ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Ottobre 2012

COME SATANA CORROMPE LA SOCIETA'

Post n°7587 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Sono passati quasi cinquant’anni da quando per definire l’epoca contemporanea venne coniato il termine “società dello spettacolo”. In questo lasso di tempo i mezzi di comunicazione di massa si sono ulteriormente sviluppati, arrivando a raggiungere un grado di incisività costante e capillare. Oggi, tutto è spettacolo, filtrato dal principale apparato di cui questa società si serve: la televisione. Lo spettatore, inerte innanzi allo schermo, è viepiù vulnerabile, espone la sua mente a un meccanismo persuasivo che, operando su vasta scala anche mediante messaggi subliminali, manipola le masse.
Ne deriva che chi controlla i palinsesti televisivi possiede il più efficace strumento di controllo mai esistito, capace di orientare le opinioni, le scelte, i comportamenti di milioni di persone.
A margine di queste considerazioni sorge qualche quesito, ovvero: dove vanno ricercati i poteri che dispongono di una simile risorsa? Quali messaggi veicolano tra le masse? In ultimo, che interesse ne traggono? A queste tre e ad altre domande prova a rispondere Annalisa Colzi, una scrittrice che da anni studia i fenomeni televisivi e pubblicitari per snidare le torbide finalità che vi si celano dietro. Nel 2009 ha dato alle stampe Come Satana corrompe la società (ed. Città Ideale), un libro che già nel titolo indica il sinistro aspetto che la scrittrice ritiene abbiano i manipolatori delle masse, propugnatori di mefistofeliche ideologie che quotidianamente ci avvelenano.

Gentile Annalisa, quando e come scocca la scintilla che la fa interessare a questo tema?

Nel momento in cui mi sono resa conto che l’utilizzo della droga, dell’alcool e del sesso era divenuta abitudine per tanti giovani. Ho cominciato a pensare che vi fosse qualcuno dietro a questo annientamento della personalità. Qualcuno di potente in grado di cambiare le opinioni personali e della coscienza.
E così, dopo varie ricerche, ho scoperto che il colpevole è rappresentato dal mondo mediatico in tutte le sue sfaccettature.

Può fornirci qualche esempio di programmi televisivi oggi in voga che rispondono all’inquietante descrizione che fa nel suo libro?

Per esempio Pollon, uno dei cartoni animati più amati dai bambini, dove si parla di cocaina come se nulla fosse. Il ritornello della canzoncina è molto chiaro “Sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria, se lo mangi o lo respiri ti dà subito l’allegria”. D’altra parte anche il gesto che compie Pollon con gli orsetti mentre la canta è eloquente.
Ma si può parlare anche dei Simpson, il cui protagonista è un ubriaco cronico dalla battuta macabra: “Evviva l’alcool, la causa di… e la soluzione a… tutti i problemi della vita!”. Battuta considerata ironica ma motivo di goliardia fra ragazzini che oggi cominciano a bere fin dall’età di 11 anni.
Vi è anche un altro aspetto inquietante legato ai media: i messaggi esoterici e satanici. Yu-Gi-Oh ne è un esempio. In questo cartone animato si parla di “attaccare con il mago nero”; di sprigionare lo “Spirito maligno dell’anello” e via di questo passo. Questi cartoni animati sono causa di incubi notturni per tanti bambini che spesso devono ricorrere all’esorcista per una benedizione.

La musica moderna è molto diffusa, specialmente tra i ragazzi. È anche in questo campo che si insinua il fumo corruttore?

Certo, anzi è la strada preferenziale utilizzata dai manipolatori della coscienza, perché certi personaggi diventano il punto di riferimento per tanti adolescenti. Ed ecco perché molti cantanti vengono istruiti appositamente per uccidere l’anima, e a volte anche il corpo, di tanti giovani fans.

Esempi in questo senso?

