Una notizia solo accennata: il governo ha approvato un ddl per vietare la chirurgia estetica alle ragazze minorenni, almeno per quanto riguarda le protesi al seno. Una normativa, tra l’altro, vigente in molti altri Paesi. Secondo un sondaggio dell’agenzia Swg, in Italia il 36% delle minorenni non si piace e il 14% delle ragazze tra i 16 e i 17 anni vorrebbe ingrandire il proprio seno. Sono 25 mila le donne che in Italia annualmente vanno dal chirurgo, con conseguenze spiacevoli soprattutto quando si rivolgono a chirurghi incompetenti. A me pare una legge sana, che protegge almeno le minorenni. Le femministe storiche l’hanno liquidata come un tentativo di dominare il corpo della donna analogamente a quanto sta accadendo con le limitazioni introdotte per l’uso della Ru486. Possibile che non si sia compreso che è la tecnocrazia a volersi impossessare del corpo delle donne? Possibile che non ci si renda conto che la questione seno è questione posta da un maschilismo gretto e volgare? E cosa accadrà quando il "mercato maschile" deciderà che le quarte sono indecenti, e che i seni più belli sono i seni sotto la terza? Tutti di nuovo dal chirurgo? In realtà dietro la vicenda si nasconde un problema ben più serio: un problema educativo di drammatica attualità. E cioè di come i genitori, soprattutto le mamme, non aiutano le ragazze - ma anche i ragazzi- ad amare il proprio corpo, a volergli bene per come è. Dietro la propensione delle minorenni a ricorrere al chirurgo si nasconde un mondo adulto oramai contagiato dal mito di una bellezza falsa, omologata e piatta; mamme e papà, sopratutto quarantenni, incapaci di raccontare che la bellezza è un mix straordinario di corpo, cuore e intelligenza. Infine: una notizia buona e una meno buona. Quella buona, è che sono cresciuti i congedi parentali chiesti dai papà, avvicinandoci così alle percentuali nord europee. .....
LA BELLEZZA DI PLASTICA VIETATA ALLE MINORENNI
Una notizia solo accennata: il governo ha approvato un ddl per vietare la chirurgia estetica alle ragazze minorenni, almeno per quanto riguarda le protesi al seno. Una normativa, tra l’altro, vigente in molti altri Paesi. Secondo un sondaggio dell’agenzia Swg, in Italia il 36% delle minorenni non si piace e il 14% delle ragazze tra i 16 e i 17 anni vorrebbe ingrandire il proprio seno. Sono 25 mila le donne che in Italia annualmente vanno dal chirurgo, con conseguenze spiacevoli soprattutto quando si rivolgono a chirurghi incompetenti. A me pare una legge sana, che protegge almeno le minorenni. Le femministe storiche l’hanno liquidata come un tentativo di dominare il corpo della donna analogamente a quanto sta accadendo con le limitazioni introdotte per l’uso della Ru486. Possibile che non si sia compreso che è la tecnocrazia a volersi impossessare del corpo delle donne? Possibile che non ci si renda conto che la questione seno è questione posta da un maschilismo gretto e volgare? E cosa accadrà quando il "mercato maschile" deciderà che le quarte sono indecenti, e che i seni più belli sono i seni sotto la terza? Tutti di nuovo dal chirurgo? In realtà dietro la vicenda si nasconde un problema ben più serio: un problema educativo di drammatica attualità. E cioè di come i genitori, soprattutto le mamme, non aiutano le ragazze - ma anche i ragazzi- ad amare il proprio corpo, a volergli bene per come è. Dietro la propensione delle minorenni a ricorrere al chirurgo si nasconde un mondo adulto oramai contagiato dal mito di una bellezza falsa, omologata e piatta; mamme e papà, sopratutto quarantenni, incapaci di raccontare che la bellezza è un mix straordinario di corpo, cuore e intelligenza. Infine: una notizia buona e una meno buona. Quella buona, è che sono cresciuti i congedi parentali chiesti dai papà, avvicinandoci così alle percentuali nord europee. .....