ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 04/02/2009

CLAMOROSA RIVELAZIONE: ELUANA/CRISAFULLI: BEPPINO ENGLARO MENTE. LEI NON VOLEVA MORIRE - Post n. 1414

Post n°1415 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La notizia è sconvolgente, comunque la pensiate. Non la tiro troppo per le lunghe: si tratta di una lettera che Pietro Crisafulli ha inviato a TGCOM in cui racconta i motivi (veri o presunti tali) per cui Beppino Englaro si sarebbe deciso a battersi affinchè alla figlia sia staccato il sondino che la mantiene in vita. Se ciò che sta scritto nelle righe che potrete leggere poco più sotto fosse tutto vero, molte considerazioni sul “caso” cambieranno, anzi, dovranno cambiare!
La redazione di Tgcom ha ricevuto questa lettera da Pietro Crisafulli (fratello di Salvatore che nel 2005 si risvegliò dopo due anni di stato vegetativo nel quale era caduto dopo un grave incidente stradale) e ha deciso di pubblicarla integralmente:


"Le bugie del padre Beppino" - Lettera aperta di Pietro Crisafulli

In questi giorni di passione e sofferenza, nei quali stiamo seguendo con trepidazione il "viaggio della morte" di Eluana Englaro, non posso restare in silenzio di fronte a un evento così drammatico. Era il maggio del 2005 quando per la prima volta ho conosciuto Beppino Englaro. Eravamo entrambi invitati alla trasmissione "Porta a Porta". Da quel giorno siamo rimasti in contatto ed amici, ci siamo scambiati anche i numeri di telefono, per sentirci, parlare, condividere opinioni. Nel marzo del 2006 andai in Lombardia, a casa di Englaro, in compagnia di un conoscente (la foto in alto a destra lo testimonia, ndr). Dopo l'appello a Welby da parte di Salvatore, Beppino capì che noi eravamo per la vita. Da quel momento le strade si divisero. All'epoca anch'io ero favorevole all'eutanasia. Facemmo anche diverse foto insieme, e visitai la città di Lecco. Nella circostanza Beppino Englaro mi fece diverse confidenze, tra le quali che i rappresentanti nazionali del Partito Radicali erano suoi amici. Ma soprattutto, mentre eravamo a cena in un ristorante, in una piazza di Lecco, ammise una triste e drammatica verità. Beppino Englaro si confidò a tal punto da confessarmi, in presenza di altre persone, che 'non era vero niente che sua figlia avrebbe detto che, nel caso si fosse ridotta un vegetale, avrebbe voluto morire'. In effetti, Beppino, nella sua lunga confessione mi disse che alla fine, si era inventato tutto perché non ce la faceva più a vederla ridotta in quelle condizioni. Che non era più in grado di sopportare la sofferenza e che in tutti questi anni non aveva mai visto miglioramenti. Entro' anche nel dettaglio spiegandomi che i danni celebrali erano gravissimi e che l'unica soluzione ERA FARLA MORIRE e che proprio per il suo caso, voleva combattere fino in fondo in modo che fosse fatta una legge, proprio inerente al testamento biologico. In quella circostanza anch'io ero favorevole all'eutanasia e gli risposi che l'unica soluzione poteva essere quella di portarla all'estero per farla morire, in Italia era impossibile in quanto avevamo il Vaticano che si opponeva fermamente. Ma lui sembrava deciso, ostinato e insisteva per arrivare alla soluzione del testamento biologico, perché era convinto che con l'aiuto del partito dei Radicali ce l'avrebbe fatta. (...) Questa è pura verita'. Tutta la verita'. Sono fatti reali che ho tenuto nascosto tutti questi anni nei quali comunque io e i miei familiari, vivendo giorno dopo giorno accanto a Salvatore, abbiamo fatto un percorso interiore e spirituale. Anni in cui abbiamo perso la voce a combattere, insieme a Salvatore, a cercare di dare una speranza a chi invece vuol vivere, vuol sperare e ha diritto a un'assistenza e cure adeguate. E non ci siamo mai fermati nonostante le immense difficoltà e momenti nei quali si perde tutto, anche le speranze. E non ho mai reso pubbliche queste confidenze, anche perché dopo aver scritto personalmente a Beppino Englaro, a nome di tutta la mia famiglia, per chiedere in ginocchio di non far morire Eluana, di concedere a lei la grazia, fermare questa sua battaglia per la morte, pensavo che si fermasse, pensavo che la sua coscienza gli facesse cambiare idea. Ma invece no. Lui era troppo interessato a quella legge, a quell'epilogo drammatico. La conferma arriva, quando invece di rispondermi Beppino Englaro, rispose il Radicale Marco Cappato, offendendo il Cardinale Barragan, ma in particolare tutta la mia famiglia. Troverete tutto nel sito internet www.salvatorecrisafulli.it - Noi tutti siamo senza parole e crediamo che il caso di Eluana Englaro sia l'inizio di un periodo disastroso per chi come noi, ogni giorno, combatte per la vita, per la speranza. Per poter smuovere lo stato positivamente in modo che si attivi concretamente per far vivere l'individuo, non per ucciderlo. Vorrei anche precisare che dopo quegli incontri e totalmente dal Giugno del 2006, fino a oggi, io e Beppino Englaro non ci siamo più sentiti nemmeno per telefono, nonostante ci siamo incontrati varie volte in altri programmi televisivi" .Preciso che sono in possesso anche di fotografie che attestano i nostri vari incontri. - Pietro Crisafulli -





 
 
 

