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PAPA LEONE XIII E LA PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO


Dopo aver letto l'articolo di Don Marcello Stanzione "LA DURA LOTTA SPIRITUALE DEL CRISTIANO CONTRO SATANA" e dell'ottima iniziativa intrapresa dall'Associazione Milizia di San Michele Arcangelo per il ritorno della preghiera di San Michele a fine Messa, ho ripensato allo straordinario ma anche spaventoso evento che portò Papa Leone XIII a redigere questa preziosa preghiera in protezione della Chiesa. Questo eroico Papa, al secolo Gioacchino Pecci, ebbe uno dei più lunghi pontificati della storia, nacque a Carpineto Laziale nel 1810, luogo dove la sua famiglia, originaria di Siena, si era trasferita qualche secolo prima. Studiò sotto la guida dei gesuiti. Dopo aver conseguito la laurea in teologia nel 1832 e perfezionatosi presso l'Università della Sapienza venne consacrato sacerdote nel 1837, iniziando una brillante carriera curiale. Si distinse con estremo valore a Benevento, per l'inesorabile lotta al brigantaggio e a Perugia dove combatté carbonari e liberali. Nel 1843 nominato Arcivescovo andò nunzio a Bruxelles. Nominato Vescovo a Perugia nel 1846, nel 1853 divenne Cardinale, nel 1877 Camerlengo di Santa Romana Chiesa e finalmente fu eletto Papa nel Febbraio del 1878. Il pontificato di Leone XIII fu denso di prestigiosi provvedimenti: con l'enciclica Aeterni Patris del 1879 il Tomismo venne dichiarato filosofia "ufficiale" della Chiesa Cattolica, furono incoraggiati gli studi biblici e vennero ribadite le dottrine del Concilio Vaticano I. La posizione papale contro socialismo, liberalismo e protestantesimo fu sempre salda. Scrisse 86 Encicliche ricche di validi e sempre attuali insegnamenti, tra le quali la famosa Rerum Novarum e formulò i fondamenti della Dottrina Sociale della Chiesa. Il pontificato leonino si svolse sempre in un clima acceso, si trovò ad affrontare con difficoltà attacchi da tutte le parti; la persecuzione anticattolica di Bismarck, l' anticlericalismo della Terza Repubblica francese, l' ostilità del governo italiano verso i cattolici, ecc...In questa atmosfera "sulfurea" pregna di attacchi diabolici alla Chiesa, il Santo Padre si trovò ad essere protagonista di un fatto sconvolgente che avvenne durante la celebrazione della Santa Messa del 13 Ottobre del 1884: egli udì una sorta di dialogo soprannaturale che delineava le sorti della Chiesa nel corso dei cent'anni da li a venire. Leone XIII sentì due voci che sembravano provenire da vicino al tabernacolo, una serena e gentile, l’altra roca e piuttosto aspra. Comprese subito che la voce dolce e gentile era quella di Nostro Signore mentre l'altra era quella dell'avversario.Ecco il dialogo:la voce gutturale, vantandosi con Gesù."Potrei distruggere la Tua Chiesa!"La voce gentile di Nostro Signore:"Si? Allora procedi, fallo!"satana:"Per farlo avrei bisogno di più tempo e di più potere".Nostro Signore."Quanto tempo e quanto potere?"satana:"Da 75 a 100 anni e un grande potere a tutti coloroche saranno al mio servizio ".Nostro Signore:"Avrai il tempo e avrai questo potere.Fai con loro ciò che vuoi ".Tale fu lo sgomento e l'impressione, che Leone XIII si affrettò a redigere una preghiera rivolta a San Michele Arcangelo per la protezione dell'intera Chiesa. Gesù nella sua Misericordia aveva voluto chiaramente avvisarci. "San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime". Il Pontefice volle che questa potente preghiera venisse sempre recitata al termine di ogni Santa Messa, purtroppo tale essenziale disposizione venne disattesa con l'avvento delle riforme liturgiche degli anni '60 che la soppressero. - Giorgio Mastropasqua - Pontifex -