Reazioni alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo sul Crocifisso arrivano anche dalla comunità ebraica italiana.L’intervento del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni: “Da un punto di vista teorico ritengo che gli edifici pubblici come casa di tutti non debbano avere simboli di una fede specifica; tuttavia mi rendo conto che l'applicazione rigorosa di questo principio in Italia potrebbe offendere sensibilità e storie radicate. Per questo motivo bisogna distinguere tra teoria e realtà ed evitare di intraprendere guerre di religione” (Adnkronos). Già in passato Di Segni parlando del crocifisso aveva affermato: “Per noi è prima di tutto l'immagine di un figlio del nostro popolo che viene messo a morte atrocemente; ma è anche il terribile ricordo di una religione che in nome di quel simbolo, brandito come un'arma, ha perseguitato, emarginato, umiliato il nostro ed altri popoli, cercando di imporgli quel simbolo come l'unica fede possibile e legittima. La storia passata della Chiesa ha trasformato quel simbolo, che dovrebbe essere di amore, in un segno di oppressione e intolleranza” (Morashà). L’intervento di “Moked” (in ebraico questa parola significa “messa a fuoco”), l'organo online dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), con un articolo di Margherita Sacerdoti, in cui l’autrice afferma che la Corte europea ha messo “un punto fermo sulla carenza d’imparzialità e di laicità in Italia” e che “la decisione della Corte di Strasburgo dimostra anche l´importanza di far parte di una società di stati che si è dotata di istituzioni sovrastatali capaci di garantire i diritti degli individui anche quando i propri governi si dimostrano incapaci di farlo”. (!!??!!)Il Governo italiano è avvisato… così pure è avvisata la grande maggioranza degli italiani... - fattisentire -Leggi l’articolo integrale: “Una chiara lezione dalla Corte europea”http://moked.it/blog/stato-e-religione-–-lanalisi-“una-chiara-lezione-dalla-corte-europea”/
CROCEFISSO:ANCHE GLI EBREI ITALIANI NON LO VOGLIONO VEDERE...MA SOLO A SCUOLA?
Reazioni alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo sul Crocifisso arrivano anche dalla comunità ebraica italiana.L’intervento del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni: “Da un punto di vista teorico ritengo che gli edifici pubblici come casa di tutti non debbano avere simboli di una fede specifica; tuttavia mi rendo conto che l'applicazione rigorosa di questo principio in Italia potrebbe offendere sensibilità e storie radicate. Per questo motivo bisogna distinguere tra teoria e realtà ed evitare di intraprendere guerre di religione” (Adnkronos). Già in passato Di Segni parlando del crocifisso aveva affermato: “Per noi è prima di tutto l'immagine di un figlio del nostro popolo che viene messo a morte atrocemente; ma è anche il terribile ricordo di una religione che in nome di quel simbolo, brandito come un'arma, ha perseguitato, emarginato, umiliato il nostro ed altri popoli, cercando di imporgli quel simbolo come l'unica fede possibile e legittima. La storia passata della Chiesa ha trasformato quel simbolo, che dovrebbe essere di amore, in un segno di oppressione e intolleranza” (Morashà). L’intervento di “Moked” (in ebraico questa parola significa “messa a fuoco”), l'organo online dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), con un articolo di Margherita Sacerdoti, in cui l’autrice afferma che la Corte europea ha messo “un punto fermo sulla carenza d’imparzialità e di laicità in Italia” e che “la decisione della Corte di Strasburgo dimostra anche l´importanza di far parte di una società di stati che si è dotata di istituzioni sovrastatali capaci di garantire i diritti degli individui anche quando i propri governi si dimostrano incapaci di farlo”. (!!??!!)Il Governo italiano è avvisato… così pure è avvisata la grande maggioranza degli italiani... - fattisentire -Leggi l’articolo integrale: “Una chiara lezione dalla Corte europea”http://moked.it/blog/stato-e-religione-–-lanalisi-“una-chiara-lezione-dalla-corte-europea”/