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DON AMORTH : COSA SIGNIFICA ESSERE SANTI


Andiamo a rileggere uno dei messaggi del passato. Quest’oggi ve ne propongo uno tra i tanti. E’ quello di giovedì 9 ottobre 1986. “Cari figli, voi sapete che io desidero guidarvi sulla strada della santità, però non desidero costringervi ad essere santi per forza. Io desidero che ciascuno di voi aiuti se stesso e me per mezzo dei propri piccoli sacrifici, in modo che io vi possa guidare ad essere di giorno in giorno più vicini alla santità. Perciò cari figli, non desidero neppure costringervi a vivere i miei messaggi, ma questo lungo tempo in cui sto con voi è segno che vi amo immensamente e desidero che ciascuno di voi diventi santo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. E’ un messaggio interessante perché ci trasmette due insegnamenti, il primo è il desiderio di Maria che diventiamo santi. Quando parliamo di santità siamo un po’ troppo abituati a pensare alle persone canonizzate. “Santo” è colui che vive in grazia di Dio. Credo che qui tutti viviamo in grazia di Dio e quindi questa è un’assemblea di santi. Pensate quanto è efficace la nostra preghiera comunitaria, proprio perché sale a Dio da un’assemblea di santi. La prima cosa che la Madonna vuole per noi è la santità, ma non la vuole per forza, non ci vuole obbligare. Dio ci vuole santi! Già nell’Antico Testamento il libro del Levitico diceva: “Siate santi perché Io sono Santo; e il Vangelo: “Siate santi come il Padre vostro celeste”. Cari miei ce ne vuole per arrivare a quel punto lì, se qualcuno di voi è già arrivato ad essere santo come Iddio Padre, alzi la mano, io mi inginocchio davanti a lui… e gli do due sculaccioni. “Siate santi come il Padre vostro celeste, questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione”. Dio ci ha creato per il Paradiso e in Paradiso ci si va se si è santi, se si è in grazia di Dio, ma dal momento che noi tutti commettiamo tante colpe, ecco allora che la immensa misericordia di Dio ci è venuta incontro, quando ci si pente, con quel grande sacramento che è il sacramento della riconciliazione o della confessione. Il Signore ci perdona sempre, a condizione che anche noi a nostra volta perdoniamo sempre. “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Ecco il primo insegnamento che ci viene da questo messaggio del 9 ottobre dell’86: il richiamo alla santità. Il secondo insegnamento ci dice però come è grande il rispetto di Dio verso ciascuno di noi. Dio ci vuole santi, ma non per forza, non ci obbliga. Ci ha dato il dono immenso della libertà che è la nostra grandezza, è il motivo per cui facendo il bene meritiamo il premio e facendo il male meritiamo la punizione. “Ci vuole santi ma non per forza, non ci obbliga.” Però ci invita continuamente a santificarci. Così anche la Madonna. Guardate come è commovente quell’espressione finale: “…questo lungo tempo in cui io sto con voi è segno che io vi amo immensamente…” ecco perché sta così a lungo con noi, perché ci ama immensamente, senza misura, “… e desidero che ciascuno di voi diventi santo...” E’ possibile sbandarci, è possibile sbagliare. Avevo un amico quando ero in provincia di Cuneo, in Piemonte, un sacerdote tanto buono, il quale, vedendo un sacerdote che sgarrava diceva: “Signore tienigli la mano sul capo perché non c’è niente fatto da altri che non possa farlo anch’io”. Sappiamo di un Vescovo che ha sgarrato forte e ha ricevuto una punizione che, speriamo, lo faccia rinsavire. Preghiamo per lui. Io sono sempre grato a Monsignor Milingo per gli esorcismi, le preghiere di guarigione e liberazione che abbiamo fatti insieme. Non si può negare che in passato abbia fatto tanto del bene. Però, vedete, ad un certo punto e a una certa età è possibile sgarrare. Allora vuol dire che dobbiamo sempre essere umili e non buttare i sassi addosso a nessuno. Per lui prego e per lui si fa bene a pregare, perché si converta, perché torni sui suoi passi, sui suoi obblighi, sui suoi doveri così importanti e così gravosi. Si può pregare per lui? Sì, sì, è una grande carità! Però teniamo conto che come lui, giunto a una certa età in cui si dovrebbe avere giudizio, anche noi, se siamo giovani o meno giovani, se siamo già anziani, possiamo sempre sgarrare. Che il Signore ci tenga la Sua mano sul capo. “…Ecco, siate santi…”, questo vuole il Signore da noi, per questo la Madonna sta così a lungo con noi per dimostrarci il suo immenso amore e perché ci vuole veramente salvi. Perseverate! E’ chiaro il Vangelo quando dice: “Chi persevererà fino alla fine sarà premiato, sarà santo”. Occorre la perseveranza che è un grande dono dello Spirito Santo. Facciamo bene a chiederlo. Il Padre Mio, ci dice Gesù, dà lo Spirito Santo a chi glielo domanda. Basta domandarglielo e Lui ce lo dà. Che ci dia la perseveranza, che ci tenga la mano sul capo affinché veramente, come ci dice la Madonna, “... io vi possa guidare ad essere di giorno in giorno più vicini alla santità…” e il vostro cammino sia un cammino in avanti, tenendo conto che dobbiamo sempre stare all’erta perché siamo sempre in grado di usare male della nostra libertà e di usarla a nostro danno. - centroreginadellapace -