Lady Gaga, grande amica di Marylin Manson, canta testi insignificanti ma con video pieni di simbologie. Basta guardare il finale di Alejandro, dove viene strattonata dai ballerini che devono abusare di lei, esattamente come avviene nelle messe nere. Ma ancora più inquietante il video che viene proiettato durante i suoi concerti, dove la si vede mangiare un cuore di bue mentre il sangue le scorre sul corpo. Questo è esattamente quello che viene compiuto durante le messe nere.
Molti gruppi metal, come gli Slayer, gli Acheron, i Deicide e altri cantano testi pieni di riferimenti satanici. “Noi ci affidiamo nelle mani del nostro signore Satana” (Christ Illusion – Slayer). Oppure urlano di uccidere: “Nessun apparente motivo, semplicemente uccido e uccido ancora” (Kill Again – Slayer).
Ma anche i cantanti italiani non scherzano e, se anche non parlano di satanismo esplicito, istigano al suicidio, all’omicidio, all’utilizzo di droghe, di alcool, al sesso, all’anticlericalismo, alla perversione. Fabri Fibra – tanto per citarne uno – nel suo testo Cento modi per morire, ci dice che il “modo migliore per morire è con la droga, un mix di pasticche, eroina e altra roba”, ma anche che “visto che il triste Dio esiste la mia voglia di inferno non resiste, insiste, c’è che fa e c’è chi assiste, ma stare al mondo in fondo in che cosa consiste?”. Lo sparo finale di una pistola ci fa capire molto bene qual è la filosofia di questo cantante.
Di questi esempi se ne potrebbero fare a centinaia e sono in continuo aumento.

Chi sono i registi di tutta questa produzione mediatica che seduce e perverte gli spettatori?

Secondo il mio parere è la Massoneria guidata da Lucifero. Persone che stanno dietro le quinte al servizio del male.

Può aiutarci a capire meglio?

Si pensa diffusamente che la Massoneria sia un’associazione filantropica. Nulla di tutto questo, basta dare uno sguardo al carteggio massonico finito nelle mani del Papa Pio IX per capire la reale natura dei massoni. “… Non stanchiamoci, dunque, mai di corrompere. (…) Ora, è deciso nei nostri consigli, che noi non vogliamo più cristiani; ma non facciamo dei martiri uccidendoli, bensì rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Occorre che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano saturi. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici (…). Ma perché sia profonda, tenace e generale, la corruzione delle idee deve cominciare fin dalla fanciullezza, nell’educazione”.
Parole scritte nel 1824 ed oggi pienamente realizzate. Se ne deduce che ai grandi vertici mediatici si sono fatti spazio loro, i massoni. Come potevano altrimenti corrompere, instillare il vizio nei cuori se non attraverso potenti mezzi di comunicazione? Televisione, Internet, case editrici e case discografiche sono tutti organi controllati dalla Massoneria con compiti di propaganda antimorale.

In che modo, concretamente, gli effetti rovinosi che certi input causano soprattutto nei giovani favoriscono chi decide di promuoverli?

Potere e danaro sono certamente gli obiettivi principali a cui aspirano i massoni. Ma anche al trionfo del loro signore Satana. Il combattimento – ce lo ricorda San Paolo – non è contro sangue e carne ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.
Quindi vi è in atto una battaglia tra i figli di Dio e i figli delle tenebre. L’obiettivo principale dei figli delle tenebre è di distruggere il progetto che Dio ha sul mondo, che è un progetto di pace e di salvezza eterna, rendendo i giovani come degli zombie non più in grado di ragionare. Tolta la lucidità di pensiero non rimane che manovrarne i fili.

