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RADIO MARIA: "CREDETE A PADRE LIVIO, E' LA PIU' LIBERA CHE CI SIA"


Sentite questa. Da non credere. C’è gente, fior di professionisti, ma anche impiegati, tecnici, operai, perfino studenti, che arriva tardi al lavoro, o alle lezioni in università, per sentire in auto la radio. Beh, e allora? Piacerà loro qualche bel programma musicale del mattino, direte. Nient’affatto. Ogni giorno, dalle 8 e 45, 8 e 50 fino alle 9 e 30 e oltre, un milione di radio ascoltatori si sintonizza sulle frequenze di Radio Maria. Per seguire la recita del rosario? No, per ascoltare in diretta la rassegna stampa più pazza e divertente che ci sia, tenuta da padre Livio Fanzaga, della congregazione degli Scolopi. Per tutti, solo padre Livio.UN PIZZICO DI BUONUMOREPadre Livio, perché questo tifo quasi da stadio?«Faccio il commento alla stampa dal 1988 e non ci siamo ancora stancati, io di farlo e il pubblico di ascoltarlo. Leggo gli eventi della storia e della vita quotidiana alla luce della fede, con un pizzico di umorismo perché gli uomini, anche i più seri, sono un po’ bambinoni. Credo sia il commento alla stampa più libero che esista. Dico ciò che penso, senza dover rispondere a nessuno. È un previlegio più unico che raro».Davvero c’è chi si converte sentendo i tuoi programmi?«Sì, è vero. Molti si convertono. Succede. Ma non è merito mio o dei miei collaboratori. Il merito è tutto della Madonna».L’autoritratto di padre Livio…«Sono nato a Dalmine (provincia di Bergamo) nel 1940, e ordinato prete fra i Padri Scolopi nel 1966. Ho due lauree: teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e filosofia alla Cattolica di Milano. Per anni mi sono impegnato nella pastorale giovanile in una parrocchia di Milano. Poi, nel 1987, ho assunto la direzione dei programmi di Radio Maria, allora piccola emittente parrocchiale. Nel frattempo la radio è divenuta un network di dimensioni internazionali».Cos’è Radio Maria?«Pur essendo proprietà di una associazione civile (formata da cattolici), Radio Maria si propone come servizio a tutta la Chiesa e attinge i suoi conduttori (60 sacerdoti e altrettanti laici) e le centinaia di volontari che ne animano i programmi dalle più diverse realtà ecclesiali. Il legame con la Chiesa di tutte le Radio Maria del mondo è assicurato dai vari sacerdoti-diretttori che devono avere un mandato canonico da parte dell’autorità ecclesiastica competente. Radio Maria segue la dottrina della Chiesa, ma rischia in proprio sul piano economico e amministrativo. Siamo un fenomeno nuovo nel campo dei mass media cattolici, che ordinariamente sono proprietà della Chiesa, e rappresentiamo il network radiofonico più esteso nel mondo, guidato dall’Associazione World family of Radio Maria».Qualche numero…«Radio Maria copre tutto il territorio nazionale con 900 ripetitori, pari a quelli della Rai. L’ascolto medio giornaliero è di un milione e 800 mila. Non trasmettiamo pubblicità e viviamo con le offerte degli ascoltatori. Tutti i conduttori lavorano gratuitamente e abbiamo 70 studi mobili, condotti da volontari, che assicurano due collegamenti quotidiani di preghiera con le parrocchie di tutta Italia. A partire dal 1989 a oggi Radio Maria ha creato 60 emittenti, raggruppate in una associazione mondiale, che trasmettono in lingua locale in altrettante nazioni».Siete identificati come la radio di Medjugorje. Laggiù sembra che ci sia qualche problema…«Di recente Medjugorje è entrata nel mirino dei mass media per fatti già noti da tempo, come la riduzione allo stato laicale di Tomislav Vlasic (frate che è stato a Medjugorje dal 1982 al 1985, quando è stato allontanato) e il ritiro per un anno sabbatico di padre Jozo Zovko (parroco all’inizio delle apparizioni). Ma ciò che più stupisce è che i fedeli quest’estate sono notevolmente cresciuti. Il Festival dei giovani ha raggiunto il record di presenze, 50mila: i sacerdoti erano più di 600, contro i 500 dell’anno scorso. Nei giorni dell’Assunta i nostri pellegrini erano oltre il doppio del 2008».LE CORNA DEL DIAVOLOTi accusano di vedere spuntare dappertutto le corna del diavolo. Non esageri?«L’astuzia più grande del demonio è far credere che non esista. Così agisce indisturbato».Prima Eluana, poi il caso Boffo. La Chiesa perde colpi?«Nel rapporto Chiesa-politica occorre tener presente che la Chiesa è nel mondo, ma non del mondo. Perciò è ovvio che tenga un atteggiamento di critica costruttiva verso il potere politico. Che approvi o non approvi, è sempre una Chiesa amica, che vive in mezzo al popolo e lo aiuta nelle difficoltà della vita, spirituali e materiali. La Chiesa si aspetta che i cristiani laici siano più attivi nei partiti e nelle istituzioni, ma con una loro identità specifica, in modo tale da essere luce e sale, e dare alla politica un alto profilo morale».Hai tanti collaboratori. Chi ti aiuta di più?«Sono tutti bravi, disponibili. Ma Roberta Zappa - la sua voce è nota ai radioascoltatori – per me è preziosa. Lei è qui di Erba e lavora a Radio Maria dal 1988 come responsabile di redazione. Conduce Pomeriggio insieme, prepara il radiogiornale e cura la versione radiofonica di operedi letteratura spirituale». - Vincenzo Sansonetti - OGGI - Radio Maria -atempodiblog -