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SANTO PADRE: ANCHE I SACERDOTI SI AVVALGANO DEL WEB PER EVANGELIZZARE


Con la sua variegata presenza su Internet, la Chiesa deve "promuovere una cultura di rispetto per la dignita' e il valore della persona umana". Lo chiede Benedetto XVI nel suo Messaggio per la ‘Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali’ che quest'anno ha per tema: "Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola". Internet, spiega il Papa nel testo, "e' una delle strade nelle quali la Chiesa e' chiamata ad esercitare una 'diaconia della cultura' nell'odierno continente digitale". "A voi, carissimi sacerdoti - scrive Ratzinger -, rinnovo l'invito a cogliere con saggezza le singolari opportunita' offerte dalla moderna comunicazione. Il Signore vi renda annunciatori appassionati della buona novella anche nella nuova 'agorà' posta in essere dagli attuali mezzi di comunicazione”. "Con tali voti", il Pontefice invoca sui sacerdoti "la protezione della Madre di Dio e del Santo Curato d'Ars". "Una pastorale nel mondo digitale e' chiamata a tener conto anche di quanti non credono, sono sfiduciati ed hanno nel cuore desideri di assoluto e di verita' non caduche, dal momento che i nuovi mezzi consentono di entrare in contatto con credenti di ogni religione, con non credenti e persone di ogni cultura", afferma inoltre il successore di Pietro, per il quale "e' forse possibile ipotizzare che il Web possa fare spazio - come il 'Cortile dei gentili' del Tempio di Gerusalemme, da lui evocato nel discorso del 22 dicembre alla Curia Romana - anche a coloro per i quali Dio e' ancora uno sconosciuto". "Lo sviluppo delle nuove tecnologie e, nella sua dimensione complessiva, tutto il mondo digitale rappresentano - sostiene il Santo Padre - una grande risorsa per l'umanita' nel suo insieme e per l'uomo nella singolarita' del suo essere e uno stimolo per il confronto e il dialogo". "Con il Vangelo nelle mani e nel cuore, occorre ribadire - raccomanda quindi il Papa - che e' tempo anche di continuare a preparare cammini che conducono alla Parola di Dio, senza trascurare di dedicare un'attenzione particolare a chi si trova nella condizione di ricerca, anzi procurando di tenerla desta come primo passo dell'evangelizzazione". "Pure nel mondo digitale - auspica Benedetto XVI - deve emergere che l'attenzione amorevole di Dio in Cristo per noi non e' una cosa del passato e neppure una teoria erudita, ma una realta' del tutto concreta e attuale. La pastorale nel mondo digitale, infatti, deve poter mostrare agli uomini del nostro tempo, e all'umanita' smarrita di oggi, che Dio e' vicino; che in Cristo tutti ci apparteniamo a vicenda". "Chi meglio di un uomo di Dio - si chiede Ratzinger in riferimento al tema di quest'anno della ‘Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali’ - puo' sviluppare e mettere in pratica, attraverso le proprie competenze nell'ambito dei nuovi mezzi digitali, una pastorale che renda vivo e attuale Dio nella realta' di oggi e presenti la sapienza religiosa del passato come ricchezza cui attingere per vivere degnamente l'oggi e costruire adeguatamente il futuro?". "Compito di chi, da consacrato, opera nei media e' quello - ricorda il Pontefice - di spianare la strada a nuovi incontri, assicurando sempre la qualita' del contatto umano e l'attenzione alle persone e ai loro veri bisogni spirituali; offrendo agli uomini che vivono questo nostro tempo 'digitale' i segni necessari per riconoscere il Signore; donando l'opportunita' di educarsi all'attesa e alla speranza e di accostarsi alla Parola di Dio, che salva e favorisce lo sviluppo umano integrale". Per il Papa teologo, l'annuncio del Vangelo "potra' cosi' prendere il largo tra gli innumerevoli crocevia creati dal fitto intreccio delle autostrade che solcano il cyberspazio e affermare il diritto di cittadinanza di Dio in ogni epoca, affinche', attraverso le nuove forme di comunicazione, Egli possa avanzare lungo le vie delle citta' e fermarsi davanti alle soglie delle case e dei cuori per dire ancora: Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verro' da lui, cenero' con lui ed egli con me". Internet, dunque, rappresenta "una grande opportunita' per i credenti", in particolare "per far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini a scoprire il volto di Cristo". "Nessuna strada - rimarca il Santo Padre - puo' e deve essere preclusa a chi, nel nome del Cristo risorto, si