ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Post n°9551 pubblicato il 09 Febbraio 2018 da diglilaverita
Ogni Celebrazione eucaristica trasuda d’amore di Dio. In certi casi, questo amore si colora d’un rigagnolo rosso che stilla dall’Ostia bianca. Non si tratta di eventi confinati alle sole epoche antiche, segnate da un’ingenuità propensa a costruire prodigi. Ancora oggi, malgrado o forse proprio perché uno scetticismo razionalista sembra aver contagiato anche ambienti cattolici, si continuano a compiere i miracoli eucaristici. Il Sangue di Cristo non smette di manifestarsi. Ultima testimonianza in tal senso giunge dalla Polonia. Durante la Messa di Natale 2013 un’Ostia è caduta a terra in una chiesa della diocesi di Legnica, nella Bassa Slesia, e perciò è stata riposta in un recipiente d’acqua. Tinta dopo un po’ da un alone rosso, ha suscitato lo stupore dei celebranti e dei fedeli presenti. L’evento è stato sottoposto immediatamente al vescovo emerito di Legnica, mons. Stefan Cichy, il quale ha istituito una commissione per studiare il fenomeno. Nel febbraio 2014 un frammento dell’ostia è stato prelevato e posto in un corporale. La commissione ha chiesto l’estrazione di alcuni campioni per poterli analizzare in modo rigoroso e approfondito. Le analisi sono state effettuate presso il Dipartimento di Medicina Legale di Breslavia e presso un analogo Dipartimento della Pomeranian Medical University di Stettino. Quest’ultimo, al termine delle analisi, ha diramato un comunicato in cui si annuncia che “nell’immagine istopatologica si è scoperto che i frammenti di tessuto contengono parti frammentate di muscolo striato trasversale”. E ciò “assomiglia molto al muscolo cardiaco”. I test hanno inoltre determinato che il tessuto ha “origine umana” e assume “alterazioni che appaiono di frequente durante un’agonia”. L’Ostia eucaristica dunque si è trasformata nel muscolo di un cuore che presentava segni di grande patimento, dimostrando la realtà di quanto avviene ogni domenica durante la celebrazione della Messa e che le parole di Cristo nel Vangelo non sono una metafora: «Questo è il Mio Corpo» e «questo è il Mio Sangue». La questione è stata presentata in Vaticano, alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Mons. Zbigniew Kiernikowskiego, vescovo della diocesi di Legnica, ha annunciato domenica 17 aprile 2016 ,nel corso della Messa che, seguendo le indicazioni della Santa Sede, ha ordinato al vicario parrocchiale Andrzej Ziombro “di preparare un luogo adeguato per l’esposizione della reliquia, di modo che i fedeli possano esprimere la propria adorazione in maniera appropriata”. Il vescovo di Legnica ha infatti spiegato ai fedeli che l’evento “ha le caratteristiche di un MIRACOLO EUCARISTICO ”. Egli ha inoltre reso pubblica la sua speranza che “questo servirà ad approfondire il culto dell’Eucaristia e avrà un forte impatto sulla vita delle persone di fronte all’Ostia”. Questo è quindi il secondo miracolo Eucaristico consecutivo con cui Papa Francesco è venuto a contatto da vicino dopo quello avvenuto il 15 agosto 1996 a Buenos Aires, quando era vescovo ausiliare della diocesi, consentendo solo dopo alcuni anni le analisi su una particola che a contatto con l’acqua non si era sciolta. I campioni furono inviati a New York in uno dei centri di analisi più noti degli Stati Uniti. Fu il dottor Frederic Zugibe, della Columbia University, a dare i risultati il 26 marzo 2005 pur senza conoscere l’origine dei campioni. Il medico spiegò che «il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco tratto dalla parete del ventricolo sinistro in prossimità delle valvole» e che «il muscolo cardiaco in esame è in una condizione infiammatoria e contiene un gran numero di globuli bianchi. Ciò indica che il cuore era vivo al momento del prelievo visto che i globuli bianchi, al di fuori di un organismo vivente, muoiono. Per di più, questi globuli bianchi sono penetrati nel tessuto, ciò indica che il cuore aveva subito un grave stress, come se il proprietario