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L'INCONTRO TRA MARIA ED ELISABETTA E' UN MOMENTO DI GRAZIA, RINNOVA L'EFFETTO CARISMATICO DELLA PENTECOSTE


Con grande gioia e la dovuta devozione alla Madonna, che mai va smarrita o attenuata, la Chiesa celebra la bella Festa della Presentazione di Maria alla vecchia Elisabetta, mamma di Giovanni il Battista. Chiediamo al professor e sacerdote Stefano De Fiores, uno dei mariologi sicuramente più accreditati e seri, un breve commento su questa ricorrenza. " Credo che sia una della pagine più intense del Vangelo. Questo incontro tra due future mamme, una giovane e l' altra in età avanzata, é di una umanità sconvolgente e denota il lato misericordioso di Maria da una parte, e la grandezza di Elisabetta che riconosce la Madre del Salvatore. Credo che lo si possa definire un incontro di grazia, tra due beate, ed é profetico, rinnova il carisma della Pentecoste". In che senso?: " Elisabetta loda a gran voce la mamma del Salvatore e di conseguenza lo stesso Cristo che sarebbe venuto alla luce, Maria non si vanta, non si pavoneggia pur sapendo il suo ruolo e va in aiuto, con fretta, di Elisabetta. Emerge la umiltà di Maria che poi é quella che il Figlio predicherà per tutta la sua vita, beati gli ultimi. Maria é la donna del sì incondizionato, ma anche della disponibilità silenziosa che non si vanta o pavoneggia. Ecco la semplice grandezza di Maria". Infine irrompe sulla scena quella lirica stupenda che é il Magnificat: " il Magnificat é un distillato di lode, fede, amore, quanto di più sublime si sia sentito da labbra femminili. Maria esalta la relazione tra lei e il Signore, ma lo fa in senso sostanziale e non di vano saluto. L' anima sua magnifica il Signore nel senso che gli rende onore e gloria, un esempio tangibile e concreto di prima evangelizzazione, una specie di catechismo". Maria in un certo qual modo annuncia quel che avverrà: " infatti nel Magnificat vi é una carica profetica, sa di annuncio e  profezia, sia pur senza trionfalismi. Maria si definisce la serva del Signore e mai la Madre, o Regina. Rivesta con orgoglio e   dignità la qualità di colei che serve e questo é importante. Ma nel Magnificat viene inglobata gran parte della logica cristiana, che non esalta i potenti, i ricchi e i prepotenti, ma li rovescia dai troni. La sua anima magnifica il Signore, colui che é capace di ogni cosa. Maria ha creduto senza vedere e questo oggi, epoca della scienza onnipotente, nella quale si ragiona solo per dimostrazioni, rappresenta una bella lezione. Ma tra Maria ed Elisabetta si riassume il vertice della grazia, tra la mamma del precursore e quella del Figlio e questo incontro é bellissimo, carico di significato". Non a caso la Visitazione conclude il mese di maggio che la pietà popolare dedica a Maria: " si chiude degnamente e sarebbe bene ricordare Maria nel santo Rosario. Ma penso che sia assolutamente riduttivo e semplicistico pensare a Maria solo a Maggio. Lei é la madre nostra, ed un fiore le va dato ogni giorno, lei lo gradisce, non lo pretende. Lei é beata". - Bruno Volpe - Pontifex -