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DON TONINO BELLO UN GRANDE DONO DEL SIGNORE ALLA CHIESA


"Per me aver ricevuto dal Vescovo di Molfetta l' incarico di postulatore nel processo di beatificazione per don Tonino Bello, indimenticato Pastore della diocesi pugliese, é allo stesso tempo un grande onore, ma anche una enorme responsabilità": lo afferma con la tradizionale modestia di vescovo amorevole e sensibile, Monsignor Agostino Superbo, Arcivescovo di Potenza e Vice Presidente della Cei. Eccellenza, come é venuto in testa alla diocesi molfettese di dare proprio a lei questo incarico?: " bisognerebbe chiederlo a Monsignor Martella al quale comunque sono grato. Può essere per il fatto che nel mio passato io sia stato ben sei anni a Molfetta e ho conosciuto direttamente don Tonino". Eppure era Vescovo e tutti lo chiamavano don Tonino, un modo... poco curiale: " effettivamente se esaminiamo il personaggio in questi termini, lei ha ragione. Bello era un vescovo particolare che al titolo, sia pur onorandolo degnamente con i fatti, non attribuiva una importanza formale, ma sostanziale. Il suo Episcopio era sempre aperto a tutti come il suo cuore. Lo si evince dalle tante opere scritte, ma dalla opera più grande". Quale?: " la sua vita, spesa al servizio della verità e del vangelo, alla difesa degli umili e dei sofferenti, senza mai fare politica attiva in senso partitico, ma vicino alla realtà della gente comune. Insomma, tutto il suo Magistero fu un inno al Vangelo". Il suo, nella istruire la positio per la causa di beatificazione, non sarà compito agevole: " affatto, visto che siamo appena all'inizio e mi arrivano continue segnalazioni di grazie e fatti inspiegabili avvenuti per sua intercessione. Ovviamente tutto questo materiale deve essere vagliato con attenzione, prudenza e con senso di responsabilità". Che cosa era il Vangelo per don Tonino Bello?: " era un invito chiaro alla santità, che può e deve raggiungere tutti. Ognuno di noi in terra é chiamato alla santità, nella sua vita, nel lavoro, nelle occupazioni e ogni nostra attività del momento può trasformarsi in atto di amore se sappiamo farlo con la massima dedizione, sia in senso emotivo che professionale". In un certo senso quello che dice la Opus Dei: " in effetti é così. Sono due modi diversi nella forma, ma coincidenti nella sostanza. Don Tonino fu un rivoluzionario del vangelo, come lo fu il fondatore della Opus Dei un sincero, grande innammorato di Dio, in questo vedo della similitudini con il grande santo spagnolo, che ha regalato alla Chiesa quella bella istituzione che é la Opus Dei". Lei gli é stato accanto sei anni, lo ha mai visto perdere il controllo?: " mai, sempre col sorriso. Eppure ne ha sentite tante, motivi per mandare al diavolo qualcuno lo aveva, sapeva avere per tutti una buona parola". L'allegria dei santi: " se santo lo dirà la Chiesa, ma certo i santi, per il fatto di godere dell' amicizia di Dio, non erano tristi". - Bruno Volpe - Pontifex -