AMARE QUESTA CHIESA INFANGATA… Post n. 1413

Post n°1414 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Che spettacolo. Ogni giorno valanghe di fango, da quei cannoni che sono i mass media e i potenti di questo mondo, contro la Chiesa. Ogni giorno oltraggi, calunnie, dileggi. E lei, bella, dolce, inerme, indifesa che subisce cercando – come una madre premurosa – di proteggere i suoi figli più piccoli dallo scandalo continuo. Come si fa a non amare questa Chiesa, così vulnerabile, indifesa, così umanamente povera da rendere evidentissimo che è sorretta dalla presenza formidabile di un Altro. Altrimenti mai avrebbe potuto arrivare al XX secolo e abbracciare il mondo intero e continuare a far innamorare tanti cuori di quel volto. Del Salvatore.
Lei, la Chiesa di Cristo, la Santa Chiesa, che ha subito fin dalla sua nascita le più feroci persecuzioni e che nel XX secolo ha dovuto sopportare il più oceanico macello della sua storia (45 milioni di credenti che hanno perduto la vita, in modo diretto o indiretto a causa della loro fede: dati provenienti da Oxford non dal Vaticano), lei che è stata perseguitata a tutte le latitudini, sotto tutti i regimi (da quello della Cina dei Boxers di inizio secolo, a quello massonico messicano, da quelli comunisti a quelli nazisti e fascisti fino a quelli pagani e a quelli islamici), lei che ha subìto il primo genocidio del Novecento, quello degli armeni. Ma non interessano a nessuno i morti cristiani, le suore rapite, i missionari uccisi i cristiani cacciati da tanti Paesi. E’ forse interessato a qualcuno il lungo genocidio consumatosi a Timor Est o quello ventennale del Sudan ad opera del regime jihadista contro i cristiani del Sud, con due milioni di morti, quattro milioni di profughi e centinaia di migliaia di donne e bambini catturati e venduti come schiavi al Nord? A nessuno. Se ne accorse il New York Times nel 1998.
Ma Gesù lo aveva detto: “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”, “hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”, “diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”, vi trascineranno davanti ai loro tribunali, vi tortureranno, vi metteranno a morte. Infatti non ci si è accontentati di macellare i cristiani: li si vuole anche infangati, disonorati. Anche quando loro – vittime di tutte le ideologie totalitarie – si sono presi cura, pressoché da soli, di altre vittime come i loro fratelli ebrei, anche quando il Papa Pio XII con migliaia di preti e suore, a rischio della loro stessa vita (vedi padre Kolbe), minacciati loro stessi di morte, hanno salvato centinaia di migliaia di poveri ebrei braccati da quell’ideologia pagana che già faceva strage di cattolici polacchi, anche dopo questa immensa e commovente impresa – che dopo la guerra fece sgorgare i più sinceri ringraziamenti dei maggiori esponenti del mondo ebraico e dei tanti salvati (anche esponenti politici avversi alla Chiesa) – anche dopo un evento del genere in cui la Chiesa pressoché da sola (come scrisse Albert Einstein) si oppose al Satana pagano hitleriano, anche dopo ciò alla Chiesa tocca l’onta dell’accusa di razzismo, ideologia biologista che è l’esatto opposto del cattolicesimo e che è nata proprio in odio al cristianesimo…
Ma questa sembra essere la sua sorte: la stessa di Gesù. L’odio del mondo. La mano assassina non è arrivata a colpire perfino il Papa stesso in piazza San Pietro? E già sul suo predecessore, Pio XII, non gravava un progetto di deportazione da parte dei nazisti? E un altro predecessore non era stato già deportato, 150 anni prima, da Napoleone? Del resto perfino nella democrazie – se proprio non vogliamo ricordare il bagno di sangue cristiano che fu la Rivoluzione francese o le feroci persecuzioni della conquista piemontese (più di 60 vescovi italiani arrestati o esiliati, migliaia di frati e suore cacciati dai loro conventi e la Chiesa espropriata di tutto) – perfino nelle democrazie, dicevo, la Chiesa è odiata, perseguitata. C’è qualcuno che ricordi come nella Inghilterra madre della democrazia (quella che proprio dalla Chiesa aveva imparato da democrazia con la Magna Charta) oggi, a 500 anni dalla svolta anglicana (imposta da un re tiranno) è ancora proibito a un cattolico diventare cancelliere? Blair ha dovuto aspettare, a dare la notizia della sua conversione, di aver perduto la carica. Pensate se vigesse un’analoga proibizione – che so – per gli atei o gli ebrei, o gli islamici…
E perfino negli Usa si è dovuto aspettare duecento anni perché un cattolico, nel 1960, diventasse presidente americano. E quante rassicurazioni dovette dare Kennedy, attaccato proprio in quanto cattolico che – come tale – non doveva andare alla Casa Bianca (in ogni caso fece subito una brutta fine e nessun cattolico più ci è tornato).
Ma, si sa, è proibito guardare la storia per quello che è. Sempre e solo sul banco degli accusati devono stare i cattolici. Ciononostante la Chiesa non fa mai vittimismo, non polemizza, non si perde in discussioni e controversie. Addirittura per volere di quel grandissimo Papa che è stato Giovanni Paolo II, che pure aveva provato sulla sua pelle sia la persecuzione nazista, che quella comunista e infine le pallottole di Ali Agca, arrivò quel gesto inaudito, stupendo che fu il grande “mea culpa” dell’Anno Santo: dalla Chiesa di Roma, che avrebbe avuto tutti i titoli, alla fine del Novecento, per puntare il dito su tutti i poteri e le ideologie del mondo che l’avevano straziata, venne questo struggente atto di umiltà, perché il mondo sapesse, capisse, che ai cristiani non interessa rivendicare meriti, né interessa aver ragione, ma – riconoscendosi peccatori, ultimi fra gli uomini e veramente indegni del dono che hanno avuto da Dio – a loro interessa solo indicare quel volto bellissimo che ci salva, in cui Dio si è fatto carne ed è venuto a salvarci. Con il cui amore (cantato attraverso duemila anni di bellezza dagli artisti cristiani) hanno insegnato all’umanità a prendersi cura dei sofferenti, dei derelitti, coprendo il mondo di opere di carità e di ospedali. E ancora oggi, come sempre, la Chiesa quasi da sola, sentendo tutti gli uomini come suoi figli (anche coloro che la odiano), premurosamente fa sentire la sua voce contro l’immane massacro delle vite più indifese e innocenti (un miliardo in 40 anni), contro le risorgenti ideologie della morte, contro l’orrore della fame, dell’industria della guerra, contro l’odio che dilania i cuori e il mondo, contro tutte le violenze.
Ma ancora una volta la Chiesa è per questo vilipesa, oltraggiata, infangata, derisa (ora accusata falsamente di tacere, ora accusata dagli stessi di parlare: sempre in ogni caso odiata). Che spettacolo! Come si fa a non accorgersi che è veramente una cosa dell’altro mondo in questo mondo. E’ divina. Così la considerò uno dei suoi persecutori, arrivato alla fine della vita, nell’esilio di Sant’Elena, Napoleone Bonaparte: “Tra il cristianesimo e qualsiasi altra religione c’è la distanza dell’infinito. Conosco gli uomini e vi dico che Gesù non è (solo) un uomo…”. I pensieri del Bonaparte, riportati in “Conversazioni religiose” (Editori riuniti), sono di questo tenore: “Tutto di Gesù mi sorprende. Il suo spirito mi supera e la sua volontà mi confonde. Tra lui e qualsiasi altra persona al mondo non c’è possibilità di paragone. E’ veramente un essere a parte... E’ un mistero insondabile… Cerco invano nella storia qualcuno simile a Gesù Cristo o qualcuno che comunque si avvicini al Vangelo… Nel suo caso tutto è straordinario…. Anche gli empi non hanno mai osato negare la sublimità del Vangelo che ispira loro una specie di venerazione obbligata! Che gioia procura questo libro!”. “Dal primo giorno fino all’ultimo, egli è lo stesso, sempre lo stesso, maestoso e semplice, infinitamente severo e infinitamente dolce… Che parli o che agisca, Gesù è luminoso, immutabile, impassibile…”. “Gesù è il solo che abbia osato tanto. E’ il solo che abbia detto chiaramente e affermato senza esitazione egli stesso di sé: io sono Dio…”. Napoleone constata il suo potere divino nei fatti storici: “Voi parlate di Cesare e di Alessandro, delle loro conquiste e dell’entusiasmo che seppero suscitare nel cuore dei soldati” osservava Napoleone “ma quanti anni è durato l’impero di Cesare? Per quanto tempo si è mantenuto l’entusiasmo dei soldati di Alessandro?”.
Invece per Cristo “è stata una guerra, un lungo combattimento durato trecento anni, cominciato dagli apostoli e proseguito dai loro successori e dall’onda delle generazioni cristiane. Dopo san Pietro i trentadue vescovi di Roma di Roma che gli sono succeduti sulla cattedra hanno, come lui, subito il martirio. Durante i tre secoli successivi, la cattedra romana fu un patibolo che procurava sicuramente la morte a chi vi veniva chiamato… In questa guerra tutti i re e tutte le forze della terra si trovano da una parte, mentre dall’altra non vedo nessun esercito, ma una misteriosa energia, alcuni uomini sparpagliati qua e là nelle varie parti del globo e che non avevano altro segno di fratellanza che una fede comune nel mistero della Croce… Potete concepire un morto che fa delle conquiste con un esercito fedele e del tutto devoto alla sua memoria? Potete concepire un fantasma che ha soldati senza paga, senza speranza per questo mondo e che ispira loro la perseveranza e la sopportazione di ogni genere di privazione?... Questa è la storia dell’invasione e della conquista del mondo da parte del cristianesimo… I popoli passano, i troni crollano e la chiesa rimane! Quale è, dunque, la forza che mantiene in piedi questa chiesa, assalita dall’oceano furioso della collera e dell’odio del mondo? Qual è il braccio, dopo diciotto secoli, che l’ha difesa dalle tante tempeste che hanno minacciato di inghiottirla?” - Antonio Socci -

