ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Febbraio 2014

ALTRO CHE VITTIMISMO ECCO LA VIOLENZA DI CHI VUOL SOSTITUIRSI AD UN PADRE ED UNA MADRE

Post n°8861 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La deputata del PD Camilla Seibezzi, lesbica che convive con un’altra donna ed alleva un bambino, aveva denunciato di essere stata aggredita da dei manifestanti contrari alla decisione da lei promossa sulle “favole gay” ai bambini delle scuole. Questa volta però il vittimismo non serve perchè arriva un video che dice tutto. Ecco come democraticamente reagisce nei confronti di chi non la pensa come lei:

Ora riportiamo per chiarezza cosa si sono detti:

Manifestante: “Mio figlio lo educo IO e non lei! Ha capito?, lo educo io con sua madre”.

La Sabezzi continua a fare cenno che no, che non se lo sogni neppure, e con l'indice sulla tempia fa cenno anche che è pazzo a pensare di poterlo fare.

Poi grida: “Sei un Fascista, Sei un Fascista!”, si avvicina con fare minaccioso al padre di famiglia, cerca il contatto fisico, urla e sbraita in faccia al malcapitato, lo spinge.

Ecco chi sono le democratiche persone che vogliono sostituirsi al Papà e alla Mamma.



- di Maurizio Elia Spezia e Lucia Bellaspiga -

 
 
 

SUL WEB BIMBI STUPRATI E BRUCIATI. DENUNCIA DELL'ASSOCIAZIONE METER CHE ORA RISCHIA DI CHIUDERE

Post n°8860 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La presenza di video raccapriccianti presenti nel "deep web", il lato oscuro della Rete, è stata denunciata dall'associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto alla polizia postale affinché vengano individuati i soggetti coinvolti. Nelle immagini pedopornografiche si vedono bimbi di 10 mesi violentati e torturati, ai quali viene dato fuoco o colata cera bollente sulla pelle. I volontari hanno assistito a scene di "donne con il volto coperto da maschere di carnevale - raccontano alla Onlus - intente a stuprare e molestare i piccoli, di bambine legate, bruciate con cera bollente e affogate con la testa nel water, e atti sessuali e di libidine di estrema gravita". Don Di Noto ha spiegato come i pedofili utilizzino "un sistema basato su Tor, il software che ha come simbolo una cipolla (la sigla è The Onion Routing) che consente comunicazioni non intercettabili". "Quanto abbiamo visto - ha concluso il sacerdote - ha superato ogni nostra immaginazione. Solo la collaborazione internazionale può riuscire a sconfiggere questo crimine".

 GLI ACCHIAPPA-ORCHI DEL WEB

 Vent’anni di lotta contro gli abusi sessuali e la pedofilia; oltre 1.200 le vittime aiutate, circa un milione di siti pedopornografici denunciati; 2.600 convegni promossi in giro per il mondo. I numeri dell'Associazione Meter sono il segno di una missione portata avanti fino in fondo, con passione e decisione, per garantire che i bambini ricordino la bellezza e la spensieratezza della loro infanzia, e non i traumi e le violenze subite. Tutto questo, però, sta per sgretolarsi come un castello di sabbia, “a causa di una politica sorda, distratta e lobbista”: Meter rischia di chiudere e sospendere tutta la multiforme funzionalità dei suoi servizi a tutela dell'infanzia. Il fondatore e presidente, l'eroico e instancabile sacerdote don Fortunato di Noto, è stato costretto infatti a licenziare cinque dipendenti per mancanza di fondi, dovuti al fatto che la Regione Sicilia dal 2012 non ha ancora elargito e attribuito somme spettanti all'Associazione. Il sacerdote lancia quindi un forte appello “alla sua amata Chiesa”, ma anche a tutti gli uomini di buona volontà per sostenere Meter: “Non consideratelo il solito appello. Oggi abbiamo bisogno del vostro aiuto, della carità di tutti!”, grida.