Mi pare di capire che lei ritiene che lo scopo dei massoni sia debellare ogni residuo di cultura cristiana dalla società. Se è così, spetta alla Chiesa impedirne la riuscita…

Ecco, secondo il mio punto di vista, la Chiesa non lo adempie a sufficienza questo compito. Non so esattamente la motivazione di tanta arrendevolezza, posso solo azzardare una ipotesi. Ho l’impressione che quel “fumo di Satana” di cui parlava Papa Paolo VI, si riferisse ad una infiltrazione massonica all’interno delle Gerarchie. Questo non deve né meravigliarci né scandalizzarci, basti ricordare che anche Giuda Iscariota era tra i dodici prescelti da Gesù, ma deve aiutarci a saper attuare un sano discernimento. Oggi la verità la possiamo conoscere attraverso tre canali: Catechismo della Chiesa Cattolica, Magistero, Santo Padre.

Siamo in prossimità della notte del 31 ottobre, molti giovani si riverseranno nelle strade e nelle discoteche per festeggiare Halloween. Come si è arrivati a trasformare la vigilia della solennità d’Ognissanti in una sorta di rituale neopagano?

Secondo me, il problema è sempre legato all’ignoranza, al non conoscere la verità dei fatti se non attraverso ciò che giornali, internet e televisione ci propinano. Ma non sempre ci propinano la verità, anzi il più delle volte ci regalano falsità di ogni genere. E questo è avvenuto anche con la festa chiamata, erroneamente, Halloween. Già, perché Halloween, il cui significato è “Vigilia di Ognissanti”, non ha niente a che vedere con la festa macabra che viene fatta in quella notte e non c’entra niente neppure con i celti e con Samhain (la festa celtica della “fine dell’estate”), la quale, seppur esistita realmente, non corrisponde ad Halloween. Questa connessione tra celti e il 31 ottobre è stata messa in circolo probabilmente dalla Congrega delle Streghe (gruppo neopagano dedito alla magia, ndr) o da qualche altra potenza il cui intento era di persuadere i giovani alle pratiche di spiritismo. Cosa che oggi avviene in abbondanza grazie al fascino dell’aldilà. Alcuni giovani credono realmente, come raccontano tante pagine su internet, che in questa notte la barriera tra i vivi e i morti si assottigli talmente tanto da permettere ai morti di oltrepassarne la soglia del nostro mondo. Pura illusione! Certo, è probabile che alcuni giovani entrino in contatto con qualcuno, ma questo qualcuno è sempre ed esclusivamente Satana.

Il suo lavoro d’informazione, seppur solerte ed approfondito, da solo non basta. A quali deterrenti bisogna dare impulso nella società per impedire la diffusione mediatica del maligno?

C’è bisogno di formazione riguardo a certe tematiche. I genitori, gli educatori, i catechisti, i professori, i maestri, i sacerdoti e gli stessi giovani devono essere messi in guardia su certi poteri forti e certi messaggi. È importante ricreare la coscienza del giovane attraverso la conoscenza. Aiutarli a ragionare con la propria testa e non con la testa di un Fabri Fibra o di un altro cantante di grido. Il mio più grande obiettivo è quello di istruire le famiglie e dire loro che “prevenire è meglio che curare”.

di Federico Cenci - libertaepersona.org -


Fonte: Agenzia Stampa Italia – http://www.agenziastampaitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10945:come-satana-corrompe-la-societa-intervista-ad-annalisa-colzi&catid=19:interviste&Itemid=46

 
 
 

VIDEOINTERVISTA A MAGDI CRISTIANO ALLAM, PRESIDENTE DEL MOVIMENTO “IO AMO L’ITALIA”