 
 
 

IL POPOLO DELLA VITA CHIEDE DI IMPEDIRE LA MORTE DI ELUANA

Post n°1413 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Appena si è diffusa la notizia del trasferimento da Lecco a Udine della Englaro il Cardinale Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari, in una intervista al quotidiano La Repubblica ha dichiarato che "interromperle alimentazione ed idratazione equivarrebbe ad un abominevole assassinio e la Chiesa lo griderà sempre ad alta voce". Alla eccezione secondo cui ci sarebbe una sentenza della Cassazione che autorizza i sanitari a bloccare l'alimentazione della ragazza, il porporato ha replicato affermando che "con tutto il rispetto per le sentenze, la posizione della Chiesa in difesa della vita è sempre la stessa. E non può certamente cambiare in seguito ad un pronunciamento dei giudici. Non solo nei confronti di Eluana Englaro, ma in ogni caso in cui si tratta di salvaguardare quel bene inestimabile di Dio che è la vita, dal primo concepimento fino alla conclusione naturale". “Come uomo di Chiesa – ha precisato il Presidente del dicastero vaticano – mi sento solo di ricordare che c'è un preciso comandamento biblico, il quinto del Decalogo dettato da Dio, che dice ‘Non uccidere’. Per cui, se la sorte di Eluana sarà segnata tragicamente dal blocco dell'alimentazione, significa che si tratterà di un assassinio. Non vedo come si possa definire diversamente la decisione di non far mangiare più una persona". Alla domanda se la morte di Eluana sarà una sconfitta per la Chiesa, il Cardinale Lozano ha spiegato che "saremmo sconfitti tutti se ad Udine si andrà verso questo tragico epilogo. Ma, prima di tutto, ad essere sconfitto sarebbe il rispetto della vita umana. La Chiesa, pur nel dolore, continuerà a pregare, a proclamare la difesa della vita perché dono di Dio irrinunciabile e a proporre - non a imporre - la sua dottrina di vita”.  “Fino all'ultimo momento mi augurerò che ciò non accada – ha continuato –. Per il resto, come cristiano, non posso che affidarmi alla misericordia divina, pensando in primo luogo alle persone che soffrono e che non possono difendersi. Come Eluana Englaro". L’inizio dell’itinerario che porterà Eluana Englaro alla sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione ha scosso anche le istituzioni. Politici e ministri hanno rilasciato dichiarazioni molto chiare. L’onorevole Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato, ha sostenuto che con questa decisione sul caso Englaro “l’Italia esegue la prima condanna a morte dopo il 1948”. Si tratta, ha spiegato il Sottosegretario, della “condanna di una innocente cui, attraverso una lunga agonia, verrà negato il fondamentale diritto all’alimentazione e all’idratazione”. Secondo l’onorevole Mantovano, “la ‘cultura di morte’, che ha ispirato le pronunce giudiziarie sul ‘caso Englaro’, giustifica ed esalta l’abbandono a se stessi delle persone disabili, priva di tutela i più deboli, ed esige come primo immediato freno una legge che ribadisca la tutela della vita senza se e senza ma; con norme chiare e inequivoche, che non lascino la vita in balia di qualsiasi forma di eutanasia o di testamento biologico”. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha ipotizzato invece un Decreto del Consiglio dei Ministri con “il divieto di interrompere i trattamenti di alimentazione e idratazione, fermando la procedura che porterà alla morte di Eluana”. Un appello al Presidente delle Repubblica per salvare Eluana, lo ha invece lanciato la Federvita della Liguria. Il Presidente di Federvita della Liguria il dott. Eraldo Ciangherotti, ha chiesto in forma pubblica al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di interompere “immediatamente l'esecuzione della sentenza di morte su Eluana Englaro”. “Il Presidente – ha spiegato Ciangherotti - è il rappresentante di tutti gli Italiani, e anche di Eluana che in questo momento non può parlare. E nessuno ha più bisogno di essere difeso come chi non ha voce per poter chiedere aiuto". "Eluana Englaro – ha concluso il Presidente dei Federvita – si trova nello stesso stato di coma persistente dal quale è uscito Salvatore Crisafulli. Lo stesso Crisafulli ha dichiarato nella sua lettera al Presidente del Consiglio come durante lo stato di coma profondo, avvertisse di aver fame e sete”. “Sentiva ma nessuno lo capiva – ha raccontato –. Provava a comunicare con tutta la forza, con il pianto e con gli occhi ma nessuna parola usciva dalla sua bocca. Percepiva le parole dei medici che lo dichiaravano un vegetale, incapace di sentire e avvertire”. “Prigioniero del suo corpo, non riusciva a comunicare. Il coma vegetativo persistente è una malattia transitoria, non uno stato di morte”, ha detto infine. - Antonio Gaspari - ZENIT -

