ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Agosto 2009

1 SETTEMBRE 2009: QUARTA GIORNATA PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO

Post n°2276 pubblicato il 31 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il 1 settembre 2009 la Chiesa cattolica celebra la quarta giornata per la salvaguardia del creato. L’obiettivo di tale giornata è quello di far prendere sempre più coscienza ai cristiani che l’impegno per il creato fa parte dell’ azione pastorale ordinaria della Chiesa. Oggi di fronte a tendenze panteistiche di alcuni movimenti verdi, è bene che i cristiani si ricordino che nel “Credo” che ogni domenica si recita nella celebrazione eucaristica festiva essi professano la loro fede in Dio Padre, creatore del cielo e della terra, e che poi Dio ha creato tutto per mezzo ed in vista di Cristo. Il cristianesimo considera la creazione come opera di Dio, che resta sempre il Signore del creato, cosicché l’uomo non ne diventa mai il padrone assoluto, ma riceve da Dio il mondo come un dono per il suo bene e, affinché come collaboratore di Dio, lo porti a compimento nel migliore dei modi. Per la teologia cristiana, le cose create sono il segno di Dio e ne portano l’impronta, ed è proprio attraverso di esse che l’uomo naturale, senza una particolare rivelazione divina, sperimenta la bontà e la bellezza di Dio. Scrive san Paolo nella Lettera ai Romani: “Dalla creazione del mondo in poi le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate con l’intelletto delle opere da Lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità” (Rom 1, 20). Il creato non ha solo una valenza economica, pragmatica e utilitaria, ma ha anche un valore religioso ed estetico, cioè attraverso la sua contemplazione l’uomo si deve elevare spiritualmente e filosoficamente alla divinità. Allora la devastazione ecologica e l’avvilimento della natura sono per i cristiani quasi un sacrilegio, cioè una grave profanazione di quel tempio di Dio che è il creato e rientra nella categoria morale di peccato sociale. Al corretto rapporto dell’uomo con l’ambiente il santo padre Benedetto XVI dedica alcuni paragrafi dell’enciclica “ Caritas in veritate”. Il papa scrive che il creato “ è stato donato da Dio a tutti e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni future e l’umanità intera”. Nell’enciclica il pontefice censura l’incetta delle risorse naturali che genera sfruttamento e frequenti conflitti e l’accaparramento energetico che rappresenta un grave impedimento per i paesi poveri. Benedetto XVI poi sottolinea che “ il libro della natura è uno e indivisibile, sul versante della vita, della sessualità, del matrimonio, della famiglia, delle relazioni sociali, in una parola dello sviluppo umano integrale”. Il tema di quest’anno è sull’aria come dono di vita. Infatti è evidente a tutti che senza aria non c’è vita. Ed è evidente che le tante emissioni- si pensi solo al traffico automobilistico- abbiano gravemente inquinato l’aria. Da ciò emerge un problema non soltanto per la salute dei singoli ma anche a livello planetario perchè i cosiddetti “gas serra” non più assorbili nel ciclo naturale, contribuiscono al cambiamento climatico. In questo 2009 in cui ricorre l’ottavo centenario della presentazione della regola da parte di san Francesco a papa Innocenzo III, è il Cantico delle creature di frate Francesco a fare da sfondo a tale giornata di sensibilizzazione. Il santo d’Assisi  infatti ringrazia il Signore “ per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo”. Nel messaggio firmato dalla commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e dalla commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, si afferma che in quanto credenti i cristiani sono chiamati ad un particolare impegno di custodia del creato. Tale attenzione nasce appunto dalla fede cristiana e trova il suo fondamento nella Parola di Dio. Il documento ricorda la Genesi in cui Dio soffia nelle narici dell’uomo per indicare che ogni forma di vita rinvia in ultima analisi allo “ Spirito”. Si sottolinea anche che Gesù, dopo la risurrezione, alita sui discepoli donando il suo Spirito. Ma, insieme al “soffio della vita” si manifesta anche il peccato di cui la crisi ecologica è una conseguenza. Quindi se come cristiani si prende coscienza del peccato che nasce da un rapporto sbagliato con il creato, si è pure chiamati alla conversione ecologica. Il documento dei vescovi fornisce alcune indicazioni pratiche come il ridurre l’uso dell’auto o del riscaldamento; ottimizzare l’uso dell’energia a partire dalla progettazione degli edifici; valorizzare le energie pulite e rinnovabili. Solo così si potrà attuare quel principio di precauzione a tutela delle generazioni future ma anche di quei poveri della terra che già patiscono gli effetti perversi dei mutamenti climatici. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

