ASCOLTA TUA MADRE

QUANDO UN FIGLIO DIVENTA UN "IMPICCIO DI NATALE"


Un bambino di sei anni doveva essere scambiato in aeroporto come il testimone di una maratona "in corsa" da un padre che doveva andare ai Caraibi con la nuova compagna e la madre che doveva arrivare in tempo in aeroporto per aprirgli le braccia e accoglierlo, ma un contrattempo ha fatto in modo che venisse "affidato" al servizio - Accoglienza passeggeri - non male come regalo di Natale. Cosa fa crescere un albero, forte e sicuro? La cura che il contadino gli ha prestato quand’era giovane, il sostegno che gli ha messo accanto perché il vento non lo curvasse, il concime che ha ingrassato la terra che gli dava nutrimento, le potature che gli hanno rinvigorito la chioma, permettendo ai rami di crescere forti e di saper reggere il peso dei frutti. Il passare delle stagioni l’ha trovato forte e vigoroso, i rami protesi verso il cielo, incurante delle stagioni che si alternano, capace di dare fiori e frutti e nuovi virgulti. Così anche per i virgulti d’uomo, quelle nuove generazioni che la pubblicità chiama "di domani" e assicura siano bisognosi di alimenti speciali, giochi adatti, pannolini e indumenti su misura, tutto per crescere sani e forti, ma non basta. Ci vuole un buon "contadino" non necessariamente ricco o colto, puoi mangiare pane e cipolla, alimento forse non adatto alla crescita di un piccolo ma avere la certezza che è ciò che di meglio hanno da darti coloro che ti amano. Puoi non avere giochi che sviluppano l’intelligenza ma persone che dedicano alla tua intelligenza il loro tempo e le loro passioni, facendoti sentire un principe, importante e indispensabile. Potrai non avere la possibilità di viaggiare in ogni nazione del mondo, ma essere un uomo capace di viaggiare in ogni angolo del mondo con la fantasia. Di questo ha bisogno un bambino, di sentirsi amato e importante, e di questo ha bisogno il mondo, di adulti capaci di crescere con la cura di un contadino, gli alberi del domani. Penso al quel bimbo di sei anni che doveva essere scambiato come il testimone di una maratona "in corsa" da un padre che doveva andare ai Caraibi con la nuova compagna e le sue figlie e da una madre che doveva arrivare in tempo in aeroporto per aprirgli le braccia e accoglierlo alle dieci e ripartire con lui alle dodici. Ma si sa, la vita è disseminata di ostacoli, così la madre era in ritardo per il "cambio di testimone", l’aereo del padre stava per partire, dicono le cronache che la sua nuova compagna pareva seccata dal contrattempo, chissà forse sono solo malelingue, sta di fatto che quel bambino di sei anni, l’età in cui si crede ancora a Babbo Natale e all’amore vero e forte degli adulti, si è trovato ad essere il classico "terzo incomodo" - perdere l’aereo? – Non se ne parla nemmeno. Il padre ha pensato bene di chiedere al suo avvocato una consulenza "che fare?" Certe scelte è meglio farsele consigliare, meglio avere qualcuno su cui scaricare le responsabilità. Così ecco il bambino affidato al "calore prenatalizio" del - centro assistenza viaggiatori - certamente sarà poi arrivato qualcuno a prenderlo e spero abbia trovato le parole e i gesti giusti per tamponare la ferita, ma soprattutto spero quel bambino trovi qualcuno non necessariamente una madre o un padre, capace di testimoniargli nel tempo che esistono adulti per i quali un figlio può essere una responsabilità gioiosa, adulti che non hanno dubbi su cosa conti di più nella vita. Parlo per esperienza, a volte basta incontrare una famiglia che testimoni che un modo vero di vivere, un modo buono, differente da quello che respiri e sperimenti ogni giorno esiste. Vedere che c'è una possibilità anche per te, anche se non ti è data di viverla è fondamentale perchè rimanga acceso un barlume di fiducia nel futuro e la speranza che sarà possibile costruire un tuo domani, facendo tesoro delle difficoltà sperimentate nella tua infanzia. - Buggio Nerella - CulturaCattolica -