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GIANCARLO GIANNINI: NON ESISTE UN FUTURO SENZA TRADIZIONE. INDISPENSABILE DIFENDERE LE ORIGINI E I VALORI


Conversare con Giancarlo Giannini, icona del buon cinema, é sempre un immenso piacere. Si presta volentieri e con grande cortesia al dialogo, schivando con esperienza, i colpi bassi che i perfidi giornalisti gli tendono di volta in volta: " so che siete pericolosi, ma ho una certa dimestichezza", ammonisce. Giannini, é reduce da un bel film, La bella società, nel quale in Sicilia e ad Enna recita la parte di farmacista, padre di un " bamboccione" viziato. Parla in perfetto siciliano. Giannini, sembra il Mimì metallurgico, come mai tanta passione per il siciliano?: " intanto perché amo la Sicilia, pur nno essendo siciliano. Poi ho studiato da siciliano calandomi in quella realtà sotto la guida di Turi Ferro, ne ho apprezzato le sfumature e modestamente me la cavo. Anzi le dico che il catanese, rispetto ad altri dialetti siculi, é il più espressivo". Un siciliano convincente, molto meglio di altri ,specie uomini di polizia da film, che lo parlano ma in modo improbabile: " ho capito a chi allude, non replico e dico che stimo tutti i colleghi, sono bravi, servito". Anche chi a Cannes ha sparato sull' Italia dopo un premio?: " le ripeto, le polemiche non sono il mio forte. Penso a me, io avrei evitato". Il film La bella società ( una pellicola che gode di poco battage, ma che, vi assicuriamo, merita davvero di essere vista), difende gelosamente valori e tradizioni di un tempo, contento?: " io ho sempre creduto nel significato della tradizione e penso che non esista un futuro certo senza la riscoperta e la valorizzazione del passato. Sbaglia chi nel nome di uno strano modernismo pretende di cancellare il passato e valori quali la famiglia, il legame con la terra di origine, l' amore tra padre e figlio, sono messaggi positivi. Noi attori abbiamo il dovere etico di lanciare messaggi di bene, e non di male, evitare la violenza in nome dell' amore". Lei fa il padre di un bamboccione che sembra un poco il figliol prodigo, ma non ostante i dispiaceri, lo perdona sempre: " la vita é misericordia, amore, tolleranza, mai debolezza. La parabola del Figliol prodigo mi ha affascinato, ma mi dica lei qual padre di buon cuore lascerebbe il figlio per strada. Io sono un padre molto legato ai figli senza opprimerli, mia moglie é più rigorosa. Io mi limito a dire, guarda che se guidi a duecento all' ora ti ammazzi, ma non lo massacro. Credo nel concetto di responsabilità". Che cosa apprezza nel papa attuale?: " io sono cattolico ed anche praticante e non mi vergogno a dirlo, forse oggi non é politicamente corretto. Ma ritengo che il Papa faccia il suo dovere di Papa a richiamare e sottolineare la differenza tra bene e male, non ribadendola allora tradirebbe il suo mandato. Oggi, in tempi di relativismo etico e culturale, abbiamo bisogno di chiarirci le idee tra quello che é bene e quello che é male, ovvero sul concetto del diritto naturale. Poi ognuno é libero di credere o no, la religione non si impone. Ma penso che molti guai siano cominciati con la caduta del senso di responsabilità tra i giovani. ecco perché il Papa come ogni educatore, fa bene a richiamare su queste verità". Poi aggiunge: " in sostanza é vitale capire che esiste una etica del bene ed una etica del male". Le piaceva la messa antica?: " eliminare il latino anche nelle scuole é stato un errore, proprio perché pensava di fare fuori la tradizione, le nostre origini. Molti non sanno da dove arrivano certe parole. In quanto alla antica liturgia, la mia opinione é che la messa essendo mistero e sacrificio tendente al trascendente al quale sarebbe bene guardare, non deve essere necesariamente compresa tutta. La fede é una sana irrazionalità mistica". Ora sta preparando un nuovo film: " sì, farò appunto la parte di un mistico, che per capire e vedere il mondo della gloria, é anche disposto alla morte, ma lui crede". - Bruno Volpe - Maddalena Cassano - Pontifex -