Il 2 ottobre, è stata la festa degli Angeli Custodi che dei nonni. Se permettete lasciamo la solita cronaca per parlare un po’ di qualcosa di intimo che tocca, almeno credo, il cuore di tutti noi. E cominciamo con Padre Pio da Pietrelcina, che raccomandava di pregare spesso il proprio Angelo custode. Ogni giorno per quanto possibile recitiamogli quel benedetto “Angelo di Dio, che sei il mio custode…” spesso sottovalutato. Soprattutto, cerchiamo di portare via gli angeli da quella specie di tendenza new age che li vede come dei semidei o esseri sovrannaturali svincolati dal credo cattolico. I nostri angeli sono stati donati da Dio, siamo stati loro affidati “dalla pietà celeste” ed è a quella pietà celeste che ogni giorno almeno un minuto al giorno il nostro cuore dovrebbe rivolgersi. C’è chi dice che nelle apparizioni mariane a volte la Madonna sia accompagnata da degli angioletti che sarebbero i bambini mai nati. È consolante sapere che questi piccoli non finiscano nel buio o nel grigio del Limbo, ma che ci sia Qualcuno, di là, dall’altro lato, dove le cose si vedono molto meglio che di qua, pronto a riceverli con tanto amore. Ma questo implica che dobbiamo comunque ricordarcene. Il secondo pensiero è dedicato ai nonni e alla loro figura. Secondo me bisognerebbe fare un monumento ai nonni, specialmente in questo momento di crisi. Hanno fatto i genitori ai tempi supplementari nei confronti di nipoti trattati come figli. Perché i legittimi genitori non trovano lavoro o quello che hanno li costringe a stare lontani dai piccoli e non hanno i soldi per pagare una baby sitter. Perché un nonno è un regalo speciale ogni giorno, anche quando non c’è più. Perché un nonno non abbandona mai i nipoti, comunque vadano le cose e riesce incredibilmente a vincere il tempo e le distanze. È per questo che bisogna dedicare una preghiera anche a loro, sarebbe bene che qualche teologo ci pensasse. Infine. Gli angeli e i nonni, come si è detto, non abbandonano mai i bambini. E agli occhi dei nonni tutti i nipoti, anche se adulti e vaccinati, restano bambini. C’è una bambina di 24 anni che si chiama Caterina Socci ed è all’ospedale, in coma. A mani giunte come suo padre e sua madre vi chiedo di pregare gli angeli e i nonni perché la riportino per mano qui da noi. Con tanto affetto. - Antonino D’Anna - Pontifex -
AUGURI AI NONNI E AGLI ANGELI. E UN ABBRACCIO A CATERINA SOCCI
Il 2 ottobre, è stata la festa degli Angeli Custodi che dei nonni. Se permettete lasciamo la solita cronaca per parlare un po’ di qualcosa di intimo che tocca, almeno credo, il cuore di tutti noi. E cominciamo con Padre Pio da Pietrelcina, che raccomandava di pregare spesso il proprio Angelo custode. Ogni giorno per quanto possibile recitiamogli quel benedetto “Angelo di Dio, che sei il mio custode…” spesso sottovalutato. Soprattutto, cerchiamo di portare via gli angeli da quella specie di tendenza new age che li vede come dei semidei o esseri sovrannaturali svincolati dal credo cattolico. I nostri angeli sono stati donati da Dio, siamo stati loro affidati “dalla pietà celeste” ed è a quella pietà celeste che ogni giorno almeno un minuto al giorno il nostro cuore dovrebbe rivolgersi. C’è chi dice che nelle apparizioni mariane a volte la Madonna sia accompagnata da degli angioletti che sarebbero i bambini mai nati. È consolante sapere che questi piccoli non finiscano nel buio o nel grigio del Limbo, ma che ci sia Qualcuno, di là, dall’altro lato, dove le cose si vedono molto meglio che di qua, pronto a riceverli con tanto amore. Ma questo implica che dobbiamo comunque ricordarcene. Il secondo pensiero è dedicato ai nonni e alla loro figura. Secondo me bisognerebbe fare un monumento ai nonni, specialmente in questo momento di crisi. Hanno fatto i genitori ai tempi supplementari nei confronti di nipoti trattati come figli. Perché i legittimi genitori non trovano lavoro o quello che hanno li costringe a stare lontani dai piccoli e non hanno i soldi per pagare una baby sitter. Perché un nonno è un regalo speciale ogni giorno, anche quando non c’è più. Perché un nonno non abbandona mai i nipoti, comunque vadano le cose e riesce incredibilmente a vincere il tempo e le distanze. È per questo che bisogna dedicare una preghiera anche a loro, sarebbe bene che qualche teologo ci pensasse. Infine. Gli angeli e i nonni, come si è detto, non abbandonano mai i bambini. E agli occhi dei nonni tutti i nipoti, anche se adulti e vaccinati, restano bambini. C’è una bambina di 24 anni che si chiama Caterina Socci ed è all’ospedale, in coma. A mani giunte come suo padre e sua madre vi chiedo di pregare gli angeli e i nonni perché la riportino per mano qui da noi. Con tanto affetto. - Antonino D’Anna - Pontifex -