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LACRIME DEL SANTO PADRE NELL'INCONTRO A MALTA CON LE VITTIME DEGLI ABUSI SESSUALI


Prima di cadere sulla strada per Damasco, San Paolo, come egli stesso racconta, aveva "perseguitato ferocemente la Chiesa di Dio e cercato di distruggerla". "Ma - ha affermato il Papa in visita a Malta - l'odio e la rabbia espresse in quelle parole furono completamente spazzate via dalla potenza dell'amore di Cristo". Una riflessione che riassume bene quanto e' accaduto in questo 14esimo viaggio internazionale di Benedetto XVI, preceduto da attacchi e polemiche mediatiche su presunte coperture offerte ai preti pedofili, ma poi caratterizzato da folle ed entusiasmo superiori a ogni ottimistica attesa (50 mila fedeli nella piazza dei Granai di Floriana per la Messa e l’Angelus domenicali, 15 mila giovani sulla banchina Waterfront) e soprattutto dalle lacrime sincere del Pontefice che hanno accompagnato l'incontro con otto vittime di abusi sessuali da parte di religiosi nel raccoglimento della Cappella della Nunziatura di Rabat. E anche i diversi interventi pronunciati dal successore di Pietro sono stati nel segno di un’assoluta fermezza sui principi - “tenete duro su divorzio e aborto”, ha chiesto ai cattolici maltesi -, temperata, pero', dall'invito altrettanto forte ad un'apertura verso gli altri, a partire dagli immigrati che approdano su quest'isola nel cuore del Mediterraneo. "Ho visto il Papa piangere di emozione e mi sono sentito liberato da un grande peso", ha confidato una delle otto vittime. "Ho visto in lui e nel vescovo di Malta l'umilta' di una Chiesa che in quel momento rappresentava tutto il problema della Chiesa moderna". E quando il Pontefice "ha appoggiato la mano sulla testa di ciascuno dei partecipanti all'incontro, benedicendoli, mi sono sentito - ha dichiarato l’uomo - liberato e sollevato da un grande peso". "Dio non rifiuta nessuno. E la Chiesa non rifiuta nessuno", ha rimarcato, dal canto suo, il Santo Padre agli oltre 15 mila ragazzi di Malta che lo hanno acclamato con grande entusiasmo al suo arrivo - avvenuto con lo stesso catamarano utilizzato da Giovanni Paolo II nel '90 - sulla banchina gremita all'inverosimile. "Dio - ha spiegato il Papa - ama ogni singola persona di questo mondo, anzi egli ama ogni singola persona di ogni epoca della storia del mondo. Nella morte e risurrezione di Gesu', resa presente ogni volta che celebriamo la Messa, egli offre la vita in abbondanza a tutte queste persone. Come cristiani siamo chiamati a manifestare l'amore di Dio che comprende tutti. Dobbiamo percio' soccorrere il povero, il debole, l'emarginato; dobbiamo avere una cura speciale per coloro che sono in difficolta', che patiscono la depressione o l'ansia; dobbiamo aver cura del disabile e fare tutto quello che possiamo per promuovere la loro dignita' e qualita' di vita; dovremmo prestare attenzione ai bisogni degli immigrati e di coloro che cercano asilo nelle nostre terre; dovremmo tendere la mano con amicizia ai credenti e non. Questa - per il Pontefice che in queste ore festeggia 5 anni dall'elezione - e' la nobile vocazione di amore e di servizio che tutti noi abbiamo ricevuto". Ancora una volta, Benedetto XVI ha saputo coniugare dolcezza e fermezza nel suo predicare per il mondo (altri quattro Paesi lo attendono dopo Malta in questo 2010: Portogallo, Cipro, Gran Bretagna e Spagna). "Idee e valori che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore Gesu' Cristo - ha denunciato a Waterfront -, sono presentati con un grande potere persuasivo, rinforzato dai media e dalla pressione sociale da gruppi ostili alla fede cristiana". E citando ancora il naufragio di San Paolo su quest'Isola, ha rammentato che quando la barca "e' scossa dalle onde" occorre tenere lo sguardo fisso in Dio. Come l'83enne Joseph Ratzinger sta mostrando di saper fare. Senza arretrare di un centimetro sulle verita' del Vangelo, dal quale derivano quei valori irrinunciabili la cui difesa tante critiche e polemiche strumentali sta attirando su di lui. “Nel contesto della societa' europea, i valori evangelici ancora una volta stanno diventando una contro-cultura, proprio come lo erano al tempo di San Paolo", ha rilevato, dal canto suo, il Pontefice, rilevando che la storia di Malta "e' segnata dalla fede e dai valori cristiani. Dovreste essere orgogliosi - ha evidenziato rivolgendosi ai fedeli del luogo - che il vostro Paese difenda sia il bambino non ancora nato, come pure promuova la stabilita' della vita di famiglia dicendo no all'aborto e al divorzio. Vi esorto a mantenere questa coraggiosa testimonianza alla santita' della vita e alla centralita' del matrimonio e della vita famigliare per una societa' sana". "A Malta e a Gozo - ha continuato Ratzinger - le famiglie sanno come valorizzare e prendersi cura dei loro membri anziani ed infermi, ed accolgono i bambini come doni di Dio. Altre nazioni - ha scandito - possono imparare dal vostro esempio cristiano". Un’adesione al Vangelo che deve portare, tuttavia, Malta ad una migliore accoglienza degli immigrati, anche se le difficolta' attuali "non possono essere risolte da alcun Paese da solo", davanti a un fenomeno cosi' massiccio: "Molti migranti che arrivano ai lidi di Malta, alcuni per fuggire da situazioni di violenza e di persecuzione, altri alla ricerca di migliori condizioni di vita". Per Malta una sfida da raccogliere: "Sono fiducioso - ha assicurato Benedetto XVI - che, contando sulla forza delle radici cristiane e sulla lunga e fiera storia di accoglienza degli stranieri, Malta cerchera', con il sostegno di altri Stati e delle Organizzazioni internazionali, di venire in soccorso di quanti qui arrivano ed assicurarsi che i loro diritti siano rispettati", coerentemente con i valori cristiani che hanno aiutato a forgiare l'identita' di un popolo straordinario: "Unita', solidarieta' e rispetto reciproco" devono restare alla base della vita sociale e politica di questo Paese cattolico, che il Papa vuole sia baluardo a difesa dei valori nell'Unione Europea. - Petrus -