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SAN FRANCESCO D’ASSISI CONFESSORE 4 OTTOBRE


Francesco nato ad assisi nel 1181 da famiglia benestante, dopo una giovinezza scapestrata si convertì al messaggio di Cristo in modo radicale.La vita e la morte si scontrano in Francesco d’Assisi,  cosa vuol dire ? Sono i due aspetti così opposti apparentemente della figura soprannaturale di questo grande servo di Dio, dall’evocazione dell’Introito della sua festa, con il richiamo della sua assoluta rinuncia e della sua così vibrante preghiera, così umana, così piena di tutta la creazione così come nello stesso tempo così naturale. È il violento contrasto che si risolve in una armonia e che vuole riassumere queste parole del morire e   del vivere in San Francesco. Egli è morto al modo come sembra difficile farlo più completamente. Ed egli ha vissuto intensamente nella gaiezza e nella comunione delle creature di questo mondo, la bellezza della natura, la vita degli uccelli, l’espressione simbolica di tutti  gli elementi e delle cose incontrate durante la sua vita. Simile al viaggiatore, sempre in cammino su delle strade più diverse che giungono tutte a Dio, egli vede dappertutto e sempre il termine del suo viaggio. Sì, la parola di San Paolo trova la sua esatta realtà nel sacrificio della persona, dei beni, di tutta l’anima e di tutta la vita del Poverello d’Assisi : “Per Gesù, il mondo è per me in croce come lo sono io stesso a suo riguardo”. Allo stesso modo, quest’oblio di sé, questa rinuncia totale e definitiva ha ucciso l’egoismo e la ricerca personale a tal punto che le creature hanno perduto per Francesco d’Assisi tutto attratto da seduzione pericolosa, tutto rischia di soddisfare quello che è orgoglio, sensualità, egoismo sotto qualsiasi forma. L’anima è a questo punto purificata dalla sua abnegazione totale, dal suo amore di Cristo ch’essa non vede più che Dio nelle creature e che esse sono tante opere espressive di tutte le perfezioni e di tutte le attrattive divine per lui. Il Cantico del sole, lo splendore colorato dei siti e della campagna umbra, il contatto con gli uccelli, i pesci, la polvere e l’acqua, tutto è canto divino nell’anima di questo santo, artista, contemplativo, spoglio di tutto. La sua anima è appassionata dalla totale povertà e così ricca dell’amore di Cristo che sembra difficile sorpassare l’ardore della sua fede e della sua carità. Serafico San Francesco, marchiato da Cristo , delle stimmate della Passione affinchè la tua carne rassomigliasse al suo proprio corpo come la tua anima rassomigliava allo spirito di Gesù, piccolo Povero di Assisi, prega per noi. Affinchè per la tua intercessione noi sappiamo morire e vivere nell’ordine soprannaturale ! Morire a tutto quello che è secondo l’egoismo e la ricerca di sé. Vivere in una purificazione dello spirito e del cuore dove tutto porta a Dio e niente s’attacchi alle miserie ed alle debolezze della natura per accentuarli o corromperli maggiormente. San Francesco, la morte sulla Croce con Cristo ti ha assicurato una ripresa di vita più ricca col Cristo risuscitato ; dacci di comprenderti e di seguirti secondo le nostre capacità, nella tua morte al mondo e nella tua vita cristiana e santa. - don Marcello Stanzione - Pontifex -