 
 
 

ROSARIO, DIGIUNO E COMPUTER LE TRE

Post n°1412 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

- "E che si potrebbe fare?"
- "[...] la messa, la preghiera, il rosario.
Queste sono le prime e le ultime cose.
Il mondo nega la loro potenza ed è invece in tutto questo
che il cristiano deve cercare appoggio e rifugio.
Tutte le cose in Gesù Cristo,
in Gesù Cristo ora e sempre." R. H. Benson, Il padrone del mondo

Cari amici, vi rendiamo noto che negli scorsi giorni circa 2000 messaggi email sono stati inviati al Presidente del Consiglio ed a i Ministri italiani per chiedere che venga adottato un decreto legge  "salva-Eluana" che vieti l'interruzione dell'idratazione e dell'alimentazione ai malati in stato vegetativo.
Il notevole numero di messaggi inviati al Governo nel tempo di dieci giorni risulta rappresentativo del fatto che il popolo italiano non intende assistere in silenzio alla pratica disumana dell'uccisione di una donna innocente ed indifesa che ha l'unica colpa di essere gravemente disabile.

Per continuare nella buona battaglia in difesa di Eluana Vi:
- INVITIAMO ad intenfisicare le preghiere, in particolare la recita del Santo Rosario quotidiano delle ore 19, ricorrendo all'intercessione della Beata Maria Vergine di Lourdes di cui ricorre la festa mercoledi' 11 febbraio p.v.;

- PROPONIAMO per giovedi' 5, venerdi' 6 e sabato 7 febbraio un triduo di digiuno   secondo le norme prescritte dalla Chiesa Cattolica e dalla Conferenza Episcopale italiana - in coincidenza con in giorni nei quali e' stata fissata l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione di Eluana Englaro;

- CHIEDIAMO di voler continuare a far scrivere al Governo italiano affinche' voglia risolutamente utilizzare tutti gli strumenti in suo potere per salvare Eluana.


Per sollecitare i Vostri contatti a scrivere al Governo potete diffondere questo messaggio: "Per scrivere al Presidente del Consiglio ed a tutti i Ministri e chiedere che salvi Eluana Englaro tramite un decreto legge che vieti di sospendere l'idratazione e l'alimentazione ai malati in stato vegetativo si può andare al link  http://www.dueminutiperlavita.info/2009/01/email-governo-per-decreto-salva-eluana.html e seguire le istruzioni presenti."

Segnaliamo anche che dalla pagina http://www.dueminutiperlavita.info/2009/02/testo-email-la-quiete-di-udine.html   è disponibile un messaggio precompilato da mandare ai Dirigenti de "La Quiete" per chiedere di ritirare in extremis la disponibilità della struttura a sospendere - o comunque a concedere i locali in cui verranno sospese - l'alimentazione e l'idratazione di Eluana, sospensione che la porterà alla morte.
 
Si informa che questa sera a Torino alle 18.30 alcuni Responsabili di Due minuti per la vita saranno presenti presso la parrocchia cittadina dei Santi Angeli custodi - Via San Quintino n. 37 - dove sara' celebrata una Santa Messa, cui seguiranno l'Adorazione Eucaristica ed il Rosario, per la salvezza di Eluana Englaro e la conversione del padre.

I Responsabili dell'Associazione Due minuti per la vita
Internet: http://www.dueminutiperlavita.info
Email: info@dueminutiperlavita.org
Posta: Associazione Due minuti per la vita -  Casella postale 299 - 10121 Torino

 
 
 

PREOCCUPAZIONE MATERNA IN CRESCENDO - Post n. 1410

Post n°1410 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

MESSAGGIO DEL 2 FEBBRAIO 2009

" Cari figli, oggi con cuore materno desidero ricordarvi, cioè avvertirvi dell’immenso amore di Dio e della pazienza che scaturisce da esso. Il vostro Padre mi manda e aspetta. Aspetta i vostri cuori aperti pronti per le Sue opere. Aspetta i vostri cuori uniti nell’amore cristiano e nella misericordia nello spirito di mio Figlio. Non perdete tempo, figli, perché non ne siete padroni. Vi ringrazio."

Ecco come la Regina della Pace con il suo modo di porsi molto soave e molto materno manda un messaggio che, a mio parere, è molto chiaro, cioè ci dice che il Padre Celeste nel suo immenso amore ha avuto tanta pazienza con noi, ha aspettato tanto tempo che i nostri cuori si aprissero ad accogliere i messaggi e si decidessero per compiere le Sue opere, le opere del Padre Celeste che poi sono le opere del Figlio.