DOMANDA. Don Fortunato, è vero che l’associazione Meter sta per chiudere?

 RISPOSTA. Un anno fa abbiamo rinunciato alla sede di Ragusa. Ora, ho dovuto mandar via cinque operatori dalla sede di Avola. Stiamo riducendo la caccia ai pedofili, l’accoglienza, la ricerca.

 D. E il sito?

R. Sarà inevitabile spegnerlo, sebbene sia visitato da milioni di utenti.

 D. Di chi è la colpa?

 R. Fino a due anni fa le istituzioni ci finanziavano con le briciole, ora ci hanno tolto pure quelle.

 D. Quanti soldi vi elargiva la Regione Sicilia?

 R. Siamo scesi da un finanziamento di 110 mila euro a uno da 63 mila. Dal 2012 non abbiamo più visto un soldo.

 D. Perché?

 R. Non lo so. So però che i nostri bilanci sono stati sempre cristallini.

 D. Chi altro vi finanziava?

R. La Cei, la conferenza episcopale italiana, ci ha aiutato in passato con somme variabili fra i 5 mila e i 10 mila euro all’anno fino a luglio 2013.

 D. Come fate a sopravvivere?

 R. Sono come don Bosco: credo nella Provvidenza.

D. Cioè?

R. Una vedova, giorni fa, è venuta fino ad Avola per regalarci 15 euro. Ecco, ce la caviamo grazie a qualche donazione. E al volontariato.

 D. La carità è pura spontaneità?

 R. Sì, ma per fare le cose serie occorrono aiuti. E continuità nei finanziamenti.

D. In 25 anni, quante volte è stato minacciato?

R. Boh, ho perso il conto.

 D. Che cosa prova oggi?

 R. Amarezza. Basterebbe che qualche politico ci regalasse una minima parte dei suoi emolumenti o di tutto quel che viene sprecato in cose inutili per affrontare al meglio la lotta alla pedofilia.

D. A chi intende rivolgere un appello?

 R. Ai politici, perché imparino che il denaro che gestiscono non è di loro proprietà.

 D. E poi?

 R. Ai ricchi, che in Italia sono pochi. Ma hanno accumulato troppo.

 D. Non siete mica i soli ad aver subìto tagli così drastici da parte delle istituzioni.

 R. Sì, però copriamo un drammatico vuoto pubblico: se uno Stato taglia noi, vuol dire che sta morendo.

 D. È tempo di sacrifici per tutti. O no?

 R. Sa quanto denaro pubblico riceve ogni anno l’associazione Telefono azzurro?

 D. No. Quanto?

 R. Diciotto milioni. E sa quanto riceve l’Unicef sezione Italia?

 D. Dica...

 R. Ben 56 milioni.

 D. Vi sentite ignorati dallo Stato?

 R. Ci sentiamo offesi. È ingiusto sentirsi immersi nel calderone delle clientele da azzerare.

 D. Vi sentite diversi?

 R. Sì. Grazie alla caccia ai pedofili online, abbiamo salvato centinaia di vite.

 D. E poi?

 R. Siamo gli unici al mondo ad aiutare economicamente le famiglie dei bambini vittime dei pedofili durante i lunghi anni dei processi. Siamo gli unici ad aver identificato e ritrovato, dopo indagini durate fino a 15 anni, alcune vittime che erano apparse da bambine nei video online.

D. Che cosa pensa delle critiche dell’Onu al Vaticano sul tema della lotta ai pedofili?

R. Con papa Benedetto e papa Francesco la Chiesa sta facendo il suo mea culpa. Ma il cammino per vincere su chi usa i minori è ancora lungo e impervio.

D. Da sacerdote, che cosa prova?

R. L’esigenza di liberare in fretta la Chiesa da dubbi e ombre. Dio è stufo di violenze sui bambini.

D. Lei ha chiesto più rigore nella selezione dei nuovi sacerdoti.

R. È meglio avere meno preti che preti a rischio pedofilia. Chi in seminario mostra fragilità o incertezze, va indotto ad andarsene.