fosse stato picchiato duramente sul petto». Quando al dottor Zugibe fu spiegato che il campione era il frammento di un’Ostia consacrata, dichiarò: «Come e perché un’Ostia consacrata possa mutare e diventare la carne e il sangue di un essere umano vivente rimane un mistero inspiegabile per la scienza, un mistero al di fuori della sua competenza». Sempre in Polonia, recentemente, si è compiuto un fatto simile in una chiesa del piccolo centro rurale di Sokolka, nella zona orientale del Paese, quasi al confine con la Bielorussia. Era l’ottobre 2008, quando un’Ostia precedentemente caduta a terra, è stato ritrovata con dei coaguli rossi nella cassaforte dove vengono riposti i calici. La commissione scientifica incaricata ha rilevato che si tratta di tessuto miocardico. Un elenco di miracoli eucaristici avvenuti nel corso della storia, corredato da dettagliate schede, si trova nel sito della Mostra internazionale ideata e realizzata dal Servo di Dio Carlo Acutis. Di seguito il link: http://www.miracolieucaristici.org/ Fonti : Agenzia Zenit PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO Lode a te, o Cristo che con questo Miracolo Eucaristico ci hai lasciato un segno di predilezione, perchè cresca la nostra fede nella tua viva presenza. Ti rendiamo grazie, Gesù, per il prodigio della tua venuta che sempre si attualizza sulla mensa dell'altare. Sei tu l'amico dei nostri giorni, il pane del cammino, il vino della gioia, il balsamo del dolore, il desiderio del nostro cuore. Fà, o Signore, che comunicando al santo mistero del tuo corpo e sangue, trasfigurati dall'amore, possiamo essere per tutti i fratelli epifania della tua altissima carità e profezia del tuo Regno, davanti al mondo del Terzo millennio. Figlio del Dio vivente, effondi su di noi la pienezza del tuo Spirito, aprici il cammino verso il Padre, per essere accolti al termine del nostro pellegrinaggio, nel grembo adorabile della Santa Trinità, nostra beatitudine e nostra pace per l'infinita distesa dei secoli. Amen Miracolo Eucaristico di Lanciano (CH) - Italia |
Post n°9550 pubblicato il 09 Febbraio 2018 da diglilaverita
Ecco l'e-commerce degli stupefacenti. Locatelli (Centro Antiveleni): "Pericolosi anche a dosi basse" Con l’avvento di internet e la diffusione dell’e-commerce, gli spacciatori di droga hanno un nuovo spietato concorrente: il web. Non più solo cocaina, eroina e marijuana, la mappa dello sballo da sostanze stupefacenti si estende nei meandri della Rete e risponde alle sigle più astruse o ai nomi più fantasiosi. Basta un clic e una ricarica di poche decine di euro sulla carta di credito per farsi recapitare a casa una sostanza da ingerire, fumare o sniffare. Più tossiche e pericolose di quelle classiche, queste nuove droghe riescono spesso ad aggirare i divieti. Molte di loro, infatti, non si trovano ancora nella tabella ministeriale delle sostanze stupefacenti (illegali e controllate), e dunque possono essere acquistate su internet senza ostacoli. L’inserimento di una sostanza nell’elenco di quelle illegali è lungo e complesso, ed inizia dall'attività del Centro Antiveleni (Cav) dell'Ics Maugeri Spa Società Benefit, struttura di riferimento del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio. In Terris ha intervistato il dott. Carlo Locatelli, tossicologo clinico, direttore del Cav. Dott. Locatelli, quale attività legata alle droghe svolgete nel Centro Antiveleni che dirige alla Maugeri? “Siamo l’unico servizio clinico aperto 24 ore su 24 per tutto l’anno che ha lo scopo, su incarico del Dipartimento Antidroghe della Presidenza del Consiglio, di identificare i casi di intossicazioni acute da nuove sostanze: l’iter che ne consegue è l’inserimento nella tabella delle sostanze controllate perché pericolose per la salute”. Come li identificate? “Lavoriamo in contatto con gli ospedali italiani, i quali richiedono consulenza specialistica quando arriva d’urgenza un paziente in pronto soccorso o in un reparto psichiatrico con alterazioni dovute a sostanze d’abuso. Il