Post n°7586 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Sabato 27 ho incontrato Magdi Cristiano Allam, eurodeputato, presidente del Movimento “Io amo l’Italia”. Nel corso di una breve videointervista, Allam non ha parlato solo di economia e finanza, ma ancora una volta è tornato sui temi che gli sono cari e che noi condividiamo in pieno: il recupero della sovranità nazionale, la politica che abbia al centro la persona, il riconoscimento e la difesa delle nostre radici cristiane. Il Movimento “Io amo l’Italia” si presenta con un programma preciso  e con il proposito di affrontare i gravi problemi attuali agendo alla radice, per ritrovare la nostra dignità di uomini liberi, eredi di una grande Tradizione. Esattamente l’opposto di quanto desiderano coloro che stanno trasformando sempre di più l’Italia in uno stato di polizia e gli italiani in un popolo di sudditi. Siamo uomini liberi e vogliamo continuare ad essere tali. Siamo cattolici e non vogliamo un’Italia schiava del relativismo, un’Italia che distrugga le proprie antiche basi morali, la cultura, la tradizione.
Ricordiamoci che alle prossime elezioni politiche non andiamo semplicemente per decidere quale partito e quale uomo debba governarci nei prossimi anni: andiamo a decidere il futuro della civiltà.

di Paolo Deotto - LA SETTIMANA POLITICA - rubrica settimanale, a cura di Mauro Faverzani e Paolo Deotto

 
 
 

LA FEDE DI SAN GIUSEPPE NEI RIGUARDI DI GESU'

Post n°7585 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Fu un prodigio la fede di Giuseppe nei riguardi di Gesù.

Gli è detto che il Figlio della sua sposa sarà il Re dei re, il Signore dei dominanti ed egli ci crede, nonostante che lo veda obbedire all'editto di unmperatore terreno e nascere in una squallida spelonca:

"Anche Giuseppe andò da Nazareth città della Galilea, in Giudea, alla città di David, chiamata Betlemme, perché era della casa e della famiglia di David, per dare il nome insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Ora mentre essi si trovavano in quel luogo, venne per lei il momento del parto e diede alla luce il suo Figliolo primogenito; che, fasciato pose in una mangiatoia, perché non vi era posto per loro nell'albergo" (Lc 2,4-7)

Gli è detto che il figlio della sua sposa sarà l'opera meravigliosa dello Spirito Santo, e Giuseppe crede, benché lo veda soggetto alla dolorosa cerimonia della circoncisione:

"Passati gli otto giorni, in capo ai quali il bambino doveva essere circonciso, gli venne  posto il nome Gesù, come era stato chiamato dall'Angelo prima che fosse concepito nel seno materno". (Lc 2,21)

Giuseppe impone il nome al Figlio di Dio e versa, a salute del mondo, il primo sangue nel rito della circoncisione.

Giuseppe crede benché veda Gesù, al Tempio, mescolato fra i peccatori in atto di obbedire a una legge umiliante:

"Quando poi furono compiuti i giorni della purificazione secondo la legge di Mosé, lo portarono a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come scritto nella legge del Signore: Ogni primogenito maschio sarà consacrato al Signore (Esodo 13,20; Levitico 12,6-8); e per offrire, come prescritto dalla legge del Signore, il sacrificio di un paio di tortore o di due giovani colombi". (Lc 3,22-24)

Gli è detto che Gesù sarà il salvatore del mondo, ed egli crede quantunque debba fuggire in Egitto, per sottrarsi alle furie di Erode:

"Partiti i Magi, un Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe dicendogli: Levati, prendi il bambino e la Madre sua e fuggi in Egitto
Là ti fermerai, finché io non ti avvisi, perché Erode cercherà il bambino per farlo morire". (Mt 2,13)

Gli è detto che Gesù salirà sul trono di David e regnerà in eterno nella casa di Giacobbe, ed egli ci crede, quantunque lo veda per tanti anni impegnato nell'umile mestiere di falegname.

E non supponiamo, come falsamente insinuano alcuni Vangeli apocrifi, che la fede di Giuseppe sia stata sostenuta da mirabili cose che andava compiendo il fanciullo di Nazareth.

No, no: dai Vangeli autentici risulta che la vita di Gesù, dopo quel breve e fugace raggio di luce lasciato trasparire là nel Tempio, all'età di dodici anni, fu sempre contenuta, fino alla sua vita pubblica, nei limiti di una esistenza ordinata e, alle apparenze, puramente umana.

