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ORA TENTANO DI GETTAR FANGO SUL PONTEFICE QUANDO ERA ARCIVESCOVO DI MONACO


Arriva da Monaco di Baviera e raggiunge il Vaticano l'onda lunga dello scandalo della pedofilia nella Chiesa cattolica. Nel 1980, il Cardinale Joseph Ratzinger, allora Arcivescovo di Monaco e Freising, accolse nella propria diocesi un prete accusato di abusi sui minori perche' si curasse, ma in realta’, il futuro Pontefice non si occupo’ mai personalmente della questione, in quanto la pratica venne avocata a se’ dal suo vicario generale. Purtroppo, il sacerdote continuo' a praticare la pedofilia anche nella nuova sede. La notizia, data dalla ‘Sueddeutsche Zeitung’ (SZ), e' stata confermata dalla diocesi in una nota ed e' piombata Oltretevere nel giorno in cui il Papa incontrava i prelati tedeschi per fare il punto sul terremoto che ha travolto il mondo ecclesiale in Germania. Il religioso pedofilo aveva abusato ad Essen, nel Nordreno-Westfalia, di un ragazzo di 11 anni, costringendolo a compiere sesso orale. Ad assumersi la responsabilita' di aver preso in servizio nella diocesi di Joseph Ratzinger il prete pedofilo fu l'allora vicario generale, Gerhard Gruber, 81 anni, il quale ha parlato alla 'SZ' di un "grave errore". "Mi assumo la totale responsabilita' di questa decisione", ha aggiunto Gruber, "che ha condotto ad altri abusi nei riguardi di adolescenti e mi scuso con tutti coloro che hanno subito un danno". Il portavoce della diocesi di Monaco e Freising, Bernhard Kellner, ha spiegato alla ‘Sueddeutsche’ che probabilmente la decisione del vicario Gruber di assumere in servizio il prete pedofilo fu trasmessa a Joseph Ratzinger, ma che questi non esamino' personalmente la pratica. Nel 1982 Ratzinger si era trasferito a Roma per assumere la funzione di Prefetto della Congregazione della Fede, mentre il sacerdote pedofilo fu assegnato alla sede di Grafing, dove svolse la sua attivita' fino al 1985, quando H. fu sollevato dall'incarico per nuovi sospetti di abusi. Nel 1986 fu condannato ad una pena di un anno e mezzo di reclusione, poi estesa a cinque, e ad una multa di 4.000 marchi. "Evidentemente il vicario generale si discosto' dalle indicazioni avute dall'allora Arcivescovo Joseph Ratzinger, che aveva disposto che il sacerdote in questione non svolgesse alcuna attivita' pastorale", ha precisato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. "La nota della diocesi di Monaco, che e' competente ed ha tutti gli elementi per ricostruire la vicenda e spiegare quali sono le responsabilita' del caso - ha sottolineato Lombardi -, chiarisce che il vicario generale del tempo si assume ogni responsabilita' perche' era lui che aveva mandato il sacerdote sospettato di pedofilia nella cura pastorale". - Petrus -