nostro compito è quello di stabilire, sulla base della descrizione del paziente che ci viene fatta telefonicamente, qual è la sostanza e quali sono i trattamenti cui sottoporlo. Dopo di che, nei nostri laboratori cerchiamo di identificare le sostanze che hanno causato l’intossicazione”. Quante nuove sostanze avete individuato negli ultimi anni? “Le nuove sostanze psicoattive attualmente note all’Agenzia europea delle droghe sono circa 750 molecole. In Italia, su circa 15mila consulenze per droghe effettuate negli ultimi anni per gli ospedali italiani, abbiamo potuto studiare con precisione circa 1.300 pazienti. Abbiamo trovato su di loro tracce di innumerevoli sostanze, vecchie e nuove, spesso combinate tra loro. Tra le nuove si conta una grossa quantità di ketamine e derivati. Poi ci sono i cannabinoidi sintetici, molecole di sintesi fatte in laboratorio che sono 50-100 volte più tossiche della marijuana. Spesso i cannabinoidi vengono assunti con leggerezza, pensando si tratti di marijuana o simile, ma le conseguenze sono devastanti”. Anche letali? “Consideri che l’indice di mortalità che riusciamo a stabilire attualmente ci risulta maggiore di quanto fosse per le vecchie droghe d’abuso come eroina, cocaina, ecstasy, marijuana, hashish. Del resto queste nuove sostanze sono molto più potenti e sono efficaci a dosi molto basse. Tant’è che quando non portano alla morte, possono comunque far scaturire conseguenze terribili, anche per una sola assunzione, che incidono sul sistema nervoso causando disordine patologico che non lascia più l’individuo”. Come hanno potuto le nuove droghe diffondersi in modo così esteso? “Anzitutto perché sono di facile reperibilità. Si comprano su internet, senza dover correre il rischio di mettersi in contatto con uno spacciatore. Arrivano in piccole buste postali direttamente nella propria cassetta delle lettere. Poi si possono ‘nascondere’. Un esempio: se uno assume marijuana e poi fa un incidente automobilistico, le tracce della sostanza vengono individuate durante le analisi in pronto soccorso. Al contrario, nel caso costui abbia assunto un cannabinoide sintetico, nelle sue urine non ne rimane traccia e non ne deve rispondere davanti alla giustizia. C’è poi un altro motivo: di queste 750 nuove droghe, molte non sono ancora catalogate, dunque non sono considerate sostanze stupefacenti e sono di libero commercio. Tradotto: potrebbero essere acquistate anche al banco del pesce, persino da un minore, senza alcun rischio legale. Ecco il motivo per cui sono così diffuse: hanno effetti superiori a quelle delle vecchie sostanze, ma non sono ancora proibite”. Quale iter seguite per catalogare una nuova sostanza stupefacente? “Dobbiamo dimostrare che si tratti di sostanze che fanno male alla salute, illustrando il caso in modo esaustivo e inviandolo al Consiglio superiore della sanità e al ministero della Salute, che poi si occupa di fare l’ordinanza. È un processo lungo e complesso, uguale in tutti gli Stati”. Quanto dura? “Fra raccolta di dati e relazione, a noi partono 1-2 mesi. Altri 4-5, mediamente, occorrono alle sedi amministrative e statali per le loro valutazioni. Ma il problema è che catalogata una nuova sostanza, ne escono altre dieci simili. Produttori e spacciatori sono più veloci di noi nel realizzare quella che ufficialmente è una nuova sostanza chimica da ricerca, ma che in realtà viene poi assunta come stupefacente da chi la acquista”. Come arginare questo fenomeno? “Mi chiede di trovare la soluzione a un problema che le Nazioni Unite hanno dichiarato almeno temporaneamente ingestibile nel 2013. Il punto è che sono sostanze chimiche, prodotte in modo veloce e inarrestabile in Paesi come India e Cina, il cui acquisto può essere giustificato per ragioni molteplici: ad esempio alcune di queste sostanze possono essere falsamente vendute come concime o come profumatori d’ambiente. C’è un grosso movimento di forze da parte di Unione Europea e Stati Uniti per contrastare questa nuova emergenza sanitaria, ma è un