ASCOLTA TUA MADRE

VERSO BETLEMME E OLTRE....


Carissimi, avrei voluto riproporre quel "Per non dimenticare…" del mese scorso, ma mi sembra che la Regina della Pace ci abbia preso per mano con le sue domande, per condurci verso Betlemme e "oltre"…, visto che nel Suo Messaggio del 2 u.s. ci indica la strada che "innalzerà la nostra anima all’unione completa con Suo Figlio". Lei sa bene che il cammino, che abbiamo intrapreso con Lei, non puó essere compiuto in un giorno, in un mese o in un anno, ma impegna tutta la vita, anche perché gli ostacoli che incontriamo sul nostro cammino non sono solo umani, ma anche quelli che possono essere considerati "attributi di satana", che si chiama: "menzognero, superbo, spirito dell’odio, malvagio". Vogliamo riprendere in mano il Messaggio del 2 Dicembre? "Cari figli, in questo tempo di preparazione e di gioiosa attesa, Io come Madre desidero indicarvi ciò che è più importante: la vostra anima. Può nascere in essa mio Figlio? E’ purificata con l’amore dalla menzogna, dalla superbia, dall’odio e dalla malvagità? La vostra anima ama al di sopra di tutto Dio come Padre e il fratello in Cristo? Io vi indico la strada che innalzerà la vostra anima all’unione completa con mio Figlio. Desidero che mio Figlio nasca in voi. Che gioia per me, la Madre. Vi ringrazio!"Sono tante le domande che la Regina della Pace rivolge a noi in questo Messaggio, e non vorrei aggiungerne altre. Ma, incamminati verso Betlemme e "oltre".., vorrei suggerire di guardare nella nostra anima per verificare se la strada sulla quale stiamo andando é quella di Dio: della verità, dell’umiltà, dell’amore e della benevolenza, gli "attributi di Dio"…che Maria ha cosí ben percorso!Certamente siamo tutti incamminati sulla strada di Dio, ma credo che incontriamo spesso un grande ostacolo sul nostro cammino: i nostri "peccati abituali", anche se "veniali", coi quali forse abbiamo imparato a convivere: sono i peccati che confessiamo sempre, perché siamo sempre gli stessi, e non ci impegniamo piú di tanto per eliminarli, perché "tanto, sono piccoli", "sono fatto cosí e non posso cambiare", "non è colpa mia se mi comporto cosí, se reagisco cosí","che c’è di male?","in fondo non fanno male a nessuno"... E le giustificazioni potrebbero essere ancora tante! Ma forse è questa la linea di demarcazione che indica il nostro vero impegno. Vorrei piuttosto tornare sul Messaggio del 25 Novembre, che per vostra comodità vi riporto qui sotto: "Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito tutti a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri e accoglienti affinché l’amore e il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore. Figlioli, siate le mie mani tese, mani d’amore per tutti coloro che si sono persi, che non hanno più fede e speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."A questo proposito potremmo davvero domandarci qualcosa:1- Stiamo rinnovando la preghiera nelle nostre famiglie? Come? Dando piú tempo, coinvolgendo tutti, curando la qualità? Con quale preghiera arriveremo a Natale? Quella di sempre con quella di un cuore piú profondo?2- Andiamo verso il Natale con lo spirito del mondo, con la forza dell’abitudine, o con la gioia nel cuore? Stiamo andando verso Gesú o verso il suo contorno?3- Abbiamo cuori "puri e accoglienti"? Dal nostro cuore scorrono amore e calore sinceriverso tutti, in particolare verso qualcuno dei nostri cari, dei nostri amici, tanti… che sono lontani dall’Amore di Gesú, oppure c’è indifferenza? 4- Concretamente, le nostre mani verso chi sono diventate "le mani tese, le mani d’amore di Maria"? Chi era perso, senza fede e senza speranza… e sta incontrando la nostra mano d’amore? Che cosa possiamo fare ancora per loro? Infine, fin d’ora immagino Maria e Giuseppe che partono da Nazareth verso Betlemme e mi domando: che cosa hanno preso e portato con loro prima di partire? Puó essere facile intuirlo, ma forse non è cosí scontato: non è forse il loro cuore? Andavano ad adempiere un ordine imperiale, ma con quali pensieri nel cuore? Che cosa era importante per loro: incontrare i parenti, farsi presenti, apporre una firma, cercare un posto caldo e favorevole per un "lieto evento"? Essere accoglienti al "Dono di Dio"?... Non posso non pensare a loro, mentre sono incamminato verso Betlemme con la Regina della Pace. Possono questi pensieri accompagnarci nella prossima, "Novena di Natale"? Vi auguro ogni bene e vi benedico. - P. Armando -[Innamorati di Maria]