PADRE AMORTH: SATANA E' L'ISTIGATORE DI CERTE CAMPAGNE GIORNALISTICHE, PER DIVIDERE E PERSEGUITARE

Post n°2275 pubblicato il 31 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

“Non dico che il giornalista o la singola persona siano posseduti dal Demonio, ma quando avvengono casi clamorosi di attacchi, calunnie o ingiurie, esiste la istigazione di Satana che se la ride di gusto”: lo afferma padre Gabriele Amorth, decano  mondiale degli esorcisti, intervenendo sul caso Boffo- Il Giornale. “ Premetto che io non leggo la stampa e non vedo la tv e quindi del fatto specifico non mi sono occupato, ma indubbiamente in tutta la storia, specie se poco chiara e tendente a colpire la Chiesa, ci sta l’impronta di Satana”. In che senso, padre Amorth: “ il giornalista che ha redatto il pezzo o il suo direttore non possono essere considerati diabolicamente posseduti, ma sono stati sottoposti ad una pesante istigazione di Satana e ci sono caduti. In parole povere, Satana lancia le sue potenti tentazioni e sta all’uomo il libero arbitrio di accettare o rifiutare. In questo caso, le insinuanti parole di Satana hanno fatto centro”. Padre Amorth, si parla ormai di clima politico imbarbarito e velenoso. Ritiene che questa situazione possa far comodo e giovare a Satana?: “ certo, anzi ritengo che sia il suo panorama ideale. Per natura il Diavolo vuole e cerca la zizzania, la divisione, la lite e in particolare cerca in ogni modo di attaccare la Chiesa. Un fatto del genere che da un lato ha contribuito ad intorbidire ed ammorbare il clima politico con ineleganti attacchi alla Chiesa, sicuramente piace a Satana che ne è l’autore ed ideatore”. Dunque si può affermare che questo spiacevole episodio sia stato anche un parto di Satana: “ piano. Dico che Satana ha tentato e lanciato le sue seduzioni, meglio istigazioni. I giornalisti, per smania del successo o per altro, hanno abboccato alle lusinghe e alle tentazioni del demonio. Da questo punto di vista è lecito parlare di piano satanico e di vittoria di Satana”. I mezzi di informazione, sia di stampa che televisivi, ormai hanno sempre maggior diffusione, ritiene che possano  servire a Satana per compiere azioni nefaste?: “ sicuramente. Sul tema, per altro, esiste molta ed abbondante letteratura, anche recente. I mezzi di informazione possono essere strumenti scelti da Satana per distruggere la società. Anzi non è per niente sbagliato e risponde a verità, che il Demonio si serva spesso dei mezzi di comunicazione di massa per raggiungere i suoi obbiettivi: ma attenzione, Satana propone, lusinga, accarezza, ma tocca sempre all’uomo accettare o rifiutare le sue tentazioni. Dunque, bisogna saper resistere a Satana e girargli alla larga. Ma nel caso di specie, non ho dubbi: l’istigazione satanica vi è stata”. - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

INTERVISTA A GIACOMO GALEAZZI, VATICANISTA DE “LA STAMPA”, SU KAROL WOJTYLA

Post n°2274 pubblicato il 31 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

V)Cosa la colpisce di più della biografia di Giovanni Paolo II?