commercio che ad oggi appare incontrastabile”. Tra i giovani dilaga l’assunzione di “spice”. Che droga è? “È un cannabinoide sintetico, il primo ad essere messo in commercio negli ‘smart shop’ o in internet. Il primo caso che abbiamo identificato in Italia è del 2008. Ma si tratta di un nome ‘commerciale’, che appare sulla confezione, la molecola che c’è dentro varia costantemente ogni qual volta quella precedente viene catalogata da uno Stato”. Mi sta dicendo che spesso ciò che si trova dentro le confezioni con la scritta “spice” si può acquistare in modo legale? “Esatto, in molti casi è così. Tenga presente che le forze dell’ordine fanno un gran lavoro e molti siti vengono chiusi perché vendono sostanze stupefacenti illegali. Ma ci sono anche ‘spice’ non catalogate, pertanto acquistabili senza correre rischi”. Chi sono i consumatori tipo delle nuove droghe? “Tracciare un profilo non è facile. Consideri che i consumatori, basandoci solo sulla casistica ospedaliera, hanno in genere tra i 16 e i 55 anni. Purtroppo ci sono stati casi anche tra bambini e adolescenti di 10-15, ma normalmente in questa fascia d’età la sostanza più consumata è la marijuana, dunque una vecchia droga, che rappresenta ancora l’accesso al mondo delle sostanze stupefacenti”. Legalizzare la marijuana - mi passi la metafora - significa aprire ai giovani questa porta d’accesso? “Detto da un tossicologo, legalizzare la marijuana è l’errore più grave che si possa fare. Da un lato c’è tolleranza zero per l’assunzione di alcol da parte degli automobilisti, dall’altro c’è chi spinge per la legalizzazione della marijuana. In futuro, per paradosso, potrebbe essere fermato un automobilista che ha bevuto una birra e non uno che si è fumato una canna, malgrado quest’ultimo rappresenti un pericolo maggiore. È un paradosso. Il legislatore faccia ciò che ritiene, ma dal punto di vista sanitario siamo alla follia”. Fonte- interris.it - Federico Cenci - PREGHIERA Signore, tu che rifiutasti vino e file prima di essere crocifisso, donaci la forza necessaria per non ricorrere alle droghe, per affrontare le prove e le sofferenze che incontriamo. Ti preghiamo, perciò, per coloro che di droghe ne fanno uso: dà loro la forza di smettere e di confidare in Te, invece che in una sostanza chimica per affrontare la vita. Riempi Tu i vuoti delle loro vite con la potenza e la grandezza dell'amore che sgorga dal Tuo Cuore. Il nostro pensiero va anche a quei fratelli che hanno smesso o stanno smettendo di drogarsi: fa che loro abbiano sempre la forza di lottare e che noi abbiamo la forza di affiancarli per rendere più leggera la loro croce. Amen. |
Post n°9549 pubblicato il 12 Dicembre 2017 da diglilaverita
La lotta contro il presepe è lotta contro Dio, contro la vita e la fede. Grazie al Cielo però c'è un popolo che non "dorme" e che vigila alla difesa dei propri valori e delle proprie tradizioni. Fare il Presepe oggi non è più semplicemente osservare un'antica tradizione, ma compiere un atto di libertà. |
Post n°9548 pubblicato il 09 Novembre 2017 da diglilaverita
Che i miracoli dei Vangeli siano aggiunte postume, come vogliono certi critici moderni, è:
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Post n°9547 pubblicato il 12 Ottobre 2017 da diglilaverita
Abbiamo visto che ogni giorno porta un nuovo tassello al mosaico del vasto disegno perseguito dalla neochiesa per sostituirsi, se possibile inavvertitamente, alla vera Chiesa cattolica, fondata da Gesù Cristo e affidata a san Pietro e ai suoi successori. Al centro della manovra c’è una strategia per assimilare gran parte della dei contenuti della cosiddetta Riforma protestante: in nome di un non meglio specificato ecumenismo, di fatto si sta dando ragione a Lutero, su tutta la linea, a 500 anni di distanza dallo scisma da lui provocato. E, ancora una volta, l’attacco parte dalla Chiesa cattolica tedesca; o, come sarebbe più giusto dire, dalla neochiesa, o contro-chiesa progressista tedesca, la prima ad essere infettata, per evidenti ragioni