 D. Ciò dovrebbe valere ancor di più per i sacerdoti che si sono già macchiati di abusi sui minori. O no?

R. Certo, dovrebbe valere soprattutto per loro. E senza deroghe.

D. E i vescovi?

 R. Sarebbe bene che imparassero a comportarsi più da pastori del proprio gregge e meno da eccellenze.

 D. In 25 anni, avete scovato 57 mila siti pedofili: quanto è profondo l’orrore?

R. Il dato è ancor più da brividi se si pensa che il 40% dei pedofili online ha abusato almeno una volta di un minore nella vita reale.

 D. La pedofilia è invincibile?

 R. No, ma resterà forte finché ci saranno in giro troppi bambini orfani di genitori vivi ma assenti.

-  Don Fortunato Di Noto -

Le donazioni a Meter onlus possono essere effettuate a mezzo conto corrente:

IBAN Postale: IT 44 M076 0117 1000 0003 7700 408 - BIC:BPPIITRRXXX

Versamento tramite bollettino di CC postale n. 37 700 408

IBAN Bancario: IT 64 P030 6984 6301 0000 0003 066 - BIC:BCITITMM

-  Don Fortunato Di Noto - Fonte Zenit -

 
 
 

UTERO IN AFFITTO. BUONA NOTTE ALLA LEGGE 40 GRAZIE AL TRIBUNALE PENALE DI MILANO

Post n°8859 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Per celebrare i dieci anni di vita della legge 40 la quinta sezione penale del tribunale di Milano ha pensato bene di far saltare un altro divieto posto da questa norma, quello che fa riferimento alla maternità surrogata. Un’altra candelina sulla torta della festeggiata è stata dunque spenta.

Ecco la vicenda. Una coppia di Milano vola a Kiev e pagando 30mila euro alla clinica Biotexcom “prendono a nolo” una donna perché “doni” il proprio ovocita ed utero (le virgolette sono d’obbligo perché la gestante è stata ricompensata per il disturbo), ovocita fecondato dallo spermatozoo dell’uomo della coppia. Dopo nove mesi ritirano il bebè e secondo la legge ucraina il pargolo è figlio legittimo della coppia. L’ufficiale di stato civile italiano iscrive all’anagrafe l’infante come figlio della coppia milanese ma contestualmente i funzionari dell’ambasciata italiana in Ucraina, interessati dalla vicenda, sentono puzza di bruciato e chiedono all’autorità giudiziaria del nostro Paese di indagare. Infatti per il nostro ordinamento le uniche forme di genitorialità ammesse sono quella naturale o quella per adozione.

Il Tribunale, secondo sentenza pubblicata un paio di giorni fa, assolve invece i due dal reato di alterazione dello stato civile del minore (567 cp) con le seguenti motivazioni.

In primo luogo "l'atto di nascita è stato formato correttamente, in Ucraina, nel rispetto del luogo ove il bambino è nato". Peccato che la Legge di diritto internazionale privato n. 218 del 1995 stabilisce che “in nessun caso le leggi e gli atti di uno Stato estero, gli ordinamenti e gli atti di qualunque istituzione o ente, o le private disposizioni possono aver effetto nel territorio dello Stato, quando siano contrari all’ordine pubblico o al buon costume”. Tale ratio è ripresa da un Decreto del Presidente della Repubblica del 3 novembre 2000, n. 396 in cui si vieta all’ufficiale di stato civile di trascrivere un atto formatosi all’estero quando risultasse contrario all’ordine pubblico. Non vale a superare il divieto nemmeno il fatto, come tentano di spiegare i giudici meneghini, che «questa forma di procreazione assistita è consentita dalla maggior parte dei Paesi che aderiscono all’Unione europea». Detto in altre parole per i magistrati di Milano se il mio vicino di casa ammazza e ruba allora io mi posso sentire autorizzato a fare lo stesso.