Ebbene la Regina della Pace ci ricorda: "non perdete tempo, figli, perché non ne siete padroni". Non si può non pensare al messaggio del 25 gennaio, di una settimana fa, in cui, attraverso la veggente Marjia, la Madonna fa allusione appunto al lungo tempo della sua presenza a Medjugorje: "io sono con voi così a lungo perché siete sulla strada sbagliata" cioè la Madonna cerca di dire: guardate che Dio ha aspettato tanto, ed è stato così infinitamente buono da mandarmi per cosi tanto tempo in mezzo a voi, ma purtroppo non ci sono i frutti sperati.

Infatti cosa ci ricorda la Madonna in questi ultimi messaggi da ottobre fino ad oggi? Sono solo tre mesi, ma mai - che io sappia - la Madonna aveva lanciato dei messaggi così accorati e così preoccupati.

Il 25 ottobre aveva detto di raccomandarsi alle nostre preghiere perché "si fermi il piano di Satana su questa terra, che è ogni giorno più lontana da Dio, e mette se stesso al posto di Dio e distrugge tutto ciò che è bello e buono nell’anima di ognuno di voi" cioè è chiaro che se Satana distrugge tutto ciò che è bello e buono nella nostra anima, e Satana riesce a mettere se stesso al posto di Dio è perché noi glielo permettiamo, noi lo consentiamo, noi lo aiutiamo a fare questo.

Poi il mese dopo, il 25 novembre, la Madonna ci invitava a pregare senza sosta per questo mondo senza pace e senza speranza cioè un mondo dove gli uomini si odiano fra loro e non hanno fiducia nel futuro perché, avendo sperato in se stessi, non sanno in chi sperare.

Poi nel messaggio del 25 Dicembre, Maria, attraverso la veggente Marjia, ci ha detto che senza Gesù non abbiamo futuro: "Oggi vi invito a fermarvi davanti al presepe e a meditare su Gesù, che anche oggi vi do, affinché vi benedica e vi aiuti a comprendere che senza di Lui non avete futuro".

Nel messaggio del 2 gennaio poi, la Madonna ci dice che: "mentre la grande Grazia Celeste si spande su di voi, il vostro cuore rimane duro e senza risposta" e nel messaggio del 25 gennaio ci dice: "Io sono così a lungo con voi perché siete sulla strada sbagliata, soltanto con il mio aiuto, figlioli, aprirete gli occhi" e oggi appunto ci ricorda che non siete padroni del tempo e quindi ci invita a non perdere tempo.

Da tutta questa serie di accorati appelli ed ammonimenti, mi pare di comprendere che la Madonna ci dica: attenzione, siete sulla strada sbagliata, i vostri cuori sono duri, permettete a Satana di prendere il posto di Dio nel mondo, permettete a Satana di distruggere tutto quello che c’è di bello e di buono nel vostro cuore ma ricordatevi che avete poco tempo per cambiare, decidetevi quanto prima! Non aspettate, non rimandate!

Siamo agli appelli estremi, agli ultimi appelli accorati della Regina della Pace. Rileggiamo di nuovo il messaggio per comprendere, alla luce dei messaggi di questi ultimi tre mesi, che siamo entrati nell’appello urgente.

C’è non dico un ultimatum, ma comunque quando la Madonna dice "non perdete tempo, perché non ne siete padroni" mi pare che il linguaggio sia eloquente, anche se la Madonna cerca di non spaventare mai.

"Cari figli, oggi con cuore materno desidero ricordarvi, cioè avvertirvi", dosando bene le parole, vuole ricordarci, ma non solo, vuole ammonirci "dell’immenso amore di Dio e della pazienza che scaturisce da esso". La Madonna ha sempre parlato dell’amore di Dio ma questa è la prima volta che la Madonna ci ricorda che da questo amore scaturisce una pazienza che dura ormai da quasi 28 anni: "Cari figli, oggi con cuore materno desidero ricordarvi, cioè avvertirvi dell’immenso amore di Dio e della pazienza che scaturisce da esso. Il vostro Padre mi manda e aspetta".

La Madonna, come ha già detto in altri messaggi, viene su ordine di Dio per portare i cuori a Cristo, al Figlio Suo, "il vostro Padre mi manda e aspetta", aspetta pazientemente, mosso da un grande amore come il padre della parabola del figliol prodigo che aspetta che il figlio torni a casa; solo che il figlio è tornato a casa, e il problema è noi torniamo a casa o non torniamo? Questo mondo torna a casa o non torna a casa?

Che cosa aspetta il Padre, "aspetta i vostri cuori aperti pronti per le Sue opere", cioè aspetta la conversione.

Le opere di Dio sono la fede, la conversione, la preghiera, la pace, l’amore, "aspetta i vostri cuori uniti nell’amore cristiano", aspetta quindi la nostra conversione, ma anche aspetta una chiesa viva, una chiesa confessante, una chiesa testimoniante, una chiesa unita dall’amore cristiano, una chiesa unita nella "misericordia nello spirito di mio Figlio".

Questo è un punto importante del messaggio, perché le apparizioni della Regina della Pace durate per così tanto tempo, sono certamente una manifestazione della pazienza di Dio, dell’amore di Dio, ma anche della Sua infinita misericordia.

Il fatto che Dio abbia inviato qui la Regina della Pace per così tanto tempo, ci abbia esortati per così tanto tempo, accompagnati per così tanto tempo e pazientato per così tanto tempo, è sicuramente una testimonianza di straordinaria misericordia da parte di Dio verso di noi e la Madonna vuole che anche i nostri cuori siano pieni di questa misericordia.

Di fronte a Satana sciolto dalle catene, di fronte al grande sbandamento spirituale del genere umano, Dio ha deciso di fare misericordia, perché, cari amici, è ovvio che o Dio ci fa misericordia o il mondo finisce!

La Madonna lo ha detto chiaramente nel messaggio di Natale: "senza di Lui non avete futuro". Nel messaggio del 25 aprile 1997, Maria aveva detto che se volete costruire un mondo senza Dio, non c’è né futuro, né gioia, né vita eterna, perché il mondo senza Dio è nelle mani del menzognero e dell’assassino che vuole trasformare il mondo in un inferno.