G)“Ultimo dei tre figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, in pochi casi come per il futuro Giovanni Paolo II la biografia di una persona destinata a diventare protagonista del proprio tempo è indicativa, fin dai primi anni, della sua missione. Nacque il 18 maggio 1920 e fu battezzato il 20 giugno 1920 a Wadowice dal parroco Franciszek Zak. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932, sua madre nel 1929, suo padre, sottufficiale dell’esercito, nel 1941. La sorella, Olga, era morta prima che lui nascesse. A 9 anni Karol Wojtyla ricevette la prima comunione e a 18 la cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore «Marcin Wadowita» di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all’Università Jagellónica di Cracovia. Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava e,  in seguito, nella fabbrica chimica «Solvay» per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania. A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’arcivescovo di Cracovia, il cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del «Teatro Rapsodico», anch’esso clandestino. Soltanto a guerra terminata il seminario maggiore di Cracovia viene riaperto. Nella Facoltà di Teologia dell’Università Jagellónica, l’ex seminarista clandestino Karol Józef Wojtyla completa i suoi studi e il 1° novembre 1946 riceve l’ordinazione sacerdotale per le mani dell’arcivescovo Sapieha. Poco dopo fu inviato a Roma, dove, sotto la guida del domenicano francese padre Garrigou-Lagrange, conseguì nel 1948 il dottorato in teologia, con una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce. In quel periodo, durante le vacanze, presta servizio pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda. Nel 1948 ritorna in Polonia ed è coadiutore prima nella parrocchia di Niegowic, vicino a Cracovia, e poi in quella di San Floriano, in città”.
V)Quale ruolo aveva?
G)”Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese i suoi studi filosofici e teologici. Nel 1953 presentò all’Università cattolica di Lublino la tesi: «Valutazione della possibilità di fondare un’etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler». Più tardi, divenne professore di teologia morale ed etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella facoltà di teologia di Lublino. Il 4 luglio 1958, Pio XII lo nominò vescovo titolare di Ombi e Ausiliare di Cracovia. Ricevette l’ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedrale del Wawel (Cracovia), dalle mani dell’arcivescovo Eugeniusz Baziak. Accanto a lui, come sempre Wanda Poltawaka. «All’uscita dalla chiesa una signora gli chiese:”Eccelenza questa donna è sua sorella?”. E lui senza pensarci un attimp:”Sì, mia sorella”», racconta Wanda. Il 13 gennaio 1964 fu nominato arcivescovo di Cracovia da Paolo VI, che lo creò e pubblicò Cardinale nel concistoro del 26 giugno 1967. Partecipò al Concilio Vaticano II (1962-1965) con un contributo importante nell’elaborazione della costituzione «Gaudium et spes». 32 anni dopo l’ordinazione sacerdotale a Cracovia, i cardinali, riuniti in Conclave, elessero Papa il 16 ottobre 1978, proprio l’ex studente di Wadowice, città a 50 km da Cracovia, innamorato del teatro e della montagna. Giovanni Paolo II, 263° successore dell’apostolo Pietro e il suo pontificato è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa (quasi 27 anni).
V)Un pontificato con numeri record. Vero?
G)”Sì. 104 viaggi apostolici nel mondo, 146 in Italia, 317 parrocchie visitate su un totale di 333, 20 milioni di pellegrini incontrati in piazza Sa Pietro. Ha inventato le giornate mondiali dei giovani e delle famiglie, i meeting interreligiosi di Assisi, ha proclamato 1338 beati e 482 santi, ha creato 232 cardinali in 9 concistori, ha presieduto 15 assemblee del Sinodo dei Vescovi, ha firmato 14 Lettere encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche. E, come «privato Dottore», ha scritto anche 5 libri. Giovanni Paolo II è morto in Vaticano il 2 aprile 2005, alle ore 21.37, «mentre volgeva al termine il sabato e si era già entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia»”. Da quella sera e fino all’8 aprile, quando hanno avuto luogo le esequie, più di tre milioni di pellegrini sono confluiti a Roma per rendere omaggio alla salma di Karol Wojtyla, attendendo in fila anche fino a 24 ore per poter accedere alla Basilica di San Pietro. Il 28 aprile successivo, Benedetto XVI ha concesso la dispensa dai cinque anni di attesa dopo la morte per l’inizio della causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II. La Causa è stata aperta ufficialmente il 28 giugno 2005 dal cardinale Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma”. - Bruno Volpe -Pontifex -

 
 
 

GIOVANNI PAOLO II CELEBRAVA IN MODO MISTICO L'EUCARESTIA

Post n°2273 pubblicato il 30 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

