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QUANDO I SOLDI NON DANNO LA FELICITA'


Mentre impazza la corsa ai numeri del Superenalotto, leggo su un quotidiano londinese una notizia su cui riflettere.Stuard Donnelly, uno dei più giovani vincitori della lotteria britannica, è stato trovato morto nella sua casa dove viveva ormai da recluso. Stuard aveva 17 anni quando, nel 1997, vinse 2 milioni di sterline. Talmente giovane da dover festeggiare la vittoria con un brindisi a base di coca cola.Il ricco jakpot cambiò davvero la sua vita. Nonostante fosse uno studente modello alla facoltà di farmacia, abbandonò gli studi per dedicarsi anima e corpo alla gestione della nuova fortuna. Così come abbandonò amici e parenti. Tagliato ogni contatto sociale, si è letteralmente chiuso in casa lasciandosi andare ad una sorta di compulsione maniacale per il denaro, che degenerò quando, tre anni dopo, il padre morì lasciandolo solo. Da quel momento divenne un misantropo ossessionato dalla gente che continuava a bussare alla sua porta in cerca di un aiuto finanziario. Da una recente ricerca effettuata tra i trenta maggiori vincitori della lotteria britannica è emerso, tra l’altro, come quel gioco rappresenti un vero "sfasciafamiglie". Un terzo dei vincitori, infatti, ha ammesso di essere rimasto single proprio a causa della dea bendata. La ricerca mostra uno scenario drammatico: famiglie distrutte, matrimoni rovinati, stress, depressione, alcolismo, invidia ed amicizie spezzate. Per non parlare di quelli che da una situazione esistenziale dignitosa si sono trovati, proprio a causa della vincita, letteralmente in miseria. Impressiona il numero e le storie di queste esistenze devastate dalla National Lottery.E’ noto, ad esempio, il caso della ventiduenne Callie Rogers, vincitrice di 1,9 milioni quando era una teenager nel 2003, che ha recentemente rivelato di essere ora sul lastrico e di essere diventata infelice proprio a causa dei soldi. Oggi è costretta a fare tre lavori per mantenere i suoi due figli piccoli e conduce un’esistenza che ha definito "scombussolata". Nel 2005, dopo un tentato suicidio, Callie ha spiegato che «nessuno può rendersi conto, se non lo prova di persona, delle devastanti conseguenza psicologiche che una vincita milionaria determina, soprattutto quando si ha una giovane età». Un altro caso sintomatico è quello di Michael Carroll, un ex spazzino che vinse nel 2002 9,7 milioni, somma che lo ha portato dritto alla depressione. Dopo la vittoria, infatti, sua moglie Sandra l’ha lasciato, portandosi via la figlia, e Michael si è ritrovato cocainomane e in prigione. Anche Stephanie Powell, che nel 1999 vinse 7,32 milioni, ha perso la sua famiglia a seguito dello stress che la vincita aveva portato in casa. Lo stesso anno Phil Kitchen, un carpentiere disoccupato, vinse 1.8 milioni. Fu trovato, due anni dopo, cadavere nella sua splendida casa da 500.000 sterline, dopo essersi ubriacato fino alla morte.Queste dolorose esperienze mi hanno fatto venire in mente l’insolita ma lodevole iniziativa dell’Arcidiocesi di Trento per la scorsa quaresima: la proposta di un digiuno da gratta e vinci, enalotto e Superenalotto. L’intento dichiarato era evitare «lo specchio di un desiderio per molti irresistibile e molte volte illusorio, ovvero guadagnare velocemente e senza lavorare». Sappiamo che per la dottrina cattolica giochi d'azzardo, scommesse e lotterie non sono in se stessi contrari alla giustizia, a condizione che non privino il giocatore del necessario per far fronte ai bisogni propri e altrui. E, comunque, sempre nell’ottica evangelica di non cercare tesori per sé, ma di «arricchire davanti a Dio» (Lc12,21).Il caso di Stuard Donelly dimostra, però, come possa diventare assai pericoloso avventurarsi nel mondo dell’alea se non si ha un corretto rapporto con il denaro.Se il jakpot milionario si trasforma in un idolo da adorare, rischia di essere soltanto farina del diavolo destinata a diventare crusca, secondo un celebre detto popolare.Senza amore non resta che il rapporto morboso e disperato di Mastro Don Gesualdo e la sua "roba". - Gianfranco Amato, Presidente di Scienza e Vita di Grosseto - culturacattolica