ASCOLTA TUA MADRE

IL ROSARIO E GLI ANGELI


Il Rosario ci ricorda continuamente l'esistenza degli angeli.  Basti pensare che il Rosario è essenzialmente la ripetizione (ripetizione contemplativa) dell'Ave Maria. Ma, l'Ave Maria è anche detta salutazione angelica, non essendo altro che il saluto dell'angelo.  Ed è molto significativo che noi ci rivolgiamo alla Beata Vergine ripetendole le parole dell'angelo.  Infatti, se riflettiamo bene, ci accorgiamo che alla Vergine purissima, immacolata, senza macchia, Madre castissima, Madre inviolata, Madre intemerata, solo un angelo può rivolgersi degnamente.  Noi dunque facciamo nostre le parole dell'angelo, la salutazione angelica, perché soltanto delle parole angeliche si addicono alla Vergine purissima: "Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te". Maria SS. infatti è Vergine, è la Vergine per eccellenza (notiamo le litanie: Sancta Maria, Sancta Dei Genitrix, Sancta Virgo Virginum ... ). Ora la verginità rende simili agli angeli.  Vivere verginalmente significa condurre una vita che in certo qual modo è simile alla vita degli angeli.  Dice S. Girolamo: "è significativo che alla Vergine sia stato inviato un angelo" (In serm.  Assumpt.). Gesù stesso mette in stretto rapporto la verginità con gli angeli quando dice: "Nella risurrezione né gli uomini avranno moglie, né le donne marito, ma saranno come gli angeli di Dio" (Mt. 22,30). Il primo mistero gaudioso, l'Annunciazione, ci presenta il sublime dialogo fra l'angelo, anzi l'arcangelo, Gabriele e Maria Immacolata, la Regina degli Angeli.  E, caso unico, vediamo l'angelo che rende omaggio a Maria SS.  Una creatura angelica per sua natura più alta e più nobile, rende omaggio a una creatura umana, che per natura sua le è inferiore. E’ l'angelo che saluta per primo: "Ave, o Maria, piena di grazia".  Nel suo commento all’Ave Maria S. Tommaso si chiede il perché di questo fatto, e risponde che la Beata Vergine Maria era superiore agli angeli per tre motivi.  Primo, perché aveva una grazia più abbondante (ecco perché l'angelo le dice: "Ave, o Maria, piena di grazia").  Secondo, perché aveva una familiarità con Dio superiore a quella degli angeli (ecco perché le dice:  "Il Signore è con te").  Terzo, perché aveva     una purezza maggiore di quella degli angeli, nel senso che non solo era pura in se stessa e per se stessa, ma anche fonte di purezza per gli altri, portando agli uomini la benedizione: "Benedetta tu fra le donne": la benedizione della divina maternità, fonte di salvezza per tutto il genere umano.  Il meraviglioso, sublime dialogo fra l'angelo e la Beata Vergine Maria costituisce il primo mistero del Rosario, ma si estende a tutta la corona, perché tutto il Rosario si svolge in questa luce angelica, attraverso la continua ripetizione delle parole dell'angelo. E anche negli altri misteri spesso incontriamo gli angeli: nel terzo mistero gaudioso gli angeli cantano sulla grotta di Betlemme. Nel primo mistero doloroso un angelo scende dal cielo a confortare Gesù nell'orto degli ulivi: "Gli apparve allora un angelo del cielo a confortarlo" (Lc. 22,43). E quando vengono per catturarlo e Pietro trae fuori la spada, Gesù gli dice: "Rimetti la spada nel fodero... Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?". Incontriamo poi gli angeli alla Risurrezione: "Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore scese dal Cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.  Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve.  Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie tremarono tramortite.  Ma l'angelo disse alle donne: "Non. abbiate paura.  So che cercate Gesù, il Crocefisso.  Non è qui, è risorto, come aveva detto…” (Mt. 28,8 ss.). All'Ascensione incontriamo ancora gli angeli: "Mentre essi stavano fissando il cielo, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: "Uomini di Galilea, perché ve ne state a fissare il cielo?  Questo Gesù che voi avete visto salire al cielo tornerà allo stesso modo in cui l'avete visto salire al cielo" (Atti 1,10 ss.). Nel quarto mistero glorioso vediamo la Beata Vergine Maria trasportata dagli angeli in Paradiso.  Ricordiamo la bella antifona della liturgia: "Maria è stata assunta in Cielo. Gioiscono gli angeli e lodando benedicono il Signore".Infine l'ultimo mistero del Rosario ci mostra Maria SS. incoronata Regina del Cielo e della terra, nella gloria degli angeli e dei santi.  E così il Rosario, possiamo dire, ci si presenta come una preghiera angelica: angelici sono i due misteri iniziale e finale (l’Annunciazione e l'Incoronazione).  E notiamo di passaggio come questi siano anche i due temi in cui eccelle quel meraviglioso pittore che fu il Beato Giovanni da Fiesole, chiamato appunto il Beato Angelico (il nome è significativo), insuperabile nel dipingere la Beata Vergine Maria e gli angeli, i suoi soggetti preferiti. Il Rosario è quindi preghiera angelica per i due misteri che lo inquadrano, che lo incorniciano, per così dire.  Ed è preghiera angelica per tutta la sua struttura, la ripetizione cioè della salutazione angelica, dell'Ave Maria. Recitando il Rosario ci manteniamo in contatto con il mondo sublime degli angeli, ci manteniamo in un clima di purezza angelica.  E ne abbiamo tanto bisogno oggi, in questo mondo cosi materialista, così sensuale, così corrotto.  Che i santi angeli ci aiutino a dire sempre bene il santo Rosario, e ci aiuti soprattutto la Beata Vergine Maria, Regina degli Angeli. - fra Roberto Coggi -