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VIVERE L’AVVENTO:LA VEGLIA


La veglia fa parte dell’Avvento. Possiamo percepire la venuta di Dio solamente se smettiamo di dormire se deponiamo le illusioni che ci siamo fatti della vita. L’Avvento non è una fuga in sogni ad occhi aperti, ma è destarsi alla realtà. La realtà vera è Dio, ma, poiché noi per di più dormiamo e vagabondiamo in vari sogni ad occhi aperti, non prendiamo Dio sul serio, quando egli giorno dopo giorno giunge a noi, quando la sua presenza di salvezza e di amore ci avviluppa da ogni parti. Eppure, non si tratta solamente di star svegli, ma anche del vigilare come atteggiamento di fondo. La parola ‘vegliare’ significa esattamente ‘essere fresco, vispo’. Chi è vigile, vive coscientemente ogni attimo, totalmente presente, è vivo. Della vigilanza fa parte la sobrietà. Sveglio è chi non si assopisce, né con droghe né con il consumo né con la distrazione. Nel tempo di Avvento molti si stordiscono con il nervosismo che diffondono. Credono di dover sbrigare tutte le lettere di scusa che durante l’anno hanno rimandato. Contro questo stordimento puoi tentare di abituarti consapevolmente ad un altro atteggiamento, durante il tempo d’Avvento: l’atteggiamento della sobrietà e della veglia. Se tu passeggi sveglio tra le zone animate, chiuse al traffico, della tua città, capirai quanto sia inutile l’affanno di molti, capirai quanti con il loro nervosismo scappino dalla realtà. L’attenzione e la veglia ti insegneranno che cosa è veramente importante a Natale. Nel tempo di Avvento sentiremo continuamente le esortazioni bibliche: dobbiamo vegliare come le vergini sagge o come il servo fedele, poiché non sappiamo quando verrà il Signore. li Signore può venire come uno sposo nella notte, invitandoci alla festa. Se dormiamo, perdiamo la festa della nostra umanizzazione, la festa dell’unione con Dio. li Signore, però, può anche venire come un ladro nella notte: «Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa» (Mt 24,43). Nella notte dobbiamo vegliare, poiché il Signore non annuncia la sua venuta. Viene segretamente, come un ladro. Solamente se noi siamo svegli e attendiamo ogni attimo la sua venuta, possiamo accoglierlo a casa nostra. La veglia non è l’atteggiamento di fondo solamente dell’ Avvento. Anche a Natale sentiamo parlare dei pastori che stavano svegli di notte. Poiché erano svegli, venne loro annunciata la lieta notizia della nascita del Messia. Anche una veglia non prevista è buona: se di notte ti capita di svegliarti e non riesci più a dormire, non difenderti, ma cogli al volo questa opportunità per vigilare in piena coscienza. Stai in ascolto della notte, del silenzio, del tuo cuore! Cosa ti vuol dire Dio? Quale angelo ti manda per annunciarti una buona, notizia? Forse capirai perché i monaci hanno prediletto le veglie notturne. Infatti, proprio quando stiamo svegli di notte, ci facciamo sensibili al mistero di Dio che ci vuole afferrare. - A. Grun - donboscoland -