storiche, culturali e geografiche, dall’eresia luterana e, più tardi, dall’eresia modernista: la quale, della prima, aveva ereditato non pochi aspetti, sia metodologici che contenutistici. La neochiesa tedesca, quella dei Rahner, dei Kasper, dei Marx, sostenuta dalle sue propaggine svizzere e olandesi (si pensi a teologi come Hans Küng o come Edward Schillebeeckx, imbevuti d’idee protestanti, oppure al famigerato Nuovo catechismo olandese, che, nel 1966, ereditava in pieno lo “spirito” del Concilio e illustrava fin troppo chiaramente la deriva neomodernista e semiprotestante della nascente neochiesa), è sempre stata in prima fila nell’introduzione delle peggiori novità che si son succedute nella Chiesa cattolica durante gli ultimi cinquant’anni. Sempre all’attacco dei dogmi, della liturgia, della sacra Tradizione, sempre smaniosa di rivedere, rileggere e reinterpretare le Scritture, sempre più assetta di “purezza evangelica”, cioè, in altre parole, sempre più insofferente del culto degli Angeli, dei Santi e di Maria Vergine, questa neochiesa di area tedesca e olandese sta guidando, ancora una volta, l’attacco contro quel poco che resta di cattolico nella Chiesa, e si sta preparando a sferrare l’assalto finale alla sua più munita cittadella: quella mariana, tanto cara specialmente alla devozione popolare, dopo che i teologi, gli intellettuali e le persone di cultura medio-alta hanno cominciato a prendere le distanze da essa, sconfessando secoli e secoli di tradizione culturale “alta”, per la quale il culto di Maria si trovava nel centro stesso della dottrina e della teologia cattoliche (dov’è un poeta della statura di Paul Claudel, che scriva versi per celebrare la Madonna, oggi? Abbiamo solo degli Enzo Bianchi che fanno di tutto per metter la sordina: Maria non può essere il riferimento per la promozione della donna nella Chiesa). A segnalare i prodromi dell’offensiva antimariana è stato, ancora una volta, il bravo Marco Tosatti, che riferisce delle grandi manovre in atto nella neochiesa tedesca. La notizia, fresca d’inchiostro, è che la Conferenza Episcopale tedesca ha presentato una nuova “traduzione unificata” della Bibbia, valida, cioè, sia per i cattolici che per i protestanti: a quale scopo, non è dato sapere, visto che i protestanti, oltre a essersi praticamente liquefatti nella società tedesca, nel 2005 hanno rotto con questi patetici tentativi di giungere a una traduzione condivisa coi cattolici, e son tornati, puramente e semplicemente, alla vecchia e buona (si fa per dire…) traduzione effettuata da Martin Lutero in persona, fra il 1522 e il 1534. Potrebbero sembrare cambiamenti di poco conto, invece rivestono un significato enorme; senza contare che, per capirne tutta la portata, bisogna tener presente che quasi ad ogni versetto della Bibbia i valorosi filologi e biblisti germanici hanno ritenuto giusto e opportuno apportare qualche cambiamento, più o meno significativo. Il risultato complessivo è impressionante. Cambiando una parolina qua e una là, e dando l’impressione che si tratti solo di “normali” revisioni e adattamenti linguistici, sempre al solo scopo di facilitare la lettura e la comprensione dei testi, di fatto si opera una radicale riscrittura della Bibbia. Una riscrittura che avrebbe incontrato, crediamo, la benevola attenzione, se non proprio la piena approvazione, del “buon” Lutero, ma che avrebbe fatto accapponare la pelle e arricciare tutti i peli di san Pio X, di Pio XI e di Pio XII, per non parlare dei papi del Concilio di Trento e dei secoli successivi. Dunque, gli ultimi cattolici sono avvisati: si sta preparando la battaglia finale per decidere se la Chiesa deve essere definitivamente soffocata, ingoiata e metabolizzata dalla neochiesa, senza che ne resti neppure il ricordo, oppure no. La posta in gioco è decisiva. Dietro la “battaglia” sul parto verginale di Maria, sta tutto l’insieme del culto mariano: se i seguaci della neochiesa riusciranno a far passare le loro ”riforme”, poco alla volta, dopo la mano si prenderanno