" Posso confermare che alcune volte, dopo aver  amministrato la comunione a sè stesso, durante la Messa, Giovanni Paolo II rimaneva fermo, in silenzio, senza profferire parole, tanto che don Stanislao  talvolta mi domandava, ma perchè si ferma tanto, che cosa  gli accade"?: lo afferma lo storico cerimoniere di Giovanni Paolo II, Monsignor Piero Marini,Presidente dei Congressi Eucaristici internazionali. Marini, fine liturgista,ha voluto parlare di Giovanni Paolo II, del modo di pregare del defunto Papa, dei suoi rapporti con lui ed anche della santità dello scomparso pontefice. Iniziamo con la celebrazione della Eucarestia, che cosa ha notato in particolare?: " le assicuro che la viveva con grande intensità emotiva e trasporto,ma quello che mi ha colpito maggiormente è un altro punto". Quale?: " a volte, non sempre, dopo aver amministrato a sè stesso la comunione durante la Messa, rimaneva fermo,immobile, assente, quasi lontano dai suoi pensieri. Immobile". Immobile?: " certamente, aveva un'aria distante, quasi lontana, e questo accadeva a volte dopo l'aver preso la comunione". A che cosa lo attribuisce?: " alla particolare intensità mistica e spirituale con cui celebrava la messa. Ricordo che don Stanislao, quando accadevano queste cose, mi chiedeva ,perchè sta fermo tanto tempo, che cosa sta accadendo? Ed io non sapevo darmi una spiegazione razionale a questo accadimento". Antonio Socci, in un bel libro su  Giovanni Paolo II, ha parlato di  sue doti soprannaturali e quindi di misticismo del Papa: " premetto che non ho letto il libro e quindi non posso esprimere sul tema una opinione articolata. Comunque ,se per misticismo intendete una particolare predisposizione alla spiritualità, al vivere la messa con senso di santità e distacco, confermo  la idea che ha avuto Socci. Insomma, sono della opinione che la celebrazione di Giovanni Paolo II era intrisa di spiritualità,ma il problema non va legato solo alla messa quanto a tutto il suo modo di pregare. Lui dava grande importanza alla preghiera e quando pregava effettivamente si assentava, entrava in diretto contatto con Dio, insomma era come se fosse un'altra persona. Giovanni Paolo II dava grande rilevanza alla preghiera,vero". Da cerimoniere di lungo corso, ha mai avuto difficoltà con lui?: " no, assolutamente mai". Per difficoltà intendiamo problemi di comunicazione, di affinità elettive?: " le ripeto,mai. Ci siamo sempre intesi benissimo e non abbiamo mai,dico mai, avuto contrasti in tema di celebrazioni o  idea di celebrazioni. Il nostro rapporto è stato sempre ideale e perfetto". Poi aggiunge: " se  si riferisce a difficoltà di carattere logistico, queste ci sono state e in particolare quando le sue condizioni di salute sono peggiorate o in alcune messe all'estero turbate da fenomeni locali o meteorologici. Ecco, il solo vero ostacolo sono state le sue condizioni fisiche,ma il rapporto tra Papa e cerimoniere è stato sempre bello, limpido e solido,mai incrinato da niente. Eravamo in perfetta sintonia e ci stimavamo". Secondo lei che è stato a diretto contatto, è santo?: " io sono della idea che sia santo. Premetto che mi impressionava la idea  intensa che dava alla santità. Intanto era un innamorato di Maria e di quella di Kalvaria nel particolare anche se lo aveva affascinato pure quella di Niegowic, poi riteneva importante il concetto di santità". Dunque secondo lei è santo?: " non ho mai conosciuto una persona più vicina a Dio di lui. Amava l'uomo, del cristianesimo possedeva una idea chiara di servizio ed era attento alle esigenze delle persone. Non ha mai discriminato nessuno e tutta la sua vita fu un inno al Vangelo. Dunque ritengo che sia evangelicamente santo. Poi la santità è alla portata di tutti, ognuno può essere santo  mettendo nella pratica il Vangelo, insomma la santità non è un traguardo per pochi eletti. Da questo punto di vista la vita di Giovanni paolo II fu un grande e completo inno alla santità. Io lo penso santo". Però i tempi della beatificazione sembrano allungarsi: " non entro in questo tema, nella Chiesa quello che sembra lungo è breve. Ma ritengo che più passa il tempo e maggiormente la gente ne apprezza la bontà, il carattere e la santità. Bisogna dare tempo. Non abbiamo fretta. Lo ripeto, era, ed è santo, ma bisogna saper aspettare". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