Ed è questo un fatto che getta ancora più luce sulla fede di Giusepe, che la rende ancora più grande e meritoria.


Dal libro "Giuseppe l'uomo giusto"  di Ezio Cova - "Innamorati di San Giuseppe" -

 
 
 

O SANTI O NIENTE!!!

Post n°7584 pubblicato il 30 Ottobre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L’uomo è la via a Dio, diceva sant’Agostino. Giovanni Paolo II , ripercorrendo la storia del Santo Padre della Chiesa, scrisse che “dove il genio di Agostino si esercitò maggiormente fu nello studiare la presenza di Dio nell'uomo, presenza che è insieme profonda e misteriosa. Egli trova Dio, “l'interno-eterno”, remotissimo e presentissimo: perché remoto l'uomo lo cerca, perché presente lo conosce e lo trova*”. Il cammino di conversione di Agostino, raccontato in Le Confessioni, è costellato di domande a Dio, termine ultimo e definitivo del desiderio umano. “Dov'eri dunque allora e quanto lontano da me? Io vagavo lontano da te... tu, invece, eri più dentro in me della mia parte più profonda e più alto della mia parte più alta”; “eri con me, e io non ero con te … eri davanti a me, ma io mi ero allontanato da me, e non mi ritrovavo. Tanto meno ritrovavo Te”. Giovanni Paolo II, commentando l’itinerario descritto ne Le Confessioni, scrisse: “Chiunque non trova se stesso non trova Dio, perché Dio è nel profondo di ciascuno di noi. L’uomo dunque non si intende se non in ordine a Dio”. Celebrando la memoria di tutti i Santi, queste parole ci aiutano a penetrare il senso di una festa liturgica che interpella il nostro presente. Santi sono infatti coloro che ci hanno preceduto e già godono della visione beatifica di Dio, ma la santità è l’orizzonte della nostra vita, la “misura alta della vita”, secondo un’espressione di Giovanni Paolo II, cui siamo chiamati. Se le cose stanno in questi termini, la santità non è un concetto astratto, né un’eccezione per pochi, ma la condizione per vivere pienamente la nostra umanità. Il Santo come un uomo vero, che vive fino in fondo gioie e dolori, scoprendo negli avvenimenti della vita la strada attraverso cui è chiamato al compimento di sé. Come fare per essere felici? È la domanda del giovane ricco: “Cosa devo fare, maestro buono, per avere la vita eterna?” E’ la domanda di tutti. Benedetto XVI, descrivendo il contesto odierno in cui tanti uomini sono “disorientati e, nella ricerca di andare oltre una visione solo orizzontale della realtà, sono disponibili a credere a tutto e al suo contrario”, riconosce che “alcune domande fondamentali” sul senso della vita e sul futuro dell’uomo stanno tornando ad emergere. “In che direzione orientare le scelte della nostra libertà per un esito buono e felice della vita? Che cosa ci aspetta oltre la soglia della morte?” L’uomo dimostra così il suo bisogno “di amore, di significato e di speranza, di un fondamento sicuro”. Bisogno a cui Dio ha risposto. “La fede è credere a questo amore di Dio che non viene meno di fronte alla malvagità dell’uomo, di fronte al male e alla morte, ma è capace di trasformare ogni forma di schiavitù, donando la possibilità della salvezza”. Santo è chi, toccato dalla Grazia della fede, dono soprannaturale e gratuito, risponde con la propria libertà e con tutta la propria umanità. È un uomo che crede alla promessa di Dio e si lascia conquistare da Lui, gli presta la vita perché Egli, ancora una volta, possa dimostrare, agli occhi di tutti, la sua signoria che coincide con la libertà e la felicità per chi si affida a Lui. Il nostro tempo ha bisogno di santi, di uomini che non si ritirino di fronte alle responsabilità della vita, che accettino la sfida delle domande del cuore, persone disposte a sacrificarsi per costruire una comunità sociale giusta, aperta alla vita. Ha bisogno di “persone che siano quasi un libro aperto che narra l’esperienza della vita nuova nello Spirito, la presenza di quel Dio che ci sorregge nel cammino e ci apre alla vita che non avrà mai fine”.