Nella sentenza poi si spiega che il figlio è un diritto e tale tecnica è solo un mezzo per soddisfare il diritto (come dare loro torto? E’ la stessa logica che permette l’accesso all’omologa qui in Italia).

Successivamente fanno intendere che la nostra normativa sulla filiazione è superata perché il concetto di genitorialità "è incentrato sull'assunzione di responsabilità", quindi poco rileva il legame biologico. Però per il nostro ordinamento la responsabilità deriva dalla genitorialità naturale e solo in subordine - laddove ci sia abbandono o incapacità da parte dei genitori naturali - si interviene con l'affido e l'adozione. Non esistono altre fonti. Se il criterio indicato dai magistrati fosse davvero valido, basterebbe un single, una coppia omosessuale ed anche un gruppo di amici o un’associazione che dichiarasse di assumersi la responsabilità di crescere un bambino per permettere a tutti costoro di diventare “genitori”. Insomma un altro caso dove la filiazione viene sganciata dalla generazione in seno ad un rapporto di coniugio e finisce per essere divisa in due momenti distinti: la produzione realizzata da terzi del bambino – omologa, eterologa con o senza utero in affitto poco importa – e l’acquisto/gestione del bambino da parte di una coppia.

Inoltre il Tribunale insiste sul fatto che l'eterologa nella variante “maternità surrogata” è "terapia dell'infertilità" che tutela il "diritto alla salute". Domanda tra le molte: in tal modo il concetto di famiglia non viene stravolto? Risposta dei giudici: la famiglia è «istituto fondato sul libero accordo dei contraenti». Quindi la compravendita di ovociti, uteri e sperma sono azioni proprie di questo nuovo modello familiare che si pone sul “mercato del figlio” e dove i genitori prendono nuove qualifiche: acquirenti di gameti, conduttori di uteri, etc.

Come appuntavamo all’inizio, la pratica della maternità surrogata è vietata in Italia dalla legge 40 all’art. 12, ma ancora una volta un giudice è andato per la sua strada infischiandose. Nonostante ciò c’è ancora qualcuno che si incaponisce nell’affermare che la legge 40 è rimasta intatta. Sarà vero dal punto di vista della lettera della legge – sentenza della Consulta a parte – ma molto falso dal punto di vista della prassi. E dato che le leggi servono per disciplinare, vietare, comandare condotte pratiche (altrimenti facciamo accademia), quando queste condotte sono difformi dal testo di legge e per di più ricevono la benedizione della magistratura allora si può dire pianamente che la legge non è più efficace. Ciò a dire che gli effetti previsti dalle norme rimangono sulla carta e non si incarnano in condotte conseguenti dei consociati, vero ed unico fine di una legge. Risultato: la legge 40 già oggi è roba da museo.

In tale situazione la magistratura ha ormai assunto il compito di giustificare a posteriori qualsiasi desiderata delle coppie, una sorta di convalida di carattere amministrativo, di autorizzazione meramente formale. A questo punto allora non solo la legge è superata dall’azione dei giudici, ma la stessa magistratura non ha più ragion d’essere perché superata a sua volta dalle esigenze delle coppie, verso cui occorre sempre essere accondiscendenti. Se la vera ratio su tali materie sensibili è quella del “fate quello che vi pare tanto a noi starà sempre bene”, appare persino superfluo l’imprimatur del giudice. Un inutile passaggio procedurale in un momento in cui nel nostro Paese si tende alla semplificazione burocratica.