Siamo in questo quadro globale, in cui Dio vuol farci misericordia perché se non ci facesse misericordia non ci sarebbe assolutamente nessuna possibilità di futuro per l’uomo. Siamo a rischio di autodistruzione ogni giorno, quindi: "aspetta i vostri cuori uniti nell’amore cristiano e nella misericordia nello spirito di mio Figlio", cioè la Madonna prima chiama alla conversione personale, poi vuole preparare la Chiesa unita nell’amore cristiano e nella misericordia perché questa Chiesa unita nell’amore cristiano e nella misericordia, questa chiesa così perseguitata e disprezzata, è l’ancora, l’unica ancora di salvezza di cui il mondo dispone.

Infine un ultimatum: "Non perdete tempo, figli, perché non ne siete padroni".

Questo è il messaggio della Regina della Pace, che si colloca in una serie di messaggi, in questi ultimi mesi in cui si ha l’impressione che Dio ci voglia dire: "attenzione si arriva al dunque!". P. Livio

 

 
 
 

DIVORZIO E COSCIENZA CRISTIANA - Post n. 1409

Post n°1409 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"La coscienza è il centro più segreto dell’uomo, il santuario in cui egli è solo con Dio" (Gaudium et Spes).

MA CHE STA ACCADENDO ALLA NOSTRA SOCIETA’?

Quanti uomini e donne, la cui vita di coppia era iniziata nella gioia, si pongono dolorosamente alcuni anni più tardi questa domanda, con, da corollario, quella, inevitabile, del divorzio. E’ un dato di fatto. Fin dagli inizi degli anni ’70, il numero dei divorzi è "esploso". Oggi, è una coppia su tre che si separa ed addirittura una coppia su due nelle grandi città. Prova personale, familiare, relazionale, il divorzio è anche per tutti i cristiani una prova ecclesiale… Come, in effetti, ignorare il dolore di quelli che, non solamente sono martirizzati da una scelta che talvolta non hanno fatto con allegria di cuore, ma che si sentono esclusi da una Chiesa che ha pena nell’accoglierli veramente e senza pregiudizio? IL DIVORZIO È UNA ROTTURA DEFINITIVA Ogni ...... essere umano è abitato dal desiderio di amare e di essere amato ed è nel vissuto di quest’amore ch’egli si riconosce, che la sua vita si orienta, prende significato. Il divorzio viene a sconvolgere questo edificio. E’ un dramma che ha forti ripercussioni psicologiche e spirituali.

UNA ROTTURA FAMILIARE

Un divorzio trascina frequentemente degli strappi nelle famiglie: antiche questioni risorgono, riflessioni aprono la ferita a crudo. Una persona divorziata è molto fragile. Ella ha il pensiero dei figli, quando ne ha. Come fare perché non soffrano di quella rottura?

UNO STRAPPO SPIRITUALE LACERANTE

Quando ci si è impegnati davanti a Dio, contando sulla sua fedeltà e la sua presenza, si è doppiamente traumatizzati. Alcuni pensano di aver fallito alla loro parola, altri che Dio non li vuole più. Molti, abitati da una colpevolezza profonda, non osano più spingere la porta di una chiesa. La maggior parte si allontana dai sacramenti, allorché è in quel momento preciso che ne avrebbero più bisogno!

RICOSTRUIRSI: UN LUNGO CAMMINO!

Ritrovare il proprio equilibrio passa attraverso la messa in luce delle proprie ferite. Collera, umiliazione, colpevolezza, angoscia e tristezza, tutte queste emozioni attraversano la persona. I dire, i riconoscere, riconoscere anche i propri errori, il male subito, il male che si è fatto subire è sempre benefico. Farlo in gruppo, con l’aiuto di un terapeuta competente o di un sacerdote attento è indispensabile. Ciò permette, in capo ad un certo tempo, di perdonare, e di fare la chiusura di una relazione.

DIO, UN BUON COMPAGNO DI STRADA

Accettare la propria storia, riconoscere i propri torti nello sgretolamento della propria coppia, ritrovare la pace interiore, perdonare, non si fa senza l’aiuto attivo e discreto di Dio. E’ nella preghiera, la frequenza dei sacramenti, l’eucaristia in particolare, nella partecipazione ad una vita parrocchiale o di movimenti cristiani che si ricostruisce una "salute" spirituale. Rinascere alla vita, dopo lunghi mesi di sofferenza, è possibile. E ciò passa sovente attraverso una vita in Dio più profonda e più vera.

INQUADRARE UNA NUOVA UNIONE

Si può ben certo, su questa via di guarigione, vedere luce un nuovo amore. si elaborano dei progetti di matrimonio, e, per dei cristiani rispettosi di quello che dice la Chiesa, è una tappa dolorosa. Per la Chiesa cattolica in effetti, il matrimonio religioso, simbolo dell’Alleanza tra Dio e gli uomini è indissolubile. Non si può celebrare un secondo matrimonio religioso (salvo caso di annullamento ecclesiale). Se molti scelgono, per fedeltà, di non risposarsi, altri optano per una nuova unione civile. Un tempo di preghiera, sotto certe condizioni, è allora possibile. Ma si pone allora con grande acuità la questione dei sacramenti, in particolare della riconciliazione (confessione) e dell’Eucaristia. E’ in coscienza tutta una via di discernimento che sarà da percorrere.

DIVORZIATO, NON RISPOSATO POSSO COMUNICARMI E CONFESSARMI?

Certamente. Il divorzio non esclude per nulla i sacramenti. Essi partecipano anche spesso alla ricostruzione personale, aiutano a riprendere gusto alla vita. Rileggere la propria vita con un sacerdote, partecipare all’eucaristia, permette di riprendersi anche sia dal punto di vista spirituale che psicologico.

SONO DIVORZIATO-RISPOSATO. HO TORTO NEL COMUNICARMI?

I divorziati risposati fanno sempre parte della Chiesa, ma sono allontanati dai sacramenti. Alcuni accettano questa disciplina e rinunciano a comunicarsi ed a confessarsi, altri stimano in coscienza di dover passare oltre la legge. Alcuni vescovi consigliano di praticare la "comunione di desiderio"; altri propongono, per coloro che vivono una seconda unione stabile e più vicina ai valori cristiani della prima coppia, un cammino di coscienza che permetta di accostarsi ai sacramenti.

