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L'ENIGMA DEL VOLTO DI GESU' DEL GIORNALISTA SAVERIO GAETA RENDE ONORE E GIUSTIZIA AL VELO DI MANOPELLO


Il titolo é accattivante,ma state sereni: nulla di pepato o fuori della ortodossia, Saverio Gaeta, apprezzato giornalista cattolico, e caporedattore di famiglia Cristiana sforna sempre prodotti di gran classe e così é anche con L' enigma del volto di Gesù, edito per i tipi della Rizzoli e dedicato al velo di Manoppello in Abruzzo. Una ricerca storica davvero pregevole ed interessante che fa luce su molti lati ancora oscuri a quello che per devozione popolare si chiama anche " velo della Veronica". Pontifex, su questo libro, ha intervistato Saverio Gaeta. Dottor Gaeta, per quale motivo ha sentito la esigenza di scrivere quesa opera?: " intanto siamo nell' anno della ostensione della Sindone a Torino e il velo di Manoppello, contrariamente a quanto anche in passato e da gente esperta ed autorevole é stato scritto, non é in contrapposizione alla Sindone, ma complementare, attesta proprio quello che dice la Sindone, che si tratta di una persona molto simile al Cristo dei Vangeli, con qualche versione diversa". In che senso?: " il lenzuolo della Sindone di Torino mostra come in una foto, la immagine del Cristo morto, dunque dopo la crocifissione, mentre il lenzuolo o velo di Manoppello mostra un uomo con gli occhi aperti". E allora?: " nella Sindone si tratta, con tutta probabilità, del Cristo appena sceso dalla croce e riposto nel sudario, mentre diverso é il discorso su velo di Manoppello". Che cosa vuole dire?: " intanto cito una bella frase del cardinal Angelini che dice, se volete vedere il Cristo risorto e vivo, venite a Manoppello ed é così". Spieghi: " ci sono due versioni, entrambe da prendere in considerazione. La prima sostiene che il velo di Manoppello sarebbe quel lenzuolo messo sul volto di Cristo al momento della sepoltura e che poi recherebbe impresso lo stesso volto, ma al momento della resurrezione, seguendo il Vangelo di Giovanni". La seconda versione?: " é quella maggiormente radicata nella vulgata e nella devozione popolare che in esso vedrebbe il cosiddetto lenzuolo della Veronica, cioé quel lembo di stoffa con il quale la pia donna durante la via Crucis avrebbe pulito il volto di Cristo. In entrambe le versioni comunque si tratta di Cristo ancora vivo". Questo in ogni caso denota la storicità di Cristo: " effettivamente é così, del Cristo fisico, tangibile, vero Dio e vero uomo, contrariamente a chi ne mette in dubbio persino la esistenza terrena per manie di razionalismo che non hanno alcun senso". Ma per quale motivo lei parla nel libro di una vita tormentata di questo lenzuolo?: " perché ne ha passate davvero tante di traversie, compreso un misterioso furto, che poi si é accertato che fu una bugia bianca, ma non furto". Sarebbe a dire?: " il lembo orginariamente stava nella allora in costruzione chiesa di san Pietro. Poiché per scarsa sicurezza si seppe che molti oggetti ed ex voto sparivano, si decise, di nascosto a facendolo passare per furto, di trasferire in silenzio, il velo a Manoppello". Una bugia a fin di bene: " certo, ma sempre bugia era e secondo la rigorosa etica cattolica non dovrebbero dirsi, ma allora si ebbe la paura che i cosiddetti romei non lasciassero per paura offerte o regali alla chiesa per il timore di furti". Insomma, ecco una opera veloce, ben scritta ed interessante che si abbina bene alla ostensione della Sindone. Complimenti all'ottimo Gaeta e al suo L'enigama del volto di Gesù. - Bruno Volpe -Pontifex -