 Pagetti Elena - Fonte: CulturaCattolica.it -

 
 
 

DONNE ATTERRATE SENZA PIETA'

Post n°7583 pubblicato il 30 Ottobre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Un’altra donna fatta a pezzi ai bordi della carreggiata, dentro un campo incolto, lasciata a imputridire con premeditazione, come a voler significare che il dazio da pagare sarà questo per chi non vorrà sottostare al marchio di fabbrica, a nome pappone oppure cliente.
Padroni di vita, schiave di sopravvivenza, imperatori di sogni e di speranze, prigioniere di una fiducia tradita al primo incontro.
Uomini e prostitute stanno ai margini, inchiodati ai lati non veduti, a loro volta emargineranno quanti arriveranno al banchetto da consumare insieme in fretta.
Donne di ogni colore, cultura, fede, donne nude alla propria carne, donne svestite di ogni diritto, donne sulla strada a vendere un piacere che non sarà mai una storia scritta, raccontata, forse bisbigliata di lontano.
Donne a inseguire una libertà che non c’è, una libertà che non parla, non ascolta, né accompagna, una libertà prostituita, rincorsa, inseguita, afferrata, una illusione già morta in partenza.
Donne rubate, rapinate dell’ultima speranza, donne dimezzate come cose di poco valore, lasciate lì, sacralità violentata.
Donne usate, offese, umiliate, senza più un senso da dare, da ritrovare, da ri-conquistare, donne al marciapiede, allo sterrato, nella polvere dove i fiori scompaiono nel silenzio dell’ipocrisia-indifferenza che fa mercato, offerta, richiesta.
Donne ferite quotidianamente da uomini che non sono neppure lontanamente eroi nostalgici, sono sfruttatori da catena di montaggio, a controllare che il piacere non venga mai meno, mai scoperto per quello che è, una infamia che se non produce complici, sforna bellamente corresponsabili, senza volto, senza identità, cittadini onesti, genitori attenti, adulti educatori a passare in rassegna la mercanzia bene esposta alla gogna.
Ancora donne dilaniate, alcune per propria scelta, la maggioranza per comando, una vita scandita dal colpo di fucile che da un momento all’altro potrebbe arrivare.
Donne sotto i cespugli, dietro i copertoni, davanti ai fuochi, non sono circondate dagli ululati dei lupi di montagna, sono ammucchiate al digrignare di denti, dal sorriso malevolo di chi compra, di chi vende, senza badare alle mani sporche di sangue per una dignità sradicata alla radice.
Donne in vendita per pochi denari, monete senza effige, senza corona, senza alcun segno se non quello del baratto che non si deve profferire.
Donne che non hanno voce, non sanno tenere alto lo sguardo, anche quello a comando sfida la sorte per una carezza che non c’è mai.
Donne nude al palo, legate al giorno e alla notte, con i polsi segnati, il cuore strappato, i piedi appoggiati di traverso ai metri che non avvicinano mai.
Donne e bambine possono apparire ballerine di prima fila, invece non sono in posa, rubano attimi di cielo a una vita di dolore umiliato, di speranza affaticata, di coraggio inebetito dalle botte, dalla droga, da una condizione che non è raccontabile, un insulto a tanti uomini che se ne fanno vanto, occasione di svago, formula chimica a buon mercato per non rischiare di rimanere avvinti alla sofferenza.
Momenti di disumana contaminazione, possedimenti senza parole di contorno, che diseducano al dovere di una urgente azione della responsabilità, là, dove non c’è più rispetto per chi sta peggio, per chi tace per paura, per chi offre il fianco per evitare la fossa.

 Andraous, Vincenzo  -Fonte: CulturaCattolica.it -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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