HO DEI DUBBI SULLA VALIDITÀ DEL MIO PRIMO MATRIMONIO

Molti sposi divorziati pensano in coscienza che il loro matrimonio non poggiava su solide fondamenta ed hanno dei dubbi sulla validità del loro impegno (mancanza di maturità, di libertà…). La Chiesa può allora aiutarli a portare un giudizio illuminato. Essa li invita a far "giudicare" la validità del loro impegno da un tribunale ecclesiastico. Questa strada necessita di verifiche testimonianze, ritorni su di un passato doloroso e pone talvolta rudi questioni ai figli nati da quel matrimonio. Se il sacramento contratto è giudicato non valido, ciò permette allora di inquadrare una nuova unione religiosa.

PARTECIPARE AI SACRAMENTI? LE DOMANDE DA PORSI

1. Cerco di vivere la fede cristiana profondamente, chiaramente dopo il mio nuovo matrimonio?
2. La coppia che formo è stabile da un notevole tempo (dieci anni), pacifica, vivente sotto lo sguardo del Signore?
3. Ho cercato di fare chiarezza sulla validità del mio primo matrimonio?
4. Ho lottato per non intrattenere un’attitudine aggressiva e di risentimento verso il mio congiunto, o la sua famiglia, o i figli, od i rappresentanti della Chiesa?
5. Ho dialogato con il mio vescovo, con dei sacerdoti, e dei cristiani maturi sulle questioni di coscienza poste dal mio divorzio e dal mio ri-matrimonio civile? Questa ricerca di dialogo mi ha fornito elementi di discernimento spirituale che hanno pacificato il "mio stato d’animo"? Se rispondete positivamente a queste domande, non solo nel pensare che vivete in un’attitudine leale verso Dio. Potete stimare di essere in pace con Lui ed in armonia con l’insegnamento di Cristo, il Giudice di tutti gli uomini. Egli vi ama e voi dimorate in lui. - Don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

ELUANA: UN MORTE LEGALE, COME ERANO LEGALI GLI SCHIAVI E LE STELLE GIALLE DEGLI EBREI

Post n°1408 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diglilaverita
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C’è una guardia giurata al terzo piano della clinica "La Quiete" a Udine. Controlla che nessuno entri nella stanza di Eluana Englaro, la prima persona in Italia che morirà di fame e di sete con l’autorizzazione dei giudici.L’hanno portata via da Lecco con un’ambulanza, a notte fonda, nel buio, come ladri, e sono entrati in clinica da un ingresso laterale. I volontari che faranno morire di fame e di sete la donna in stato vegetativo – una donna che respira da sola, che dorme e si sveglia, apre e chiude gli occhi, che deglutisce, che ha le mestruazioni, di cui nessuno è veramente in grado di dire se e cosa pensa, se e cosa prova – hanno costituito un’associazione, si chiama "per Eluana". Ne fanno parte Amato De Monte, primario, e altri medici e tecnici specializzati. L’hanno costituita dal notaio nei giorni scorsi. Giudici, avvocati, notai: la morte per fame e sete di Eluana Englaro cerca di coprirsi con il manto della legalità. Ma la legalità e la giustizia non sono la stessa cosa: erano legali gli schiavi, e anche le stelle gialle degli ebrei. La morte di Eluana, se avverrà per fame e per sete come descritto dai giudici, sicuramente non ha niente a che vedere con la giustizia, ed ha anche molte ombre per come la sua volontà è stata ricostruita. Troppe le testimonianze discordi con quelle raccolte dalla Corte di Appello di Milano: almeno tre amiche, sue compagne di scuola, hanno dichiarato di non aver mai sentito Eluana dire che sarebbe stato meglio per lei morire piuttosto che vivere in certe condizioni, così come anche due suoi insegnanti (uno è adesso Preside di Giurisprudenza a Piacenza); c’è poi una lettera mai messa agli atti che contraddice quanto invece dedotto dai giudici. Ma questi fatti, resi pubblici da luglio – sul quotidiano Avvenire – e raccolti da un esposto presentato alla Procura di Milano, sono stati finora bellamente ignorati da chi aveva invece il compito di accertare la verità. Se eseguiranno il decreto della Corte di Appello, Eluana morirà, e diranno che sarà morta naturalmente. Ma se c’è una morte innaturale, è proprio quella per fame e per sete. Si muore di malattia, di vecchiaia, per un incidente, una caduta: i morti per fame e per sete stanno nei paesi dimenticati da Dio, colpiti dalle carestie o dalla guerra, e di solito è uno scandalo quando nessuno li soccorre. Ma questo succedeva prima. Adesso, nel mondo alla rovescia che ci circonda, la fame e la sete pare siano diventati un segno di civiltà. Con la benedizione dei giudici, dei benpensanti, dei media, di Repubblica e del Corriere. La vicenda di Eluana sarà di fatto uno spartiacque per il nostro paese, comunque si concluderà, non solo per le lacerazioni ed il pesantissimo clima conflittuale che vediamo già crescere furiosamente in queste ore. L’ostinazione con cui è stata condotta questa vicenda, l’insistenza con cui si è cercato di far morire Eluana in una struttura pubblica, soprattutto in questi ultimi mesi e giorni, va ben oltre la battaglia personale di suo padre. E’ un’azione per portare nel nostro paese una mentalità e soprattutto una legislazione eutanasica, senza il confronto con il consenso popolare – come è stato per il referendum sulla legge 40, o per i DICO – ma che si è servita dei giudici i quali, come è noto, non sono espressione della volontà popolare, e le leggi non dovrebbero farle, ma cercare di farle rispettare. E’ un’azione per distruggere, nel nostro paese, un sentire popolare e un tessuto sociale che, nonostante tutto, ancora possono definirsi cristiani. Bisogna esserne consapevoli. -

Assuntina Morresi - ilsussidiario -

 
 
 