LA LITURGIA E' UNA COSA SERIA, NESSUNO PUO' IMPROVVISARE COSE DI MAL GUSTO

Post n°2272 pubblicato il 30 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Da poco si è conclusa a Barletta la sessantesima settimana liturgica dal titolo Celebriamo la misericordia di Dio, dedicata prevalentemente al sacramento della Penitenza. Inutile dire che il dibattito ha centrato anche la liturgia in genere. Ne abbiamo discusso con il Cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos, Presidente Emerito della Pontificia Commissione Eclesia Dei,autentico gentiluomo ed esperto di liturgia. Eminenza, nel corso del dibattito di Barletta, è emerso un dato per altro già conosciuto. Ovvero,la confessione sacramentale vive un periodo di scarsa fortuna, a che cosa si deve?: “ la verità è che oggi è spesso sparito o comunque si è attenuato fortemente, il senso del peccato. La gente non sa riconoscere o non vuole, i peccati veniali da quelli mortali, non ha questo criterio e talvolta se ne costruisce di suoi. Questo,per altro lato, svilisce il senso di colpa e il rispetto della Legge di Dio, ovvero dei Comandamenti”. Solo responsabilità dei fedeli?: “ nella maggior parte dei casi direi di sì, ma è triste e penoso riconoscere che qualche volta le responsabilità stanno anche tra i sacerdoti, che denotano una scarsa disponibilità al sacrificio e alcune volte rappresentano le condotte peccaminose in modo soft, dunque facendo quasi credere che certe cose siano naturali o normali”. Passiamo ad aspetti tipicamente liturgici, visto e considerato che abbiamo parlato di sacerdoti. Molte volte si parla della Santa Messa come di festa o banchetto,condivide?: “ dunque, la messa è anche una festa, ma non nel senso pagano in cui si crede. Viene prima,ma molto prima, il concetto di sacrificio incruento di Cristo e una volta compreso che la Messa è sacrificio,dono e mistero, si può parlare di festa. Ma limitarsi alla festa è quasi un aspetto protestante,superficiale”. Secondo alcuni autori e liturgisti sarebbe venuto meno il senso del sacro: “ vero e condivido, è venuto meno il senso del sacro. Nel senso di rispetto di adorazione, silenzio, venerazione. Ecco, perché la Messa deve recuperare al più preso questo aspetto di sacralità”. In alcune chiese,specie di stile moderno, il Tabernacolo è finito in seconda posizione, quasi in un cantuccio,come se il padrone di casa desse fastidio: “ su questo punto io andrei cauto. Credo certamente che la posizione più corretta del Tabernacolo,proprio per favorire l’adorazione, sia centrale, ovvero collocato nell’altare principale. Questo va benissimo in Chiese piccole e specialmente di modesti centri. Il discorso si fa un poco diverso quando pensiamo a cattedrali grandi o città di arte dove le chiese vengono visitate più per motivi turistici che di fede e anche da non cattolici,penso a San Pietro a Roma. In quei casi mettere il Santissimo in una cappella laterale non è male, a condizione che quella cappella sia un luogo consono e degno a quello che ospita”. Veniamo agli abusi liturgici durante le messe: “ si potrebbe fare un campionario,ma io qui non voglio polemizzare e tanto meno stilare paragoni. Mi limito a dire che nessuno è padrone della santa liturgia della Chiesa e ci sono due cose che fanno male al senso del sacro, cioè le invenzioni teologicamente campate in aria di alcuni preti e le arbitrarie modifiche ai testi. Si mettano in testa che  nessuno è padrone della liturgia,neppure il sacerdote. Spiacevolmente oggi alcuni sacerdoti,per mania di protagonismo, rassomigliano a mediocri intrattenitori televisivi”. Che cosa pensa delle celebrazione verso oriente?: “ lo ripeto, non voglio fare polemiche. Ma io la penso come il Papa su questo punto. Il sacerdote è mediatore tra i fedeli e Cristo, non è protagonista, ma attua nella persona di Cristo e a lui umilmente si rivolge alzando le mani. Dunque se si rivolge a Cristo, la posizione più logica e naturale e direi teologicamente corretta, è verso Oriente non per un motivo geografico, ma perché oriente rappresenta il Sole, ovvero Cristo. Questo per alcune parti della liturgia come per le preghiere. Mentre le letture e la relativa spiegazione non hanno alcuna necessità di collocazione ad oriente e possono benissimo essere fatte di volto ai fedeli”. - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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