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8 MARZO/FESTA DELLA DONNA: AUGURI A TUTTE LE DONNE CHE OGGI NON FESTEGGERANNO


E buon otto marzo alle donne perseguitate, sfruttate, violate, sottomesse, a tal punto da essere private delle loro libertà e facoltà di agire e pensare, da aver rinunciato alla speranza,ai loro diritti, al valore fondamentale della loro identità di genere. Al loro futuro. E al futuro dei loro figli. Perché metterli al mondo, a motivo dello stato di sfruttamento, deprivazione, sottomissione e delle violenze fisiche e psichiche che quelle donne hanno patito e patiscono, equivale a trasmettere loro" la fragilità antropologica" dell’essere umano, raddoppiata per mille. Equivale a rinforzare l’aggressività maligna che rende "l’homo violens" pericolo a se stesso e ai suoi simili. Penso, infatti, al dolore, alla paura, alla disperazione, al malessere, all’angoscia che donne picchiate, abusate,sfruttate, private di ogni elementare diritto di espressione, di acceso alla scuola e alla formazione; illegalmente poste ai margini della società; rese schiave, costrette, con la violenza, a fare sesso; vendute, obbligate ad accettare rapporti matrimoniali che non hanno scelto e, perfino, uccise se considerate inadeguate,indegne, impure, adultere, possono trasmettere ai loro figli. E a come tale doloroso, inaccettabile persecutorio "testimone di vita" possa , nei loro figli maschi e femmine, trasformarsi, per sedimentazione, ovvero insieme alle tante altre sofferenze del mondo: alla fame, alla miseria, alle ingiustizie, alle lotte razziali, ai conflitti interetnici, religiosi, alle guerre ecc., nella miscela esplosiva con la quale sono confezionati i mali del mondo. Ovvero gli odi, le persecuzioni, la volontà di distruzione e di morte dalle quali è afflitto il pianeta. I mali che allontanano ogni possibilità di pace, ogni soluzione di convivenza, di tolleranza, di conoscenza, di comune progresso, di amore tra gli uomini. Mali che nascono alle radici della vita di ogni essere umano allorquando la violenza attraversa "quelle" radici di vita che, proprio le donne e soltanto le donne, rappresentano e sono. Perché le donne sono contenitore della vita umana dopo il concepimento, creatrici di vita. Hanno il potenziale immenso di dare forma alla forma della continuità loro affidata. Un potenziale unico e specialissimo che, in loro, in ciascuna di loro,si unisce a qualità e possibilità intellettualmente, creativamente,spiritualmente paritarie a quelle maschili. Oggi tutti lo sanno anche se questa verità non è riconosciuta, per ragioni di ordine culturale, religioso, politico, in tutte le parti del mondo. Le donne "informano" la vita di ogni essere umano che viene al mondo con "l’imprinting" della prima relazione che ogni madre stabilisce con ogni "nato/a di donna". Le donne accompagnano dal concepimento e negli anni decisivi e fondamentali della crescita, la vita di ciascun essere umano improntandola della loro presenza relazionale, emotiva, affettiva, educativa. Chi maltratta ed offende le donne; chi le perseguita, le schiavizza, ne limita o ne strumentalizza la presenza nel sociale, danneggia esistenzialmente l’intera comunità umana.