- Tommaso Scandroglio - La Nuova Bussola Quotidiana -

 
 
 

"GUARDIAMO IN FACCIA L'EUROPA E CAMBIAMOLE I CONNOTATI". UN MANIFESTO PER TUTTI DA SOTTOSCRIVERE

Post n°8858 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Per non rassegnarsi a un’Europa ava di vita e ideali. Per dire sì al miracolo che salva il mondo comune dalla sua distruzione e no alle nuove schiavitù. Una firma per “rifare” popolo e politica

Cosa c’è di più istruttivo – brutale ma istruttivo –, per misurare l’ampiezza e la profondità della crisi europea, della demografia? Per una comunità umana che guardi e prepari il proprio futuro, i numeri della natalità sono decisivi. È con la carne e il sangue, non con le matrici finanziarie, che si produce, si consuma, si creano posti di lavoro, si pagano le pensioni. Ebbene, la prima brutta notizia è questa: nel nostro continente l’infanzia è diventata una quota marginale della popolazione.

La Germania, nazione con il reddito pro capite e familiare più alto d’Europa, i tassi di disoccupazione più bassi e le prospettive occupazionali migliori, i flussi migratori più consolidati e ancora oggi i più alti, ha il tasso di natalità più basso di tutto il continente e viaggia alla media di duecentomila morti che sopravanzano ogni anno le nascite. Significa qualcosa il fatto che il paese più ricco e più efficiente d’Europa è avaro di vita e di futuro? E l’Italia? Dice qualcosa un paese che sta messo come sta messo e anche in fatto di natalità è da record, ultimo in Europa, davanti solo alla Germania?

Una volta, la filosofa europea Hannah Arendt, ebrea tedesca rifugiata negli Stati Uniti, all’indomani della più orribile delle tragedie della storia, la Shoah, diede parola al miracolo che salva il mondo e, insieme, all’ideale bambino per cui il mondo significa ancora qualcosa:

«Il miracolo che salva il mondo, il dominio delle faccende umane, dalla sua normale, “naturale” rovina è in definitiva il fatto della natalità, in cui è ontologicamente radicata la facoltà dell’azione. È, in altre parole, la nascita di nuovi uomini e il nuovo inizio, l’azione di cui essi sono capaci in virtù dell’esser nati. Solo la piena esperienza di questa facoltà può conferire alle cose umane fede e speranza, le due essenziali caratteristiche dell’esperienza umana che l’antichità greca ignorò completamente. È questa fede e speranza nel mondo che trova forse la sua più gloriosa e stringata espressione nelle poche parole con cui il vangelo annunciò la “lieta novella” dell’avvento: “Un bambino è nato per noi”».

E invece, significa qualcosa che oggi l’Europa non ha quasi altra fede e speranza se non nei cosiddetti “nuovi diritti”? Non c’è caso di relazioni con altri popoli – ad esempio con paesi dell’Est che chiedono di associarsi all’Unione Europea o paesi del terzo mondo che bussano all’Europa per gli aiuti umanitari – in cui diplomazie e Ong europee non si presentino al tavolo negoziale con la premessa che partnership e aiuti sono “condizionati” all’adozione, da parte degli interlocutori, di questa agenda di “nuovi diritti”. Quali? A quale “fede” e quale “speranza” alludono questi “diritti”?

La fede e la speranza nella diffusione a livello di massa dell’aborto e dei preservativi come “diritti riproduttivi”. Fede e speranza nel matrimonio e nelle adozioni gay come “diritti umani”. Fede e speranza nella “buona morte” e nell’eugenetica come “diritti individuali”. Fede e speranza nel muto avanzare di generati da A e B, madri e padri surrogati, i cui nomi non si dovranno mai pronunciare, figli di “donatori biologici”, ragazzi che a un certo punto della loro vita scopriranno l’assenza di volto umano nella propria storia. Fede e speranza nella cosiddetta “teoria del gender”, nell’indistinto piuttosto che nell’evidente, nel neutro piuttosto che nel reale, nella negazione della differenza sessuale, degli ascendenti e dei discendenti, del maschio e della femmina, della madre e del padre. Fede e speranza nella grande illusione secondo cui l’uomo è padrone del suo destino.

