ASCOLTA TUA MADRE

PRIMO GIORNO DELL'ANNO SOLENNITA' DI MARIA MADRE DI DIO


Dal Vangelo secondo Luca -2,16-21In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.Il CommentoNella pienezza della gioia del Natale festeggiamo la Vergine Maria quale Madre di Dio e scopriamo che Dio ha desideri immensi per ciascuno di noi. Maria infatti è la Madre della Parola. E' lei che ha dato alla luce per i nostri occhi la Parola uscita dalla bocca di Dio. "Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata" (Is. 55, 10-11). La Parola discesa dal Cielo nel grembo di Maria si è fatta carne per compiere, qui sulla terra, i desideri di Dio. Gesù ne è il compimento, e Maria è la Madre del desiderio divino. Come non esplodere di gioia sapendo d'essere al centro dei desideri di Dio? Come non fermarsi nello stupore dei pastori alla grotta di Betlemme e contemplare l'amore inaudito di Dio? Gesù è nato per me. La Parola di Dio si è fatta carne per compiere il desiderio di Dio che non è altro che la nostra salvezza, la nostra gioia, la nostra pace. "Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi dio" dicevani Padri. Il desiderio di Dio è dunque farci come Lui. "La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza". (2 Pt 1,4). San Giovanni di Damasco, afferma che con l'incarnazione del Verbo è comparsa una seconda comunione tra Dio e l'uomo. La prima comunione, quella nel Paradiso, è stata rotta dal momento in cui l'uomo si è separato da Dio. Allora Dio, pieno di compassione, ha provveduto per una seconda comunione, cioè un'unione con gli uomini che non potesse più essere infranta. E l'ha realizzata nella sua stessa Parola fatta carne, nel Suo Figlio vero uomo e vero Dio. In Lui possiamo ritornare a Dio, riacquistare la dignità perduta, divenire figli nel Figlio, immagine e somiglianza di Dio. Per questo la Sacra Scrittura denomina Gesù Cristo via, porta, buon pastore, vita, risurrezione e luce. È il nuovo Adamo che riscatta il peccato del primo Adamo che ci ha separato da Dio. Il nuovo Adamo, Cristo, è la Verità che smaschera la menzogna e ci riconduce a Dio attraverso l' amore e l'obbedienza al Padre, un'obbedienza "fino alla morte in croce". E' evidente che il nuovo Adamo avesse bisgno di una nuova Eva, la Panaghia (Tutta Santa) della Tradizione ortodossa, che nella fede ha cancellato l'infedeltà della prima Eva. Quest'ultima aveva incitato Adamo alla disubbidienza. La nuova Eva si offre per l'incarnazione del nuovo Adamo, il quale condurrà l'umanità ad obbedire a Dio. La Theotokos (Colei che partorisce Dio), offrendo tutta se stessa, ha donato la propria libertà e volontà a Dio, per portarlo a sé e a noi. L'architettura di una chiesa ortodossa riflette quanto andiamo dicendo. Sotto la cupola delle chiese viene rappresentato Cristo Pantocrator. Tale dipinto simboleggia la discesa di Dio dal cielo sulla terra il quale "divenne uomo ed abitò tra noi'', come scrive l'evangelista Giovanni (Gv 1, 14). Dal momento in cui Dio è divenuto uomo attraverso la Theotokos per mostrare agli uomini la sua presenza sulla terra , gli ortodossi dipingono la Theotokos sull'abside dell'altare. Il significato è chiaro: essa è "il ponte che Dio ha usato per discendere", "il ponte che ha portato chi stava sulla terra al cielo" il luogo accordato dal Dio infinito per la nostra salvezza, la Platytera (più vasta) del cielo. Inoltre, nella Chiesa sono dipinti anche gli uomini deificati, coloro che, per la Grazia di Dio, sono divenuti dei perché Dio è divenuto uomo. Così nelle chiese dell'Oriente cristiano intorno e sotto l'Onnipotente, non vi sono solo solo il Dio incarnato, Gesù Cristo e la sua immacolata Madre, la Signora Theotokos, ma anche i santi. Su tutti i muri della chiesa sono per così dire dipinte le conseguenze dell'incarnazione di Dio: gli uomini e le donne santificati e deificati. Perciò, entrando in una chiesa ortodossa e vedendo la sua bella iconografia, si fa immediatamente un'esperienza: comprendiamo l'opera di Dio a vantaggio dell'uomo e lo scopo della nostra vita. Tutto nella Chiesa afferma l'incarnazione di Dio e la deificazione dell'uomo. E' questo il desiderio di Dio per ciascuno di noi, il tesoro racchiuso nel mistero dl Natale che oggi, festeggiando la Madre di Dio, ci si svela con ineffabile gioia. Con Maria diveniamo dunque anche noi figli, desideri stessi di Dio. Gesù dirà infatti che ha ardentemente desiderato mangiare con i suoi discepoli la Pasqua. Il verbo desiderare in greco è molto forte, esprime la concupiscienza. Sì, esiste una santa concupiscienza, l'ardente desiderio di Dio di donarsi per farsi uno con ciascuno di noi, per condurci vittoriosi oltre la barriera del peccato e della morte. E' dunque nel corpo di Cristo offerto e consegnato sulla Croce che si manifesta il desiderio di Dio affichè possiamo accedervi e vederlo compiuto in noi. Maria è Madre di questo corpo donato, attraverso di Lei giunge a noi il perdono, e si spalanca il Cielo. E Maria è anche Madre della Chiesa, e quindi Madre nostra. Siamo infatti membra del corpo di Cristo perchè la Chiesa è il corpo di Cristo. Egli ci accoglie, così come siamo, e c'incarna nel suo corpo. L'apostolo Paolo dice: "Siamo membra del suo corpo" (Ef 5, 30), della sua carne e delle sue ossa. Questo mistero immenso si è dato e si continua a dare grazie a Maria, alla Chiesa. E' l'eucarestia, ed è la comunità che in essa si fonda, il luogo di questa partecipazione alla vita divina preparata per noi. "O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti (Is. 55, 1-2). Oggi possiamo ricevere in dono il pane che non perisce, l'unico capace di saziarci. Non a caso Betlemme in aramaico significa casa del pane. Non a caso Gesù è nato in una mangiatoia. Non a caso l'annuncio dell'angelo ai pastori parlava di un segno come una Parola compiuta. San Giovanni Crisostomo commenta che ora Dio non ha niente di più grande da offrire all'uomo, dal momento in cui ci offre l'Eucarestia. Quando l'uomo riceve Cristo fatto pane non può chiedere nulla di più grande a Dio. Così partecipiamo al corpo e al sangue di Cristo divenendo dei per Grazia. Uniti con Dio, non siamo più estranei ma intimi a Lui. Nella Chiesa dove ci uniamo con Dio, esperimentiamo la realtà che Cristo ha portato nel mondo: la nuova creazione. Questa è la vita della Chiesa e di Cristo, una vita che diviene nostra come dono dello Spirito Santo. Il desiderio di Dio si fa carne per noi. - Isegni dei tempi-