei, la nostra amata Maria, a risvegliarla e riportarla alla vita. Ecco quelle parole tradotte: Occhi di cieloSe guardo il fondo dei tuoi occhi tenerimi si cancella il mondo con tutto il suo inferno.Mi si cancella il mondo e scopro il cieloquando mi tuffo nei tuoi occhi teneri.Occhi di cielo, occhi di cielo,non abbandonarmi in pieno volo.Occhi di cielo, occhi di cielo,tutta la mia vita per questo sogno…Se io mi dimenticassi di ciò che è verose io mi allontanassi da ciò che è sinceroi tuoi occhi di cielo me lo ricorderebbero,se io mi allontanassi dal vero.Occhi di cielo..Se il sole che mi illumina un giorno si spegnessee una notte buia vincesse sulla mia vita,i tuoi occhi di cielo mi illuminerebbero,i tuoi occhi sinceri, che sono per me cammino e guida.Occhi di cielo…Come si fa a non piangere?!!! … E ora, se volete, potete sentire come canta la mia Caterina: è sua la voce solista. Oh Madre mia, permettile di tornare a cantare per Te !!! - Antonio Socci -
ANTONIO SOCCI/ CATERINA. SIAMO AL MOMENTO CRUCIALE
Ieri Caterina ha recuperato piena autonomia cardiaca (questi medici sono veramente bravissimi). Nei prossimi giorni si spera che possa recuperare anche l’autonomia respiratoria, ma ogni passo sembra aver bisogno delle nostre lacrime e delle nostre suppliche (e vi ringrazio dal profondo del cuore di quello che tutti voi state facendo!!!). Quando è tornata dalla sala operatoria, ieri sera, aveva le mani e i piedi un po’ gonfi e così una guancia e un occhio. Ma non molto. Poverina, è veramente crocifissa, tante sono le ferite e le sofferenze atroci di questi giorni. Ma resta sempre bella come il sole. Incredibilmente bella. Quella sua bella fronte, quelle belle labbra vermiglie come rose, quella sua lunga chioma scura riccioluta…Cosa provano una madre o un padre di fronte a una figlia distesa su un letto, immobile, nell’impotenza di svegliarla non si può dire. L’angoscia e la paura di quello che potrebbe essere non hanno limiti e bisogna subito rifugiarsi nel presente e nell’implorazione alla nostra buona Madre, che può tutto e che ci ama. Guardare la nostra bimba così è come trovarsi davanti al tabernacolo, nell’adorazione eucaristica, ma anziché nel pane e nel vino è in un volto, il volto della figlia che ami, che il Signore ti sta di fronte…Da oggi cominciamo a farle sentire la musica, quella musica che lei tanto ama. Tutto può accadere: che si risvegli e torni fra noi, sana e bella come prima, o che….. non oso dirlo. Non so veramente perché tutto questo stia accadendo. Vedo attorno a me cose immense che Dio sta compiendo: persone che intenerite dalla vicenda di Caterina addirittura ritornano a Dio, che ricominciano a pregare e perfino a digiunare, altre che offrono le loro sofferenze…Signore se la sofferenza di Caterina e la nostra che ti offriamo, abbracciate dalla Tua, ti serve a guarire tante vite, ti lodiamo, commossi e stupiti. E ti imploriamo, ti supplichiamo: consenti ora alla Tua e nostra Madre di guarire Caterina. Non potete immaginare quanto ci ha commosso scoprire un altro piccolo dettaglio della vita di Caterina, qua a Firenze, con gli amici con cui vive questa bellissima esperienza cristiana. Vi ho già detto che per lei il coro degli universitari di Comunione e liberazione (il Coro Foné) è una cosa importantissima perché cantare è qualcosa di vitale per lei, è il modo con cui esprime ciò che sente nella profondità della sua anima. Ebbene, nel concerto di Natale alla S.S. Annunziata, Caterina eseguì come voce solista un canto spagnolo dedicato alla Regina del Cielo intitolato "Ojos de cielo". Una sua amica ci ha dato la traduzione di quella parole e ancora una volta i nostri occhi si sono riempiti di lacrime. C’è come il presagio di quello che sarebbe accaduto e il grido di Caterina che sia Lei, la nostra amata Maria, a risvegliarla e riportarla alla vita. Ecco quelle parole tradotte: Occhi di cieloSe guardo il fondo dei tuoi occhi tenerimi si cancella il mondo con tutto il suo inferno.Mi si cancella il mondo e scopro il cieloquando mi tuffo nei tuoi occhi teneri.Occhi di cielo, occhi di cielo,non abbandonarmi in pieno volo.Occhi di cielo, occhi di cielo,tutta la mia vita per questo sogno…Se io mi dimenticassi di ciò che è verose io mi allontanassi da ciò che è sinceroi tuoi occhi di cielo me lo ricorderebbero,se io mi allontanassi dal vero.Occhi di cielo..Se il sole che mi illumina un giorno si spegnessee una notte buia vincesse sulla mia vita,i tuoi occhi di cielo mi illuminerebbero,i tuoi occhi sinceri, che sono per me cammino e guida.Occhi di cielo…Come si fa a non piangere?!!! … E ora, se volete, potete sentire come canta la mia Caterina: è sua la voce solista. Oh Madre mia, permettile di tornare a cantare per Te !!! - Antonio Socci -