Significa qualcosa il fatto che in cima all’Europa élite e funzionari, politici e burocrati abbiano disposto che questa loro “fede” e questa loro “speranza” diventino prescrittive dalla scuola materna all’università, dal liceo al master? Significa qualcosa che gli organismi europei abbiano imposto agli stati dell’Unione Europea l’obbligo del “gender mainstreaming”, l’obbligo cioè di perseguire politiche attive di implementazione di queste teorie?

Questa è l’Europa? Questo è il nostro ineluttabile destino? Ancora una volta noi pensiamo con Hannah Arendt che «i processi storici sono creati e interrotti di continuo dall’iniziativa dell’uomo, da quell’initium che l’uomo è in quanto agisce. Di conseguenza, non è per nulla superstizioso, anzi è realistico cercare quel che non si può né prevedere né predire, esser pronti ad accogliere, aspettarsi, dei “miracoli” nel campo politico. E quanto più la bilancia pende verso la catastrofe, tanto più l’atto compiuto in libertà appare miracoloso; la salvezza, infatti, non è automatica: automatico è il processo che conduce alla catastrofe, e che deve quindi sembrare in ogni caso irresistibile».

Non c’è niente di irresistibile e di ineluttabile nel processo che sta disintegrando l’Europa.

Nell’ambito economico e del lavoro, sappiamo che solo partendo da una condivisione reale dei problemi dei paesi associati alla comunità europea e solo dal rovesciamento del dogma dell’austerità senza futuro (anche demograficamente parlando) si può immaginare una speranza di ripresa su tutto il continente. Quanto al resto, decisivo perché economia e lavoro abbiano ragioni, cuori, fede e speranza, abbraccino il presente e il futuro bene per tutti, occorre testimoniare socialmente e decidere politicamente che i cosiddetti “nuovi diritti” sono in realtà “nuove schiavitù” per le genti europee (persone omosessuali comprese).

Occorre che tutti ci rendiamo conto dell’importanza che, in forza di quanto descritto sopra, ha oggi l’impegno per la politica e il voto del 25 maggio prossimo per rinnovare il Parlamento europeo.

Primo, per respingere la mentalità indotta dal potere che ci consiglia di stare a casa invece che impegnarci per il cambiamento dell’orizzonte, ideale e materiale, dell’Europa.

Secondo, perché lo dobbiamo ai nostri figli e a tutti gli uomini e donne di buona volontà che desiderano un futuro umano, di pace, libertà e prosperità per l’Europa.

Perciò, quanti vorranno condividere questa sorta di “manifesto” sono invitati a firmarlo e a impegnarsi a sostenere quei politici che non soltanto lo sottoscriveranno, ma lo integreranno nei loro programmi e ne faranno contenuto di concreta battaglia culturale, politica e legislativa in tutte le sedi, nazionali, europee e internazionali.

SCRIVETE ALLA REDAZIONE DI TEMPI.IT

Vi arriverà una email da redazione@tempi.it contenente un link per confermare la vostra sottoscrizione (attenzione, alcune caselle di posta potrebbero catalogarla come spam. Controllate)

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I DUE PAPI IN VATICANO E LA GRANDE CRISI DELLA CHIESA. SONO I TEMPI DEI SEGRETI DI MEDJUGORJE