REGIA OCCULTA VOLTA A SCREDITARE IL PAPA

Post n°1407 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

In Vaticano gira da qualche giorno un dossier sul caso del vescovo lefebvriano Williamson: l’intervista in cui mette in dubbio la Shoah sarebbe stata strumentalizzata da ambienti anti Ratzinger. Lo strano ruolo di una giornalista francese, Fiammetta Venner, nota attivista del movimento omosessuale, impegnata in campagne «pro choice» e vicina ai massoni del Grande Oriente di Francia. Non sono in pochi, oltretevere, a pensare che il «caso Williamson» non sia stato un caso…

Si chiama "dossier Richard Williamson" e gira da qualche giorno nei sacri palazzi vaticani. Alcune pagine fitte che vogliono spiegare nei minimi dettagli come sia potuto accadere che la notizia della revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani firmata dalla Congregazione dei Vescovi lo scorso 21 gennaio e resa nota il 24, si sia tramutata in un boomerang per Papa Benedetto XVI a motivo delle dichiarazioni negazioniste sull’Olocausto rilasciate da uno dei quattro presuli, appunto Williamson. Il dossier, che sta girando in questi giorni nelle alte sfere della curia romana e che il Riformista è riuscito ad avere, riporta date e fatti e arriva a ipotizzare che, dietro la scelta della tv pubblica svedese Svt di mandare in onda il 21 gennaio l’intervista al presule britannico che tante reazioni negative ha destato, vi sia stata una regia occulta volta a screditare Benedetto XVI. Una regia che ha agito fuori le mura vaticane grazie anche all’aiuto di qualcuno dentro, qualcuno scontento delle aperture del Pontefice agli scismatici-tradizionalisti. In sostanza, il dossier prova a spiegare come sia accaduto che un atto di «paterna misericordia» - così una nota della Sala Stampa vaticana ha presentato il 24 gennaio il decreto di revoca della scomunica voluto da Ratzinger e firmato dal cardinale Giovanni Battista Re - e che non significa assolutamente il reintegro dei lefebvriani alla piena comunione con Roma quanto un incipit per eventuali progressi in merito - sia stato interpretato da più parti come una decisone tramite la quale il Papa riammetteva nella Chiesa cattolica un gruppo di fedeli antisemiti e negazionisti sulla Shoah. Il dossier parla di date. Innanzitutto quella del primo novembre. Fu quel giorno, infatti, che il giornalista Ali Fegan della tv svedese intervistò Williamson. Gli chiese lumi riguardo ad alcune dichiarazioni negazioniste sulla Shoah da lui rilasciate anni addietro in Canada. E il presule rispose come tutti sanno: «Le camere a gas non sono mai esistite» e gli ebrei uccisi non furono più di trecentomila. Parole deprecabili - il dossier non lo nasconde - ma non è questo il punto. Ciò che il dossier vuole dimostrare è che la tv svedese, influenzata da un suggeritore, ha voluto strappare a Williamson le dichiarazioni che conosciamo sulla Shoah in modo da usarle a tempo debito e cioè tre giorni prima l’uscita della notizia della revoca della scomunica, appunto il 21 gennaio, lo stesso giorno in cui il decreto di revoca veniva fatto pervenire a Econe sulla scrivania del superiore generale della Fraternità San Pio X (FSPX) monsignor Bernard Fellay. Il dossier ipotizza che chi ha suggerito a Fegan di domandare a Williamson qualcosa circa l’Olocausto (ricordandogli che il presule ne aveva parlato anni prima in Canada) sia stata una giornalista francese, Fiammetta Venner. Chi è costei? È una nota attivista del movimento omosessuale francese, e anche di quello abortista e laicista. È un’assidua relatrice dei convegni sulla laicità del Grande Oriente di Francia. La Venner, che lo scorso settembre in concomitanza del viaggio del Papa in Francia aveva mandato alle stampe un volume firmato assieme alla sua compagna Caroline Fourest e significativamente intitolato "Les Nouveaux Soldats du pape. Légion du Christ, Opus Dei, traditionalistes", è intervenuta nell’ampio documentario dedicato ai lefebvriani all’interno del quale la tv svedese ha mandato in onda anche l’intervista a Williamson. Qui la giornalista - oltre il Tevere gli estensori del dossier giurano che la cosa non è casuale - ha accusato la FSPX di connessioni con l’ambiente politico dell’estrema destra francese, aprendo di fatto la strada alle successive accuse di fascismo e antisemitismo. Dunque, secondo il dossier vaticano, abbiamo un’intervista registrata il 2 novembre nella quale una parte, su suggerimento di una giornalista francese poco in sintonia col mondo tradizionalista del suo paese (soprattutto col mondo lefebvriano), è dedicata alle tesi negazioniste sull’Olocausto. E poi abbiamo un buco di circa due mesi e mezzo. Ovvero, abbiamo la decisione della tv svedese (forse imbeccata da qualcuno dentro le mura vaticane) che aspetta fino al 21 gennaio a mandare in onda l’intervista registrata il 2 novembre, cioè fino al giorno esatto in cui il cardinale Re firma il decreto di revoca della scomunica ai quattro lefebvriani. Solo una coincidenza? Può darsi, ma forse no: quindi, secondo quanto ipotizza il dossier, sarebbe in Francia, ovvero nel paese dove il "cancro" lefebvriano si è maggiormente sviluppato aprendo ferite nella società e nella Chiesa oggi ancora non rimarginate, che è nata la volontà di screditare Benedetto XVI nel momento in cui prendeva una delle decisioni più dirompenti del suo pontificato. Una volontà di screditare il Papa e, quindi, di bloccare il già difficile processo di riavvicinamento dei lefebvriani alla Chiesa. Nei giorni scorsi, il giornale tedesco Der Spiegel si è spinto sino a ipotizzare che i responsabili delle comunità ebraiche più importanti del mondo, tra queste «il Consiglio Centrale degli ebrei in Germania», fossero «stati informati» in precedenza delle dichiarazioni negazioniste del vescovo ma non abbiano voluto manifestare la propria contrarietà per intervenire contro il Papa soltanto successivamente, a cose fatte. Il dossier vaticano non ritiene fondati gli argomenti di Der Spiegel e non li cita, ma mette in luce aspetti controversi di una vicenda che oggi, una settimana e mezzo dopo la firma della revoca della scomunica, è ancora di là dall’essere risolta. - Paolo Rodari il Riformista -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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