impegna a farsi sempre piu' prossimo all'uomo". "I nuovi media - osserva Benedetto XVI - offrono innanzitutto ai sacerdoti prospettive sempre nuove e pastoralmente sconfinate, che li sollecitano a valorizzare la dimensione universale della Chiesa, per una comunione vasta e concreta; ad essere testimoni, nel mondo d'oggi, della vita sempre nuova, generata dall'ascolto del Vangelo di Gesu', il Figlio eterno venuto fra noi per salvarci". Questo, senza dimenticare, pero', che "la fecondita' del ministero sacerdotale deriva innanzitutto dal Cristo incontrato e ascoltato nella preghiera; annunciato con la predicazione e la testimonianza della vita; conosciuto, amato e celebrato nei Sacramenti, soprattutto della Santissima Eucaristia e della Riconciliazione". "Compito primario del sacerdote e' quello di annunciare Cristo, la Parola di Dio fatta carne, e comunicare la multiforme grazia divina apportatrice di salvezza mediante i Sacramenti", evidenzia ancora il Pontefice. Un tema, rileva, che "si inserisce felicemente nel cammino dell'Anno sacerdotale, e pone in primo piano la riflessione su un ambito pastorale vasto e delicato come quello della comunicazione e del mondo digitale, nel quale vengono offerte al Sacerdote nuove possibilita' di esercitare il proprio servizio alla Parola e della Parola". "I moderni mezzi di comunicazione - infatti - sono entrati da tempo a far parte degli strumenti ordinari, attraverso i quali le comunita' ecclesiali si esprimono, entrando in contatto con il proprio territorio ed instaurando, molto spesso, forme di dialogo a piu' vasto raggio, ma la loro recente e pervasiva diffusione e il loro notevole influsso ne rendono sempre piu' importante ed utile l'uso nel ministero sacerdotale". E di fatto, "per dare risposte adeguate a queste domande all'interno dei grandi cambiamenti culturali, particolarmente avvertiti nel mondo giovanile, le vie di comunicazione aperte dalle conquiste tecnologiche sono ormai uno strumento indispensabile". Per il Papa, inoltre, "il mondo digitale, ponendo a disposizione mezzi che consentono una capacita' di espressione pressoche' illimitata, apre notevoli prospettive ed attualizzazioni all'esortazione paolina: Guai a me se non annuncio il Vangelo!". "Con la loro diffusione - prosegue il Messaggio -, la responsabilita' dell'annuncio non solo aumenta, ma si fa piu' impellente e reclama un impegno piu' motivato ed efficace. Al riguardo, il Sacerdote viene a trovarsi come all'inizio di una 'storia nuova', perche' quanto piu' le moderne tecnologie creeranno relazioni sempre piu' intense e il mondo digitale ampliera' i suoi confini, tanto piu' egli sara' chiamato a occuparsene pastoralmente, moltiplicando il proprio impegno, per porre i media al servizio della Parola". Internet è una "grande opportunità" per la Chiesa e la sua missione evangelizzatrice, "tuttavia, la diffusa multimedialita' e la variegata 'tastiera di funzioni' della medesima comunicazione possono comportare il rischio di un'utilizzazione dettata principalmente dalla mera esigenza di rendersi presente, e di considerare erroneamente il Web solo come uno spazio da occupare". Ecco, allora, rammenta Benedetto XVI, "ai sacerdoti e' richiesta la capacita' di essere presenti nel mondo digitale nella costante fedelta' al messaggio evangelico, per esercitare il proprio ruolo di animatori di comunita' che si esprimono ormai, sempre piu' spesso, attraverso le tante 'voci' scaturite dal mondo digitale, ed annunciare il Vangelo avvalendosi, accanto agli strumenti tradizionali, dell'apporto di quella nuova generazione di audiovisivi (foto, video, animazioni, blog, Siti Web), che rappresentano inedite occasioni di dialogo e utili mezzi anche per l'evangelizzazione e la catechesi". "Attraverso i moderni mezzi di comunicazione, il sacerdote - e’ l’analisi del Santo Padre - potra' far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini a scoprire il volto di Cristo, coniugando l'uso opportuno e competente di tali strumenti, acquisito nel periodo di formazione, con una solida preparazione teologica e una spiccata spiritualita' sacerdotale, alimentata dal continuo colloquio con il Signore". Ad ogni buon conto, conclude il Papa, "piu' che la mano dell'operatore dei media, il presbitero, nell'impatto con il mondo digitale, deve far trasparire il suo cuore di consacrato, per dare un'anima non solo al proprio impegno pastorale, ma anche all'ininterrotto flusso comunicativo della Rete". Petrus