tutto il braccio, come hanno sempre fatto. Sanno, peraltro, di muoversi su un terreno estremamente delicato; sanno di non poter andare all’assalto frontale di un punto così importante della teologia cattolica, e così caro al cuore dei credenti: per cui si muoveranno con particolare cautela, come ladri nella notte, e faranno di tutto per dissimulare le loro vere intenzioni. Eppure, osservatori spassionati si sono già accorti della portata sconvolgente della nuova traduzione della Bibbia, voluta dalla Conferenza Episcopale tedesca (ma da dove veniva tutta quella urgenza, poi?), e ne hanno parlato in termini di forte perplessità, sottolineando come non si tratta di un aggiornamento meramente linguistico, perché dietro i cambiamenti linguistici si aprono fondamentali questioni teologiche. E adesso vorremmo spiegare quale sia, esattamente, nel culto mariano, l’aspetto che fa problema per i progressisti e i modernisti, cosa che ci aiuterà a comprendere le loro future mosse. La traduzione del passo di Isaia ha a che fare con la verginità di Maria dopo la nascita del Messia, cosa che, per loro, non è importante: se fosse solo per quello, si limiterebbero a considerarlo un giocattolo cui sono molto affezionati i cattolici più tradizionali, e li lascerebbero giocare in pace (ci si perdoni il linguaggio disinvolto: cerchiamo di metterci nei panni del nemico). Ciò che veramente li preoccupa, è quello che Maria rappresenta in quanto Donna, cioè in quanto essere umano: la perfezione che può essere raggiunta da una creatura che si abbandona totalmente alla volontà di Dio. In questo senso neanche il dogma della Immacolata Concezione, fortemente voluto da Pio IX, l’8 dicembre 1854 rappresenta di per sé, dal loro punto di vista, un problema insormontabile, perché si limita ad aggiungere un elemento di perfezione in una creatura resa comunque perfetta dalla fede assoluta in Dio. Semmai, l’Immacolata Concezione è un problema, per loro, in quanto si lega con Lourdes; e Lourdes con la Salette e con Fatima, cioè con una serie di forti richiami di Maria alla conversione dell’umanità e ad alcune rivelazioni private nelle quali si parla dell’apostasia del clero, specie ai suoi massimi livelli. Maria, dunque, è la Donna che ha una fede totale in Dio, nelle sue promesse, nel suo amore per noi; secondariamente, è la Donna senza peccato originale. Per i modernisti e i cattolici progressisti, l’argomento dell’“peccato” è tabù, e infatti non ne parlano mai: ricorderebbe loro la disarmonia e l’incompletezza dell’umanità lontana da Dio. Curioso: proprio la neochiesa che ha coniato l’espressione “ferita” per giustificare i peccatori, ma senza nominare il peccato, ha un’istintiva ripugnanza ad ammettere che non solo i singoli uomini, ma l’uomo in quanto tale, è ferito da una condizione generale, derivante dal Peccato originale. Ma si spiega: perché la “ferita” del peccatore si può facilmente ridurre a un dato psicologico, mentre la “ferita” del genere umano ha una radice teologica; la prima si può sanare con un po’ di “accompagnamento” e di “misericordia”, la seconda resta, duramente, inesorabilmente, e solo Dio la può sanare, Lui e nessun altro. Pertanto, ciò che, nel culto mariano, disturba quei signori, è il richiamo alla vita di perfezione, e, secondariamente, alle conseguenze del peccato. Prendiamo il caso del gesuita omosessuale James Martin, che auspica matrimoni omosessuali in chiesa e perora la causa della beatificazione degli omosessuali: si sa che ha mandato i suoi auguri agli “amici” delle sigle LGBT, affinché si divertano al Gay Pride. Come si fa a parlare della perfezione, come si fa a parlare delle conseguenze del peccato, con un clero di questo genere? Ecco allora l’unica strategia possibile: erodere, pian pianino, il culto mariano, in ciò che ha di essenziale; “normalizzarlo”, ridurlo a un fatto emotivo e sentimentale, svuotandolo di significato teologico. |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
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