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SONDAGGI E BIOETICA: I "MAGISTERI PARALLELI" CHE DISTORCONO IL PENSIERO DEL PAPA E L'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA


1. Il fatto che dei cattolici praticanti e non solo anagrafici mostrino una tale distanza dall’insegnamento della Chiesa non è solo il sintomo di una grave approssimazione dottrinale nelle parrocchie, ma peggio ancora è la prova che a livello più alto esistono dei “magisteri paralleli” che consapevolmente censurano o distorcono il magistero del Papa. E’ la conseguenza, secondo me, di aver appiattito per troppi anni la dottrina della Chiesa in una dimensione intramondana dove la solidarietà per gli “ultimi” si colora abbondantemente di sentimentalismo, senza ancorarsi a nessun criterio oggettivo. Che cosa rende cattolico un pensiero o una posizione? La disponibilità a confrontarsi con il Magistero e agire di conseguenza.2. L’appartenenza ecclesiale genera indubbiamente una posizione originale nei riguardi del “mondo”. Non è scontato, o non è più scontato, ad esempio, prendersi cura di una vita allo stadio terminale. Non è scontato stare di fronte a chi muore o a chi nasce con gravissime malformazioni se non si ha nulla cui fare riferimento. La caratteristica di una posizione di appartenenza dovrebbe essere appunto la capacità di non fuggire di fronte alla realtà.3. Secondo me il denominatore comune tra ateismo e agnosticismo consiste nella pretesa di autosufficienza. Può variare il grado d’intensità e di militanza, ma la base è comune. Ciò non toglie che alcune posizioni siano più disposte al dialogo di altre.4. Quali sono le condizioni di un vero dialogo? Non certo la rinuncia alle proprie posizioni ma al contrario la passione per quello che si è incontrato. Questo fa valorizzare ogni spunto di verità e di sincerità presente nell’altro. Mi è capitato di discutere accanitamente via Facebook con un amico molto ateo, e di restare a bocca aperta (letteralmente!) di fronte a una sua affermazione: “Da quando ti ho conosciuto, ho cancellato l’iscrizione a molti gruppi atei e anticlericali perché mi sono accorto di quanto fossero stupidi e volgari”. Era l’ultima cosa che mi sarei aspettato! Noi cristiani non dovremmo mai sottovalutare il tesoro che portiamo nei nostri vasi di creta, guai a noi se lo annacquassimo! Quanto agli “atei devoti” prima di tutto bisognerebbe rifiutare questo termine spregiativo imposto dai media laici. Io parlerei di laici aperti alla fede. Certo c’è il rischio di strumentalizzare la religione, ma la loro posizione è degna della massima attenzione e rispetto. Senz’altro meglio di chi rifiuta la fede in quanto tale e le nega qualsiasi dignità.5. “L’identità tra atto umano, atto morale e atto ragionevole ha ancora validità?”. Penso di sì, specialmente quando consideriamo che, ad esempio, creare una vita in laboratorio dove nulla è lasciato all’imprevedibile e alla gratuità, completamente finalizzata ai nostri scopi, sarebbe sentita come un atto assolutamente disumano. E’ umano, morale e ragionevole un gesto che lascia spazio a una dimensione oltre l’uomo, un gesto che non appartenga solo a una razionalità puramente strumentale.6. Sull’intolleranza dell’UAAR non mi pronuncio. Se vogliono vivere sempre nel risentimento e se hanno sempre bisogno di un nemico è un problema loro.7. “Le ragioni per difendere la vita sono universali?”. Agli occhi delle persone ragionevoli dovrebbero esserlo, pena l’estinzione della società in quanto tale. Ma siamo in una cultura dove l’ideologia è davvero diventata “l’intelligente destituzione del visibile”, come aveva intuito Hannah Arendt.8. “La ragionevolezza di una posizione è determinata dalla educazione ricevuta e dalla tradizione in cui si è nati e cresciuti?”. Secondo me è un problema di libertà. L’appartenenza a una tradizione – specialmente quando viene assunta in modo acritico, come scriveva don Giussani – non è automaticamente indice di ragionevolezza. Certo una tradizione favorisce, ma in un’epoca che mette tutto in discussione occorre un lavoro per riscoprirne il valore e tornare a farla propria. Ancora Don Giussani citava questa splendida massima di Goethe: “Quel che hai ereditato dai tuoi padri riguadagnatelo per possederlo”.9. Ai sondaggi, come agli exit-poll, si può far dire tutto e il contrario di tutto, e il modo di porre le domande è anche un modo di manipolare le risposte. Tuttavia credo che stavolta le cifre abbiano ragione. Il mondo cattolico è in una fase di grande confusione e disorientamento. Non è solo e nemmeno principalmente un problema di disciplina quanto di recupero della verità. Se i cattolici, specialmente i sacerdoti e i vescovi, pensassero di rendersi bene accetti al mondo dicendogli quel che gli piace sentirsi dire, tradirebbero non solo la Chiesa ma anche l’umanità, che da loro si aspetta “le risposte che non si trovano su Google”, e si condannerebbero all’irrilevanza e al disprezzo. - Da un articolo di  Romano Giovanni - CulturaCattolica -