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MESE DI MAGGIO CON MARIA: CENTRO DI EFFUSIONE DELLO LO SPIRITO SANTO - 23 MAGGIO -


1. Quando Maria chiede all'angelo Gabriele come avverrà la nascita del Redentore, egli le risponde: «Lo Spi­rito Santo scenderà su di te, e la po­tenza dell'Altissimo stenderà su di te la sua ombra» (Lc 1, 34). Il Figlio di Dio nascerà dal suo grembo non per fecondazione umana, ma «per opera dello Spirito Santo», come diciamo nel Credo. La fecondazione avviene nel clima dell'amore, e Maria sarà resa madre dallo stesso Spirito di Amore che è col Padre e il Figlio un unico Dio. Questo stesso Spirito, scendendo in Maria, dà inizio a quella speciale pre­senza dello Spirito Santo nel Corpo Mistico che si incentra in Gesù. Nel grembo di Maria si attua l'incarna­zione del Verbo e ha origine l'unità dei credenti in Cristo. Lo Spirito di Amore che anima la vita trinitaria, a­nimerà pure l'unità dei credenti. Già nel momento dell'Incarnazione Gesù entrando nel mondo prega il Padre: «Che tutti siano uno, come tu, Padre, sei in me ed io in te» (Gv 17, 2). Tut­ti siamo una cosa sola perché «ab­beverati di uno stesso Spirito», inse­gna Paolo (1 Cor 12, 13).2. Oltre che centro di irradiazione del Verbo, Maria diventa perciò cen­tro di effusione dello Spirito Santo, che è il «dono» portato da Cristo al­l'umanità. Questo dono è già annun­ciato nell'Antica Alleanza (Ez 11, 19, ecc.) e anche già effuso sui patriarchi, sui profeti e sugli uomini di Dio per avviare il piano salvifico; ma con l'Incarnazione del Verbo il dono dello Spirito comincia a entrare nella fase pentecostale. Il dono di Dio all'uma­nità è graduale: «di luce in luce», dice Paolo.3. Tenendo presente l'ambivalenza della mediazione di Maria, rivolta al Verbo fatto Carne in lei, e al Corpo Mistico, si comprende quale dovette essere l'effusione dello Spirito Santo in Maria al momento dell'Incarnazio­ne. Offrendosi a lei come Sposo, la ricolma di tutti quei carismi che sono necessari allo svolgimento della sua missione: i «carismi migliori» (1 Cor 12, 31 s) della fede, speranza e carità; i «sette doni» (sacrum septenarium), cioè la sapienza, l'intelletto, il consi­glio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timor di Dio; i «frutti» dello Spi­rito (gioia, pace, affabilità, bontà, fe­deltà, dolcezza, ecc.: Gal 5, 22); le virtù cardinali (prudenza, giustizia, for­tezza e temperanza); le altre virtù mo­rali (umiltà, pazienza, ecc.); soprattut­to il primo frutto che ammanta la presenza dello Spirito Santo nei cuori, cioè la grazia santificante, la vita di­vina che ci fa «compartecipi della na­tura divina», e per cui Maria è la «piena di grazia».4. Lo Spirito Santo è l'autore della nostra santificazione: solo lo Spirito di Gesù può portare a compimento la nostra conformità con lui. Questa opera è assai agevolata dall'interces­sione di Maria, Sposa dello Spirito Santo, che dopo la risurrezione di Ge­sù dispose gli Apostoli a riceverlo nel giorno della Pentecoste. - preghiereagesuemaria -