Post n°8857 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

In questo mese si è parlato molto della presenza di due Papi in Vaticano, sono state pubblicate numerose foto e come era prevedibile, è aumentato lo stupore in molti cattolici. Non trovano risposte, ma è evidente che bisogna accogliere quanto ha affermato Ratzinger nel pronunciare le sue dimissioni da Papa e quindi oggi alla guida della Chiesa c'è Papa Francesco. Questa è la storia, è inutile cercare altre spiegazioni, come viene fatto dai mass-media.
I giornalisti non credenti si crogiolano in una grande ipocrisia nel commentare l'insolita presenza di due Papi, i loro articoli sono ovviamente ambigui e creano maggiore confusione nel mondo cattolico.
La soluzione è quella di non seguire gli scritti degli atei quando scrivono sulla Chiesa, dobbiamo noi arrivare a comprendere la reale situazione grazie alla preghiera. Gli umili e i semplici percepiscono con maggiore facilità un avvenimento all'interno della Chiesa, non cercano spiegazioni altrove e non si fidano dei non credenti.
È vero che anche giornalisti cattolici cadono in valutazioni avventate e senza fondamento, lo fanno per creare una notizia o per seguire lo schieramento che ritengono più allineato. Ho trovato in Vittorio Messori il giornalista attento e preciso nell'evidenziare la verità, senza cadere in alcuna forma di faziosità. Difende la Chiesa e il Papa, dando valutazioni intellettualmente oneste.
È importante per noi conoscere il retroterra di un pensiero, per quanto è possibile, quindi l'impostazione interna che forma il pensiero, per arrivare a cogliere la posizione modernista o fedele alla sana dottrina. Non devono essere le belle parole di un giornalista a guidarci, non facciamoci ingannare da discorsi vaghi o sfuggenti che finiscono per diventare ambigui.
Noi sappiamo che questi sono i tempi della grande crisi della Chiesa, lo profetizza Gesù nel Vangelo e San Paolo in due Lettere, noi siamo chiamati a conoscere velocemente la vera dottrina e a rivestirci dello Spirito di Dio, che invochiamo ogni giorno molte volte. Chiedete alla Madonna di continuo i doni dello Spirito Santo. Ella è la sua Sposa e la Mediatrice, è felice per la richiesta e pronta a donare con abbondanza.
Questi sono i tempi dei dieci segreti di Medjugorje e la rivelazione metterà afflizione, solo la Fede ci renderà forti e protetti.
La Madonna proteggerà i suoi devoti da qualsiasi evento, nessuno si deve abbattere ma è chiamato a pregare di più. 
La Madonna conta su ognuno di noi, ci invita a difendere la Chiesa e ad annunciare che Gesù è Dio. Sembra scontato per noi, non lo sarà per miliardi di persone quando i potenti della terra affermeranno che Gesù non è il vero Dio. Un fatto sconvolgente che si verificherà perchè questa eresia è preannunciata nell'Apocalisse.
Gesù oggi ci dice: "Chi non è contro di noi è per noi". Però non dice che chi è contro di noi lo dobbiamo considerare un nemico, i cristiani non hanno nemici, sono gli altri ad assumere posizioni guerreggianti per arrecare danni a quanti seguono fedelmente Gesù.
È la storia a dirci che in 2000 anni solo la Chiesa Cattolica è stata perseguitata senza sosta, ha subito illimitati attacchi e congiure.
Questo dimostra che questa Chiesa è Divina e che il suo Fondatore è Dio incarnato. Se non fosse Divina non avrebbe ricevuto smisurate quantità di odio e interminabili sopraffazioni umane, ma che alla fine vengono sconfitte dall'intervento di Gesù.
I cattivi possono colpirvi e causarvi sofferenze micidiali, sembrano imbattibili e inarrestabili, invece la preghiera umile e sofferta, perchè fatta in una situazione di grande dolore, suscita un intervento irresistibile di Gesù, anche grazie all'intercessione della Madonna.
Non bisogna mai sentirsi sconfitti, la nostra Fede ci infonde una speranza che anticipa la grande vittoria, è inestimabile.
Molti soffrono a causa dei diavoli e della magia dei malvagi, voi non temete, pregate il Santo Rosario con Fede e riempitevi di fiducia, Gesù non rimane mai sordo alle nostre invocazioni, è sempre pronto ad aiutarci e a eliminare il male che ci perseguita.

- newsletter@gesuemaria.it - Padre Giulio Maria Scozzaro -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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