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IL PONTEFICE SBARCA A MALTA SULLE ORME DI SAN PAOLO


Benedetto XVI torna a denunciare con forza - nel suo viaggio a Malta - le "tante minacce alla sacralita' della vita umana, alla dignita' del matrimonio e della famiglia" nel mondo di oggi e soprattutto in Europa. "I nostri contemporanei non hanno forse bisogno - si e' chiesto dopo la visita alla grotta di San Paolo a Rabat - di essere costantemente richiamati alla grandezza della nostra dignita' di figli di Dio e alla vocazione sublime che abbiamo ricevuto in Cristo? Non ha forse bisogno la societa' di riappropriarsi e di difendere quelle verita' morali fondamentali che sono alla base dell'autentica liberta' e del genuino progresso?". Anche in serata, dunque, come nel pomeriggio nel discorso all'aeroporto di Luqa, Benedetto XVI sottolinea il ruolo di baluardo cattolico che Malta puo' avere in Europa a difesa della vita e della famiglia. "L'arrivo di San Paolo a Malta - rileva - non era programmato. Come sappiamo, si stava recando a Roma quando sopraggiunse un violento temporale e la sua nave fu scaraventata su quest'isola". Secondo Ratzinger, "i marinai possono tracciare una rotta, ma Dio, nella sua sapienza e provvidenza, dispiega il proprio itinerario. La parola del Vangelo, ha tutt'oggi il potere di irrompere nelle nostre vite e di cambiarne il corso". "Oggi - scandisce il Pontefice - lo stesso Vangelo che Paolo predico' continua a esortare il popolo di queste isole alla conversione, ad una nuova vita e ad un futuro di speranza". "Da questo luogo santo dove la predicazione apostolica si diffuse per prima in queste isole, invito ciascuno di voi - ripete il Papa dopo aver risalito con passo assai spedito la lunga e ripida scala dalla Grotta al Santuario, tanto che autorita' e vescovi sembravano in difficolta' nello stargli dietro - a far propria la sfida esaltante della nuova evangelizzazione. Vivete la vostra fede in maniera ancor piu' piena assieme ai membri delle vostre famiglie, ai vostri amici, nei vostri quartieri, nei luoghi di lavoro e nell'intero tessuto della societa' maltese. In modo particolare esorto genitori, insegnanti e catechisti a parlare agli altri del vostro stesso incontro vivo con Gesu' risorto, specialmente ai giovani che sono il futuro di Malta". "Il naufragio di Paolo e la sua sosta per tre mesi a Malta - osserva il Pontefice teologo - hanno lasciato un segno indelebile nella storia del vostro Paese. Le sue parole ai compagni prima di giungere a Malta sono ricordate per noi negli Atti degli Apostoli e sono state un tema speciale nella vostra preparazione alla mia visita e nel contesto originale sono un invito al coraggio di fronte all'ignoto e alla fiducia incrollabile nella misteriosa provvidenza di Dio. I naufraghi, infatti, furono calorosamente accolti dalla gente di Malta, a seguito dell'esempio dato da San Paolo. Nel piano di Dio, San Paolo divenne percio' il vostro padre nella fede cristiana. Grazie alla sua presenza tra voi, il Vangelo di Gesu' Cristo si radico' saldamente e porto' molto frutto non soltanto nella vita degli individui, delle famiglie e delle comunita', ma anche nella formazione dell'identita' nazionale di Malta, come pure nella sua vibrante e particolare cultura". "Cari fratelli e sorelle - continua il Papa -, il mio pellegrinaggio a Malta e' iniziato con un momento di preghiera silenziosa nella grotta di san Paolo, che per primo porto' la fede in queste isole. Sono venuto sulle orme di quegli innumerevoli pellegrini lungo i secoli, che in questo santo luogo hanno pregato, affidando se stessi, le loro famiglie e la prosperita' di questa Nazione all'intercessione dell'Apostolo dei Gentili", le cui "fatiche apostoliche" portarono "una ricca messe nella generazione di predicatori che seguirono le sue orme". Da parte sua, Benedetto XVI rende dunque omaggio "al gran numero di sacerdoti e religiosi che imitarono il suo zelo missionario lasciando Malta per andare a portare il Vangelo in lidi lontani". "Sono lieto di aver avuto l'opportunita' di incontrarne oggi cosi' tanti in questa Chiesa di San Paolo, e di incoraggiarli nella loro vocazione piena di sfide e spesso eroica. Cari missionari - conclude quindi il Pontefice -, ringrazio ciascuno di voi, a nome di tutta la Chiesa, per la vostra testimonianza al Signore Risorto e per le vite spese al servizio degli altri. La vostra presenza ed attivita' in cosi' tanti Paesi del mondo fa onore alla vostra Patria e testimonia la spinta evangelica innestata nella Chiesa a Malta. Preghiamo il Signore affinche' susciti ancor piu' uomini e donne, che continuino la nobile missione di proclamare il Vangelo e di operare per il progresso del Regno di Dio in ogni terra e in tutti i popoli". Un bagno di folla oltre le attese ed un solo fuori programma, la benedizione, fuori dal palazzo presidenziale, di sei bambini malati terminali, hanno segnato la prima giornata della visita di Benedetto XVI a Malta, secondo quanto riferito dal direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in un briefing presso il Centro stampa di Floriana. ''Il Papa e' stato accolto ovunque da grandi folle - ha riferito il portavoce vaticano -, sente il calore, l'accoglienza e l'amicizia della nazione''. Poca polizia nelle strade - ha proseguito padre Lombardi -, ''contrariamente a quanto avviene in altri Paesi'', ''una presenza festosa e ordinata, spontanea ma senza eccessi''. ''Amichevole'' e' stata anche - ha raccontato - l'atmosfera dell'incontro con il presidente George Abela, durante il quale si e' parlato di immigrazione, ''ma senza toccare questioni controverse'', di valori cristiani e politica mediterranea, del ruolo di Malta nel Mediterraneo e nell'Ue. Molte le autorita' presenti alla visita nella grotta di San Paolo, nel corso della quale e' stato cantato un inno di fedelta' al Papa composto da San Giorgio Perca, recentemente canonizzato. Sul libro d'oro dei visitatori illustri, Benedetto XVI ha scritto: ''In questo luogo santo, che ha conosciuto i passi di San Paolo pellegrino, io prego perche' come lui possiamo servire il Signore risorto nella pace e nella gioia''. - Petrus -